I russi perdono terreno anche a Kherson. E il Cremlino si inventa “i confini mobili”

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MYKOLAIV – Non solo Lyman. Anche nella regione di Kherson, sul fronte Sud, i russi stanno subendo gli effetti della controffensiva ucraina lanciata all’inizio di settembre. Non così evidenti come sul fronte Est, però da quando Vladimir Putin ha dichiarato l’annessione unilaterale di un pezzo dell’Ucraina, ogni avanzamento delle forze di Kiev in queste terre, anche modesto, ha assunto tutto un altro valore. Sia per Kiev, sia per Mosca.

Dunque è comprensibile l’entusiasmo con cui è stata accolta oggi la notizia che le forze ucraine sono entrate a Mykhailivka, un villaggio sulla riva destra del Dnepr che si trova su una delle tre direttrici di penetrazione verso Kherson. Notizia che si aggiunge a quella di altri due villaggi ripresi, citati da Volodymyr Zelensky ieri notte. “Ringrazio i soldati della 129° Brigata della mia natia Kryvyi Rih che si sono distinti per i buoni risultati – ha detto il presidente – e per aver liberato Arkhangelsk e Myrolyubivka”. A quanto risulta a Repubblica però, ad Arkhangelsk in realtà i combattimenti sono ancora in corso.

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La controffensiva su Kherson procede, come detto, su tre direttrici. Le prime due seguono l’autostrada M14 Mykolaiv-Kherson e la linea della costa, premendo da ovest. La terza scende da Kryvyi Rih, premendo da nord. Uno dei marine ucraini impegnati su quel fronte ieri ha spiegato a Repubblica che l’avanzata da Ovest si è fatta molto complicata, sia per il tipo di terreno che si trovano a dover superare (“i russi ci colpiscono dall’alto da alcune colline su cui sono posizionati”) sia per la disparità di forze e artiglierie. I comandi russi hanno rafforzato molto quest’area, si parla di circa 30mila soldati dispiegati attorno alla città, cruciale per la Federazione perché da essa dipendono le riserve idriche della Crimea.

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Sulla terza direttrice, lungo il fiume Dnepr, gli ucraini sono riusciti a guadagnare terreno. Sono sicuramente arrivati a Mykhailivka, come documentano alcune foto postate sui social, ma secondo alcuni blog militari hanno raggiunto anche Dudchany, una quindicina di chilometri più a sud. Kherson è ancora lontana, ma è un fatto che il fronte Sud – sostanzialmente immobile da giorni – sia in evoluzione. Le forze russe stanno reagendo con bombardamenti lungo tutta la linea di contatto, dall’altra parte l’aviazione militare ucraina comunica di aver abbattutto un Sukoi Su-25 nel distretto di Berislav.

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La domanda, adesso, è: quanto Putin può andare avanti fingendo che niente stia accadendo nei territori annessi? Quattro regioni che, ha detto lui stesso venerdì scorso sulla Piazza Rossa, “saranno per sempre Russia”. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha trovato un modo per rimandare la risposta. Ha dichiarato che i confini delle regioni annesse di Kherson e Zaporizhzhia “non sono ancora determinati” e che “dipenderanno dal volere della popolazione”. A giudicare da come stanno andando le cose, dipenderanno molto anche dal volere delle forze armate ucraine.

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