Inter-Salernitana 2-0: Lautaro e Barella, tutto facile per i nerazzurri

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MILANO – È stata la quarta partita di fila che l’Inter ha giocato bene, a tratti anche molto bene. Possiamo contarle tutte e quattro come vittorie, considerata la valenza del 3-3 di Barcellona, di sicuro è la contabilità di una squadra definitivamente uscita dal tunnel e con il buio alle spalle. Il classico 2-0 alla Salernitana, con un gol per tempo degli uomini migliori, Lautaro e Barella, è stato una dimostrazione di forza e di salute che ha debellato ogni possibile ricaduta del vecchio contagio di negatività che ha pesantemente compromesso la classifica. Questa lenta risalita è un premio alla società e all’allenatore, che nel momento nerissimo non si sono scomposti (Inzaghi un pochino sì, ma senza sbarellare) e hanno riportato la squadra sui suoi livelli attesi di rendimento. I 75 mila di San Siro hanno dimostrato di gradire assai.

<< La cronaca della partita >>

La rasoiata dell’1-0 di Lautaro

L’Inter ha sbloccato presto il risultato, perché dopo meno di un quarto d’ora era già in vantaggio grazie a una staffilata dal limite di Lautaro – bassa, secca, tagliente – che non ha dato scampo a Sepe e ha interrotto un digiuno durato in campionato cinque giornate. L’azione era stata impostata da Dumfries e Barella nella zona in cui i nerazzurri attaccheranno di più e meglio, mentre dall’altra parte hanno avuto poco sostegno le iniziative di Dimarco.

Le pagelle di Inter-Salernitana: Barella, classe e intelligenza. Mazzocchi si fa travolgere

di Emanuele Gamba

16 Ottobre 2022

La reazione di Dia e il tifo dei 5000 salernitani

L’Inter ha giocato bene, tenendo un livello medio di rendimento individuale piuttosto alto, difendendo con sicurezza, palleggiando con proprietà tecnica e cercando soluzioni diverse per andare al tiro, eppure il risultato è rimasto a lungo precariamente appeso alla rete di Lautaro e la Salernitana, che è tutto meno che una formazione sprovveduta, ha potuto rimanere in partita, pungendo con le iniziative di Dia, sfiorando il pari con Kastanos (sinistro sull’esterno della rete al 20′), impegnando Onana con Piatek (41′) e insomma coinvolgendo i suoi 5000 e passa tifosi, che nel San Siro ancora una volta strapieno hanno fatto la loro porca figura.

Ottima regia di Calhanoglu, Barella incontenibile

L’Inter è comunque rimasta superiore in tutte le fasi, giocando allo stesso tempo con leggerezza e concentrazione, vale a dire nella condizione mentale di chi sta bene, crede in quello che fa e ha la consapevolezza della propria forza, che non è poca: nel giro di una dozzina di giorni, Inzaghi si è disincagliato dalle secche nelle quali la squadra si era arenata e ha ripreso una buona navigazione, dimostrando di saper anche gestire le fasi di difficoltà e le crisi allo stato acuto. Calhanoglu in regia si è dimostrato all’altezza del compito e anzi ha aggiunto la creatività istintiva che non appartiene al bagaglio di Brozovic. Ma tutto il reparto sta funzionando a menadito, perché equilibrato dal raffinato senso tattico di Mkhitaryan e dalla soverchiante superiorità di Barella, che ormai non fa la differenza correndo ma giocando di fino. Quando fa così, è tra i migliori al mondo.

Lautaro sfiora il raddoppio di tacco

Con tutto questo, l’Inter ha fatto fatica a scrollarsi di dosso l’avversario di turno. Le occasioni per il raddoppio non sono mancate e nel solo primo tempo ce ne sono state almeno tre di una certa rilevanza: clamorosa quella di Lautaro, che al 45′ ha sfiorato il capolavoro di tacco su cross di Dumfries.

Barella segna il gol della sicurezza

A spezzare l’incertezza ha provveduto il gol della sicurezza di Barella, che ha domato col destro un perfetto lancio da 40 metri di Calanhoglu e ha stecchito Sepe di sinistro dopo aver mandato in bambola Pirola. Un gol d’alta qualità ma pure d’estrema importanza, perché l’Inter aveva cominciato la ripresa con minore scioltezza e aveva rischiato su un colpo di testa di Dia, raggiunto da un traversone profondo di Candreva e lasciato libero di colpire da un’esitazione di De Vrij. Ha provveduto Onana.

Ultima mezzora di accademia: l’Inter adesso è allegra

Ma dopo il 2-0 la partita è andata in archivio e i nerazzurri hanno persino potuto fare accademia, giocando per il gusto di farlo, divertendo, divertendosi e pazienza se il punteggio non è stato arrotondato: in questa fase era necessario ritrovare prima di tutto entusiasmo e buonumore e quest’Inter allegra sembra finalmente molto contenta di sé. Chissà se il ritorno di Lukaku aggiungerà felicità e incepperà un meccanismo che s’è messo a filare liscio.

Inter-Salernitana 2-0 (1-0)Inter (3-5-2): Onana; Skriniar, De Vrij, Acerbi; Dumfries (44′ st Bellanova), Barella, Calhanoglu (44′ st Darmian), Mkhitaryan (27′ st Asllani), Dimarco (18′ st Gosens); Dzeko (27′ st Correa), Lautaro (1 Handanovic, 21 Cordaz, 33 D’Ambrosio, 45 Carboni, 46 Zanotti, 50 Stankovic, 95 Bastoni). All.: S.Inzaghi.Salernitana (3-5-2): Sepe; Gyomber, Daniliuc, Pirola (36′ st Sambia); Candreva, Coulibaly, Kastanos (15′ st Valencia), Vilhena (31′ st Bohinen), Mazzocchi (36′ st Bronn); Piatek (15′ st Bonazzoli), Dia (1 Fiorillo, 71 De Matteis, 3 Bradaric, 11 Botheim, 28 Capezzi, 35 Motoc, 39 Iervolino). All.: Nicola.Arbitro: Sacchi di Macerata.Reti: nel pt 14′ Lautaro; nel st 13′ Barella.Angoli: 6-4 per l’Inter.Recupero: 1′ e 3′.Ammonito: Daniliuc per gioco falloso.Spettatori: 75.452.

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