Parigi, 12enne morta in un baule: una donna arrestata per l’omicidio, fermata anche la sorella. Il traffico d’organi e tutti i misteri

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C’è una giovane donna di 24 anni al centro del mistero di Lola, la 12enne ritrovata morta venerdì sera a Parigi in un baule nel cortile del proprio palazzo. La donna è una delle persone fermate venerdì sera. Ma mentre degli altri non è nota la posizione, lei invece è tra i sospettati dell’omicidio.

È ancora in stato di fermo con la sorella che i gendarmi hanno portato via dalla casa di Bois Colombe ieri all’alba, insieme alll’altra donna. In stato di fermoanche i 4 uomini, il cui ruolo nella vicenda non è al momento ancora chiaro.

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Tutto è avvenuto nello stabile in cui viveva la famiglia e dove il papà fa il custode. Una famiglia tranquilla, i Daviet, che con i loro due figli spesso il venerdì pomeriggio partivano per andare dai nonni in campagna, vicino a Parigi. 

La scomparsa di Lola

Lola venerdì pomeriggio tornava da scuola. Alle 15 è uscita dalla scuola media Georges-Brassens, ma a casa non è arrivata. Il padre si è allertato, ha chiesto a tutti i vicini e a chi incontrava davanti al portone se avessero visto la piccola, pensando fosse andata a giocare nel vicino giardino con le amiche. Niente. Della bambina bionda non c’era nessuna traccia e la prima idea del papà è stata controllare la registrazione della videocamera di sorveglianza: le immagini mostravano Lola, nell’androne del palazzo, una giovane donna che le si avvicinava e la prendeva per un braccio facendole segno di seguirla. La bambina aveva l’aria preoccupata ma la seguiva. 

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E subito è scattata l’allerta rapimento, i messaggi drammatici della madre sui social, gli interrogatori della polizia, a tappeto, prima agli abitanti del palazzo, poi ai commercianti.  

Il ritrovamento del corpo

Prima di mezzanotte, il corpo di Lola è stato ritrovato, nascosto in un baule trasparente nel cortile del palazzo stesso, da un clochard: la piccola era tutta raggomitolata, con i polsi e le caviglie legati, ormai cadavere con una ferita profonda alla gola, la testa quasi staccata. Sul suo corpo, secondo fonti dell’inchiesta, sarebbero state “apposte” due cifre, un 1 e uno 0. Lola, sarebbe morta per soffocamento e sgozzata soltanto dopo il decesso. Il contenitore di plastica era coperto alla meno peggio da pezzi di stoffa, nel cortile interno del condominio. Accanto c’erano due trolley.

Il “traffico d’organi”

Del fatto che si trattasse di un rapimento c’è stata subito certezza, scotch e un taglierino sono stati trovati poco lontano. Poi è arrivata la testimonianza di un vicino, al quale la donna che aveva parlato con Lola aveva chiesto aiuto per trasportare una valigia molto pesante. Aveva un “comportamento strano” – è emerso – e l’uomo ha esitato ad aiutarla ma lei gli ha promesso un mucchio di soldi provenienti “da un traffico di organi”. 

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L’arresto

Il vicino si è rifiutato di trasportare la valigia. Poco dopo, si è allontanata. Non su un’auto Dacia – come sembrava ieri – ma chiamando un’auto a noleggio con conducente. Attraverso la quale gli inquirenti l’hanno poi localizzata in poche ore: i gendarmi l’hanno rintracciata a Bois-Colombes, nella banlieue nord-ovest di Parigi. Nessun dubbio sul suo coinvolgimento, le hanno anche sequestrato materiale simile a quello usato per il rapimento di Lola. È stata arrestata, insieme alle altre persone, che però sono soltanto in stato di fermo per le indagini. Fra queste, il clochard che ha ritrovato il baule con il cadavere della bambina, non sospettato.  La donna, che ha 24 anni e sarebbe di aspetto maghrebino, è apparsa in condizioni tali da consigliare agli inquirenti di sottoporla a perizia medica prima di interrogarla. Tutti i fermati compariranno lunedì mattina davanti al giudice istruttore per l’eventuale arresto e apertura di un’inchiesta a loro carico.

Il dolore del quartiere e dei compgani di scuola

Nel quartiere, una zona residenziale della capitale, a due passi dal parco de Buttes-Chaumont, lo shock è profondo. La striscia di giardino attorno all’immobile, dove i genitori di Lola sono portieri, è pieno di fiori bianchi e di cartelli che ricordano la bambina, che tutti conoscevano. Una compagna di scuola ha lasciato un messaggio commovente, scritto su un foglio bianco con tanti cuori disegnati: “Tu, Lola, la mia amica fin dall’asilo, tutti quei ricordi che tornano in mente. Quanto ci piaceva indossare quegli abiti da principessa e far arrabbiare tuo fratello…”.

Tante lacrime, tante candele e tanta emozione intorno al memoriale improvvisato, dove si fermano passanti e dove fanno tappa decine e decine di genitori di bambini della vicina scuola media Georges-Brassens, dove Lola frequentava la 5E (corrispondente alla nostra seconda media). Nella scuola è stato organizzato un servizio di sostegno psicologico per i bambini.

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