Pensioni, Tridico: “Opzione Uomo giusta direzione”. Ma Landini: “No al taglio dell’assegno”

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ROMA – L’ipotesi previdenziale di Opzione Uomo, valutata da Giorgia Meloni per superare la riforma Fornero, non dispiace al presidente dell’Inps Pasquale Tridico. “Va nella giusta direzione“, anche se l’equivalente in vigore per le donne, Opzione Donna, “è stata scelta solo dal 25% della platea”, ricorda Tridico. E questo perché anticipare l’uscita a 58-59 anni con 35 di contributi comporta una perdita dell’assegno pensionistico, che viene ricalcolato col metodo contributivo, fino a un terzo dell’importo. Secco no del segretario della Cgil Maurizio Landini: “Mandare in pensione le persone riducendogli l’assegno non mi pare sia una grande strada percorribile”.

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“Credo che tutte queste riforme siano orientate a un principio giusto, ovvero quello di garantire una certa flessibilità in uscita rimanendo ancorati tuttavia al modello contributivo”, spiega Tridico. “Su questo eravamo orientati anche durante il governo Draghi. Quindi se si va in questa direzione poi ovviamente la politica deciderà, ma si sembra che si è abbastanza in linea rispetto a quello che si stava facendo”. E in effetti il tavolo pensionistico aperto da Draghi con i sindacati aveva al centro l’ipotesi di consentire una flessibilità in uscita, nel rispetto però dei conti pubblici e dell’equità intergenerazionale.

Per Giorgia Meloni il capitolo previdenza si presenta abbastanza scivoloso. In campagna elettorale ha promesso “flessibilità in uscita” – senza altro specificare nel programma unitario del centrodestra – ma dovrà fare i conti con la proposta della Lega di Quota 41, cavallo di battaglia di antica data di Matteo Salvini. Quota 41 però è costosa: per ammissione della stessa Lega, almeno 4 miliardi il primo anno e 5 miliardi poi. Ma gli spazi in legge di bilancio si stanno drasticamente riducendo anche per i venti di recessione che cominciano a soffiare sull’economia italiana.

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C’è poi il nodo del taglio implicito insito in misure come Opzione Donna che riguarderebbe anche Opzione Uomo. Lo spiega bene il presidente Inps Pasquale Tridico: “Opzione Donna ha avuto un tiraggio rispetto alla platea del 25%, un dato che dimostra che la scelta è stata fatta da meno di un terzo delle donne. Dato basso? È una scelta. Tutti sanno che col modello contributivo se si va in pensione prima si va con un minore assegno pensionistico. È normale nel nostro modello contributivo, ce lo abbiamo dal ’95, l’abbiamo riconfermato con la riforma Fornero”.

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