Governo, le ultime news: ipotesi incarico lampo, al Quirinale parlerà solo Meloni

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Secondo e ultimo giorno di consultazioni, dopo una prima giornata che ha visto le opposizioni conferire con il Presidente della Repubblica. Oggi salirà al Quirinale il centrodestra che verrà ricevuto da Sergio Mattarella alle ore 10.30, anche Silvio Berlusconi al Colle.  Maurizio Lupi: “Sarà Meloni a parlare”. Antonio Tajani a Bruxelles per il vertice del Ppe: “È stata una vendetta”. Attacco di Kiev al leader FI: “Beve vodka, Meloni difende principi”. Intanto su fb Matteo Renzi smentisce di voler puntare al Copasir. Conte : “ No a Fi alla Farnesina dopo le dichiarazioni di Berlusconi”

07:20

Il pressing di Silvio. Giorgia si eclissa e chiude la lista da sola. Crosetto alla Difesa

Gli agenti della Digos sorvegliano la residenza di Giorgia Meloni. Attorno, silenzio. La leader trascorre la vigilia dell’incarico con la figlia e qualche amico. Brucia batterie su batterie dell’iPhone. E continua a restare fuori dai radar. Su un foglio bianco, segna con pennarelli di diversi colori le caselle dei ministri. Che cambiano vorticosamente. E soprattutto, cambiano come decide lei, senza più una mediazione con Silvio Berlusconi.

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07:19

Forza Italia: i “falchi”, i governisti e il traditore. I veleni scuotono il partito-polveriera

Villa Grande, in un dolce pomeriggio romano, è un buen retiro per pochi intimi: Silvio Berlusconi, la moglie Marta Fascina, l’inseparabile Licia Ronzulli, il neo-deputato Paolo Emilio Russo. I camerieri, i cani. È l’immagine plastica della solitudine del Cavaliere, circondato dai fedelissimi, in attesa di indicazioni (ormai quasi ordini) da Giorgia Meloni, alla guida virtuale di un partito diviso e avvelenato, l’unico al mondo atlantista ma filo-putiniano, e infine scosso dall’ultima caccia al “corvo”. Anzi, al “criminale” che ha passato all’esterno gli audio del presidente che ai suoi parlamentari (plaudenti) si vantava dello scambio di doni con Vladimir Putin e attaccava Zelensky.

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07:17

La fedeltà all’Europa è un caso. E il Ppe “licenzia” Berlusconi

Non è più solo il “caso Berlusconi”. Ormai è il “caso Italia”. Esploso al di fuori dei confini nazionali. Ieri è approdato formalmente nella riunione del Ppe, il principale gruppo del Parlamento europeo. Di cui fa parte anche Forza Italia. L’occasione è la riunione che prepara il Consiglio europeo, presente anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. E l’esito è netto: le parole del Cavaliere su Putin e sulla guerra in Ucraina sono smentite. Anzi, segnano la sua fine politica. L’ex presidente del Consiglio, infatti, non viene più considerato un interlocutore valido. I Popolari europei da ieri parleranno di fatto solo con Antonio Tajani. “Silvio si deve ritirare”, suggeriscono quelli dell’Est Europa.

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