Governo Meloni, le ultime news: la neo premier prepara il discorso della fiducia. Ma Forza Italia si agita

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Dopo l’insediamento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, il passaggio di consegne con Mario Draghi, e l’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron, la neo premier prepara il discorso con cui dovrà ottenere la fiducia della maggioranza alla Camera e al Senato, per la prima volta ridimensionate dopo il taglio dei parlamentari. C’è attesa per l’intervento di Silvio Berlusconi in Senato. Si apre la partita del subgoverno, con la nomina dei sottosegretari. Il decollo del governo non calma le acque in Forza Italia, lacerata dallo scontro su Licia Ronzulli. Il vicepresidente della Camera Mulè chiede a Tajani e Bernini di fare un passo indietro nel partito. Giovedì e venerdì segreteria e direzione del Partito democratico.

10:13

Italia-Francia: Tajani vede Colonna, rafforzare cooperazione

Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha incontrato oggi alla Farnesina la sua omologa francese, Catherine Colonna. Nel solco del Trattato del Quirinale, il Ministro Tajani ha manifestato la volontà di intensificare ulteriormente la cooperazione bilaterale rafforzata tra Italia e Francia, che rappresenta uno dei principali partner economici del nostro Paese, nonchè un fondamentale alleato all’interno dell’Unione europea, della NATO, del G7 e del G20.  Lo riferisce la Farnesina in una nota.

09:49

Calenda: “Cingolani fa benissimo a dare una mano”

“Cingolani fa benissimo a dare una mano e meloni ha fatto altrettanto bene a chiederglielo. In una democrazia matura nessuno si sognerebbe di fare una polemica su questo”. Lo scrive su Twitter Carlo Calenda, leader di Azione.

09:27

Roccella: “Nessuna volontà di cambiare la legge 194”

Giorgia Meloni “ha ripetuto fino alla nausea che non vuole cambiare la legge sull’aborto, e io non solo non ho nessuna volontà di farlo, ma non ne avrei nemmeno il potere, visto che dell’applicazione della legge 194 si occupa il ministero della Salute insieme alle Regioni”. Lo scrive, in una lettera a La Stampa, la ministra della Famiglia, della Natalità e delle Pari Opportunità Eugenia Roccella.

Delle battaglie negli anni ’70 sull’aborto, condotte anche dalla ministra, “nessuno ha più memoria, e se oggi si parla di aborto è solo per usarlo come arma contundente e impropria contro un governo che non è di sinistra e non è nemmeno tecnico (un peccato assai grave), e bisogna agitare lo spauracchio dell’attacco ai diritti delle donne. Che questa maggioranza sia stata votata dagli italiani ha poca importanza, così come non importa che il governo sia guidato da una donna, un fatto rivoluzionario nella storia, molto maschilista, della politica italiana”.

La verità è complessa, “non si può ridurre a slogan” e “nemmeno a semplificazioni del tipo ‘ha cambiato idea’, o peggio, ‘ha rinnegato il suo passato’ – scrive -. Non ho rinnegato proprio nulla. Anche allora l’aborto non era la nostra massima aspirazione, ma un male necessario, per non essere schiacciate in un ruolo che chiudeva le donne in una gabbia di oppressione e subalternità. Al di là del clima gioioso che c’è sempre nelle manifestazioni, l’aborto non era vissuto come una rivendicazione orgogliosa, piuttosto come una disperata via di fuga, non un diritto, ma un potere iscritto nel corpo. Non è al Mld (Movimento di liberazione della donna) che ho imparato che l’aborto non è un diritto, ma attraverso il femminismo della differenza”.

09:09

Zangrillo: “Usare smart working nella PA, verificare risultati”

Lo smart working nella pubblica amministrazione può funzionare , bisogna passare dalla logica del controllo a quella della verifica del risultato. Lo dice il neo ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo a Radio 24.

(ansa)”Con la pandemia il numero dei lavoratori italiani che sono andati in smart working – dice – sono passati da 500mila a 5 milioni. Questo significa che questo strumento può funzionare. Pensare che si possa rinunciare a questo strumento significherebbe confermare che la pubblica amministrazione è diversa dalle altre organizzazioni perché quello che si può fare dalle altri parti non si può fare nella P.A”.

09:04

Camera: conferenza Capigruppo convocata alle ore 14. Alle 15.30 le comunicazioni di Fontana

La conferenza dei capigruppo della Camera è convocata per le ore 14 di oggi. Alle ore 15,30 il presidente Lorenzo Fontana terrà delle comunicazioni in Aula.

08:51

Zangrillo (P.A.): “Salvare tutto il lavoro di Brunetta”

“C’è da salvare tutto quello che ha fatto Brunetta”: lo dice il neo ministro della Pubblica amministrazione Zangrillo in una intervista a Radio 24 sottolineando che l’ex ministro  ha fatto una “profonda riforma della pubblica amministrazione” in direzione della “modernizzazione, digitalizzazione e semplificazione”.

08:45

Nordio, voglio cominciare dai costi della giustizia 

“Mai e poi mai, ho pensato alla separazione delle carriere come primo passo verso un controllo del governo sul pubblico ministero. Mi fa inorridire solo l’idea”. Lo dice il neo Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che parla della sua agenda con diversi quotidiani.

“L’emergenza del Paese riguarda i costi dell’energia. Io voglio cominciare dai costi della giustizia – spiega -. Quello che costa è la mancanza di affidabilità del nostro sistema giudiziario. Le aziende straniere non investono in Italia perché sono spaventate dalle lungaggini della giustizia”.

08:39

Mulè: “Berlusconi farà discorso alto e nobile, sì a Valentini sottosegretario”

Silvio Berlusconi, in occasione del voto di fiducia al Governo al Senato, “farà un discorso alto e nobile, come quelli sempre pronunciati in sedi istituzionali, da non confondere con gli spezzoni rubati altrove. Berlusconi è quello dell’omaggio al cimitero di Nettuno e dell’intervento al Congresso americano”. Lo afferma Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, in un’intervista a La Repubblica.

Quanto all’ipotesi di nominare sottosegretario agli Esteri Valentino Valentini, storico collaboratore dell’ex premier, “è apprezzato dagli Usa a Israele, dalla Russia al Medio Oriente. Aveva rapporti con l’ambasciata di Mosca, è vero, ce li ha ancora? Io so solo -conclude Mulè- che ha qualità e cultura per svolgere un eccellente compito alla Farnesina”.

08:34

Mulè: “Meloni ci ha delusi.Tajani si dimetta da coordinatore”

“Non ci sentiamo sfregiati nè umiliati. Ma ha provocato disappunto l’atteggiamento di Giorgia Meloni. Un disappunto esternato dallo stesso Berlusconi, quando ha posto la questione del condizionale e non dell’imperativo da usare nel dialogo fra alleati”. Lo ha detto a Repubblica il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè.

“Una giusta riflessione – aggiunge – l’ha avviata Paolo Zangrillo, ponendosi il problema della compatibilità fra il ruolo di ministro e quello di coordinatore in Piemonte. Credo che analogo ragionamento non potrà che fare Tajani, che al ruolo di coordinatore nazionale somma quelli di ministro, vicepremier e probabilmente di capodelegazione di FI. E lo stesso vale per la neo-ministra Bernini, che è vicecoordinatrice del partito”.

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