Dinamo Zagabria- Milan 0-4: rossoneri ad un punto dagli ottavi

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ZAGABRIA – La metafora del leone in gabbia è anche un gioco di parole, però rende l’idea. In Europa il Milan campione d’Italia pareva una fiera inquieta, magari un po’ anestetizzata dal timore di non essere all’altezza, dopo la doppia puntura del Chelsea. Invece stasera in Croazia ha felicemente aggiustato la sua Champions grazie ai gol artistici di Gabbia, il classico difensore carneade lanciato titolare dalle disavventure altrui, e appunto del geniale portoghese Leao, del quale si attendeva da tempo il primo vero grande ruggito in coppa. Gabbia si è tuffato di testa, da attaccante, sulla punizione arcuata di Tonali. Leao si è fiondato nel corridoio lasciato libero dagli sciagurati difensori della Dinamo Zagabria, attirati da Giroud, e li ha seminati tutti fino al colpo da biliardo nella porta della vittima annunciata Livakovic. L’arrotondamento del rigore di Giroud (fallo sull’incursore Tonali) e l’ulteriore cavalcata in scioltezza di Leao, con annessa carambola su Ljubicic per l’autogol della staffa, hanno scritto un risultato vistoso. Ma il 4-0, che poteva essere più pingue senza il balzo di Livakovic sul contropiede di Krunic e l’errore finale di Rebic in diagonale, fotografa il divario tecnico inatteso, data l’emergenza di Pioli, orfano di quasi tutta la difesa.

<< La cronaca della partita >>

Dopo le prime ondivaghe quattro giornate del girone E, la quinta si è dunque incaricata di ristabilire le gerarchie. La passeggiata milanista in casa della Dinamo, dove nessuno nel 2022 aveva vinto, si accompagna al successo a Salisburgo del Chelsea, già qualificato aritmeticamente, e disegna la classifica prevista. Ora il 2 novembre i campioni d’Italia possono unirsi agli inglesi, ottenendo la qualificazione agli ottavi di finale della Champions, traguardo che manca da otto anni: basterebbe un pari a San Siro col Salisburgo e pazienza se il primo posto è ormai appaltato alla squadra dell’americano Boehly, il padrone di club più spendaccione dello scorso mercato. Ha speso più o meno un decimo Elliott, il fondo americano proprietario del Milan prima della cessione alla newyorchese Red Bird di Gerry Cardinale (domani mattina l’assemblea degli azionisti chiarirà meglio la politica futura della società in tragitto verso la media company). Ma per ora, in attesa che la squadra varchi contro il Salisburgo le  colonne d’Ercole dell’eliminazione diretta, la seconda vittoria in quattro partite del girone, sempre con l’avversaria teoricamente più debole, può segnare un passaggio fondamentale: l’abbandono dell’inconscio complesso d’inferiorità verso la nobiltà del continente, dalla quale la grande decaduta si sentiva esclusa.

Il processo catartico da completare è cominciato allo stadio Maksimir, assai meno temibile del proprio mito non solo per l’aspetto fatiscente e per la tribuna inagibile, che entro quattro anni verrà rimpiazzata dal nuovo impianto da 32 mila posti. I cori dei Bad Blue Boys hanno prodotto una nenia vagamente ipnotica senza addormentare i discepoli di Pioli, avvezzi a ben altri spaventi. Né sono arrivate le presunte provocazioni degli avversari. Sotto gli occhi del capo degli arbitri Uefa, l’italiano Rosetti, il polacco Marciniak è stato garante della serata dopo i recenti pasticci del collega tedesco Siebert. Il resto l’ha fatto il palleggio gestito da Bennacer e Tonali, che ha innescato frequenti ingressi nell’area altrui. Il solo De Ketelaere, schierato al posto dell’acciaccato Diaz, ha fallito ancora l’esame. Quanto al progetto di Cacic – difesa e contropiede – si è fermato al salvataggio di Gabbia sulla linea, su testata di Moharrami. Il muro l’ha sgretolato proprio il ragazzo di Busto Arsizio, a un passo da Milanello dove finora era un gregario. Il protagonista Leao tale si è confermato: urge  rinnovo di contratto.      

Dinamo Zagabria-Milan 0-4 (0-1)Dinamo Zagabria (3-5-2): Livakovic; Ristovski (13′ st Špikic), Šutalo, Peric; Moharrami, Ivanušec, Mišic (30′ st Bulat,), Ademi (13′ st Baturina), Ljubicic; Petkovic (13′ st Drmicc, Oršic (30′ st Bockaj). (1 Zagorac; 6 Lauritsen, 3 Štefulj, 28 Théophile-Catherine, 20 Marin, 11 Emreli, 70 Menalo) All.: Cacic.Milan (4-2-3-1): Tatarusanu; Kalulu, Kjær, Gabbia, Hernández (26′ st Ballo-Touré); Bennacer (26′ st Pobega), Tonali; Rebic, De Ketelaere (7′ st Krunic), Leão (26′ st Messias); Giroud (36′ st Origi) (96 Jungdal, 92 Nava, 93 Coubis; 10 Díaz) All.: Pioli.Arbitro: Szymon Marciniak (POL).Reti: nel pt 39′ Gabbia, nel st 4′ Leao, 14′ Giroud (R), 25′ Ljubicic autogol.Recupero: 1′ e 0′.Angoli: 8 a 0 per il Milan.Ammoniti: Ademi, De Ketelaere, Ljubi?i? per gioco falloso.

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