La Bce alza i tassi di 50 punti base. Da marzo via alla riduzione del bilancio, si comincia con 15 miliardi al mese

Read More

La Bce alza i tassi d’interesse e lo fa nella misura attesa dal mercato: 50 punti base. La decisione segue quella della Federal Reserve, che ieri – dopo quattro rialzi filati da 75 punti – ha dato una stretta da 50 punti. Ma il Consiglio direttivo dell’Eurotower indica anche la strada per la riduzione del suo bilancio, elemento su cui si concentrava la curiosità di osservatori e investitori: comincerà da marzo 2023, con un ritmo di 15 miliardi al mese sino alla fine di giugno, poi rivaluterà.

LE BORSE IN DIRETTA. La reazione dei mercati

Le mosse su tassi e portafoglio titoli

Visto che l’entità del rialzo era ampiamente attesa dal mercato, “tutti gli occhi sono sugli annunci riguardanti il ‘quantitative tightening'”, dicevano in mattinata da Unicredit, ovvero la riduzione del bilancio dell’Eurotower gonfiato a livelli record per i programmi d’acquisto prima e reinvestimento poi dei titoli anche di Stato. Sul primo aspetto, nel comunicato della Bce si dettaglia che “il Consiglio direttivo ha deciso oggi di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento” e, “sulla scorta della consistente revisione al rialzo delle prospettive di inflazione, prevede ulteriori incrementi“. La convinzione dell’Eurotower è che “i tassi di interesse debbano ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Mantenere i tassi di interesse su livelli restrittivi farà diminuire nel corso del tempo l’inflazione frenando la domanda e inoltre metterà al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative di inflazione”. Dal 21 dicembre, intanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 2,50%, al 2,75% e al 2,00%.

Se i tassi sono la leva principale per riportare l’inflazione nei binari, “oggi il Consiglio direttivo ha inoltre discusso i criteri per la normalizzazione delle consistenze in titoli detenute dall’Eurosistema a fini di politica monetaria.A partire dagli inizi di marzo 2023, il portafoglio del Programma di acquisto di attività (PAA) sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile,in quanto l’Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo”. Resta questa una prima indicazione, ma “alla riunione di febbraio il Consiglio direttivo comunicherà i dettagli dei parametri per la riduzione delle consistenze” del portafoglio di titoli e “riesaminerà con cadenza regolare il ritmo della riduzione del portafoglio” per “assicurare che rimanga coerente con la strategia e l’intonazione complessive della politica monetaria, per preservare il funzionamento del mercato e mantenere saldamente sotto controllo le condizioni del mercato monetario nel breve periodo. Entro la fine del 2023 il Consiglio direttivo riesaminerà anche il suo assetto operativo teso a indirizzare i tassi di interesse a breve termine, che forniranno informazioni relative al punto di arrivo del processo di normalizzazione del bilancio”.

Per quanto riguarda il Qe pandemico, il Pepp lanciato allo scoppio dell’epidemia, l’indicazione è che si andrà avanti con il reinvestimento dei titoli in scadenza “almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del Pepp sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria”.

L’aggiornamento su Pil e inflazione

Insieme alle sue decisioni, il Consiglio ha anche aggiornato le prospettive macro per l’Eurozona. Sul lato dei prezzi, ha rivisto “significativamente al rialzo” le proiezioni sull’inflazione, che si porterebbe in media sull’8,4% nel 2022 per poi scendere al 6,3% nel 2023. L’inflazione dovrebbe registrare una “marcata riduzione” nel 2023 fino a raggiungere una media del 3,4% nel 2024 e del 2,3% nel 2025: livello superiori all’obietivo del 2% che spiegano perché la banca centrale ha annunciato oggi che i tassi dovranno ancora salire “significativamente”. Per quel che riguarda la crescita, secondo Francoforte l’economia dell’Eurozona dovrebbe registrare, fra il quarto trimestre 2022 e il primo trimestre 2023, una “recessione relativamente breve e poco profonda”. Le nuove stime macroeconomiche indicano “una crescita economica del 3,4% nel 2022, dello 0,5% nel 2023, dell’1,9% nel 2024 e dell’1,8% nel 2025”.

Inflazione al 2%, quel vecchio mantra che ora può cadere

di Eugenio Occorsio

12 Dicembre 2022

I riflessi sui mutui

La questione dei tassi s’intreccia con quella dei costi di finanziamento. Mettendo in conto un aumento di 50 punti del tasso di riferimento ufficiale, il portale Facile.it calcola che – su un mutuo variabile medio – la rata mensile potrebbe aumentare, nei prossimi mesi, di quasi 35 euro, con un aggravio complessivo di circa 180 euro rispetto a inizio anno (+39%). “L’euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, tende a cambiare sulla base delle aspettative dei tassi Bce, ma non è detto che lo faccia in misura uguale; per capire quindi come varieranno nel concreto le rate dei mutuatari, bisognerà aspettare di vedere come l’indice si muoverà rispetto alle decisioni della Banca centrale- ha dettagliato Ivano Cresto, managing director prodotti di finanziamento di Facile.It.- In ogni caso l’impatto dell’aumento sarà differente per ciascun mutuatario in base ad alcuni fattori, tra cui l’importo residuo del finanziamento e il numero di rate mancanti; il consiglio per chi ha un mutuo variabile è di stabilire la soglia massima oltre la quale la rata potrebbe diventare insostenibile e rivolgersi al proprio istituto di credito o ad un consulente per individuare la soluzione migliore in base alle proprie caratteristiche”.

Mutui, come cambia il mercato in vista delle mosse della Bce. I fissi tornano convenienti

di Raffaele Ricciardi

14 Dicembre 2022

Related articles

You may also be interested in

Headline

Never Miss A Story

Get our Weekly recap with the latest news, articles and resources.
Cookie policy

We use our own and third party cookies to allow us to understand how the site is used and to support our marketing campaigns.