L’immagine di Babbo Natale sopra alle buste con le mazzette

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Poiché sono i particolari a raccontare le storie, questo spiega molto di cosa è questo Qatargate: Antonio Panzeri consegnava i soldi del Qatar con cui tentava di corrompere la politica di Bruxelles in buste con Babbo Natale ben stampato sopra. Siccome però aveva la casa invase di microspie, la polizia belga ha registrato alcuni di questi scambi.

Il 10 ottobre scorso, per esempio, quando, nel suo salotto, si presentòLuca Visentini, allora numero uno del sindacato europeo in corsa per essere eletto, un mese dopo nel congresso diMelbourne, leader del sindacato mondiale, Panzeri gli consegnò tre buste – “sembriamo quelli di Ocean’s eleven” scherzava Panzeri – piene di contanti. “Eranocinquantamilia euro circa” ha raccontato, a verbale, Visentini al giudiceMichel Claise, che lo ha prima fermato e poi rilasciato. “Questa somma consisteva in denaro sotto forma di donazione per rimborsare alcuni dei costi della mia campagna per il Congresso della ITUC (Confederazione Internazionale dei Sindacati), e l’ho trasferito come tale al Fondo di Solidarietà della ITUC, per sostenere i costi di viaggio alCongresso per i sindacati che hanno mezzi finanziari limitati o inesistenti, in conformità con le pratiche della ITUC. Ho accettato questa donazione in contanti per la qualità del donatore e per il suo carattere non profit. Non mi è stato chiesto, né ho chiesto nulla in cambio del denaro e non sono state poste condizioni di alcun tipo per questa donazione. Non è stata collegata ad alcun tentativo di corruzione, né di influenzare la mia posizione sindacale sul Qatar o su altre questioni, né di interferire con l’indipendenza dell’Ituc”.

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Il giudice ha creduto alla versione diVisentini, tanto da rilasciarlo. Anche perché il leader del sindacato mondiale ha blindato l’inchiesta confermando che in quella busta (anzi tre buste) ci fosse denaro. Sul quanto, però, l’unica parola è quella di Visentini. Tanto che i belgi hanno chiesto, contestualmente, all’Italia (la delega è alla Guardia di Finanza) di verificare se ci siano stati movimenti anomali in quel periodo sui conti che il sindacalista aveva in Italia. Al momento sono stati segnalati trasferimenti per 140mila euro nel giro di quasi due anni, dai conti di Bruxelles a quelli italiani. Ma si tratta, a quanto sembra, di normali bonifici per pagare alcuni mutui.

Ma è evidente che la questione Visentini è quasi secondaria. Quello che interessa gli investigatori è il modus operandi di Panzeri: che pagava in contanti chi riteneva potesse essergli utile utilizzando la cassa del Qatar. Ed è questo che il giudice Claise sta cercando di capire in questi giorni, facendo leva sulle migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali a disposizione. E soprattutto sulla collaborazione di Francesco Giorgi. Il punto principale è capire chi prendeva soldi. E per cosa.

Sul primo punto le dichiarazioni dell’ex assistente di Panzeri e dell’eurodeputato Cozzolino saranno importantissime, dopo alcune ammissioni nel primo interrogatorio. Sul secondo invece – per ricostruire cioè gli atti e soprattutto le modalità a cui si è arrivati al voto – gli investigatori stanno analizzando computer e telefoni sequestrati agli assistenti. Da un’analisi sta emergendo, chiaro, il ruolo di Giorgi: era lui a dare le indicazioni sugli emendamenti da presentare e sulle modalità di voto.

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Tra i socialdemocratici in queste ore si passano in rassegna atti e votazioni sui temi sensibili compiuti nell’ultima legislatura. E l’impressione è che, al di là delle prese di posizione pubbliche diKaili e Cozzolino, la “cricca” abbia lavorato molto nell’ombra. Un esempio si trova nel rapporto della commissione sulle interferenze straniere nei processi democratici dell’Unione. Nel testo finale viene citato il Qatar tra i paesi carenti dal punto di vista della “trasparenza riguardante le norme in materia di lobbying”, sulla base di un emendamento proposto degli eurodeputatiAndreas Schieder (austriaco) ePierfrancesco Majorino. Emendamento su cui nessuno, al momento del voto, aveva sollevato obiezioni

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