Qatargate, la confessione di Eva Kaili: “Sapevo delle attività di Panzeri e delle valigie di soldi”

Read More

Eva Kaili, l’ormai ex vicepresidene del Parlamento europeo, ha confessato. Davanti a Michel Claise, il super magistrato che ha scoperchiato il Qatargate, ha ammesso di sapere del giro di mazzette che girava attorno a suo marito, Francesco Giorgi, e all’ex europarlamentare Antonio Panzeri. Seppur provando a circoscrivere le sue responsabilità.

“È vero – ha messo a verbale – Conoscevo le attività di Mr. Panzeri. E sapevo che a casa mia c’erano delle valigie piene di soldi“. D’altronde, non poteva probabilmente fare altro visto che, quando la polizia belga ha bussato a casa sua è stata lei a chiamare suo padre e a dargli istruzione di nascondere i soldi. Lo hanno beccato al Sofitel, uno degli alberghi più belli della città, con il trolley pieno di denaro. Di più: la Kaili, in seguito all’arresto del marito, ha “ha tentato di avvertire Panzeri e due eurodeputati della presente inchiesta”, scrivono negli atti gli investigatori belgi, spiegando così il perché sia stato deciso l’arresto della donna che in un primo momento non era previsto. La flagranza di reato (l’aver trovato le banconote a casa) e l’aver provato a inquinare le prove (la fuga del padre e l’aver avvisato tre persone dell’inchiesta) hanno convinto i belgi ad arrestarla.

Le soffiate sull’inchiesta

Alla Kaili viene inoltre contestato “di essere intervenuta a difesa degli interessi del Qatar, avendo incontrato il ministro del Lavoro” del governo di Doha, proprio su indicazione di Panzeri. Panzeri che le “avrebbe impartito ordini”, secondo l’accusa, “per il tramite del marito”. “Eva non deve parlare con l’olandese!”, diceva per esempio Panzeri a Giorgi, “dille di smettere”.Da qui la decisioni dei giudici di arrestarla, visti i comportamenti, scrivono, “che hanno causato un grave pregiudizio alla sicurezza”: il sistema di corruzione messo in piedi da Panzeri e Giorgi “rappresenterebbe un certo danno per l’equilibrio della democrazia”.

Il suo avvocato Michalis Dimitrakopoulos sostiene però che la misura cautelare sia eccessiva. Tanto che nelle prossime ore il giudice si dovrà esprimere almeno sugli arresti domiciliari, visto che Kaili e Giorgi hanno un bambino di meno di due anni che in questa settimana è rimasto a casa con la nonna. “Il denaro che è stato trovato a casa non le apparteneva, era di suo marito” ha detto il legale. Facendo notare anche la collaborazione della donna: tra le altre cose la Kaili ha anche parlato di come col marito stessero acquistando un appartamento e che lui partecipava “non ufficialmente” al rimborso del prestito, a conferma del fatto di essere a conoscenza di entrate “straordinarie”.

L’influenza sulle nomine al Parlamento

La procura tiene il punto, però. Almeno per il momento. Convinta, probabilmente, che Kaili e Giorgi non abbiano ancora detto tutto quello che sanno. Anche perché sono convinti che proprio la deputata greca sia il centro, forse suo malgrado, di un progetto lucido della cricca Panzeri. Nella ricostruzione fatta prima dai servizi belgi e poi dagli investigatori di Bruxelles si sostiene che il gruppo abbia “investito” sulla Kaili scientemente: “Per sostenere gli interessi del Marocco e del Qatar – dicono – Panzeri e Giorgi hanno influenzato le nomine dei membri delle commissioni e anche quella del vicepresidente”.

In questo senso emergerebbero una serie di rapporti di Panzeri all’interno del gruppo socialista: alla Grecia non sarebbe spettata una vice presidenza ma un forte lavoro sul gruppo socialista, e in particolare dei deputati spagnoli vicini alla vice presidente Iratxe Garcia, ha portato all’elezione di Kaili. A conferma che tutto quello che gira attorno al Qatargate ha un suono italiano: “Operàtion Mezzo” l’hanno chiamata, non a caso, i belgi. Come a ricordarci che casa nostra non è così lontana dai corrotti di Bruxelles. Siamo a metà strada. Per lo meno. 

Related articles

You may also be interested in

Headline

Never Miss A Story

Get our Weekly recap with the latest news, articles and resources.
Cookie policy

We use our own and third party cookies to allow us to understand how the site is used and to support our marketing campaigns.