“Si arriva a certi livelli di provocazione proprio perché a monte è mancato l’ascolto”. Matteo Orfini, deputato del Pd, è uno dei pochi esponenti della politica a difendere gli ambientalisti di Ultima generazione che hanno imbrattato la facciata del Senato. “Non è il mio modo di concepire le proteste, ma mi sembra esagerata la criminalizzazione di queste persone”.
C’è stato troppo accanimento dunque? “Neanche fossero terroristi…Come credo sia esagerato l’arresto, fortunatamente durato solo poche ore. Ma va ricordato che è frutto dei decreti sicurezza voluti da Salvini, una misura che crea delle distorsioni esagerate: se picchi una persona per strada non vieni arrestato in flagranza, ma se imbratti con della vernice lavabile l’edificio del Senato allora sì. Mi sembra assurdo”.
Quella norma però non fu cambiata neanche durante il governo giallorosso di cui il Pd ha fatto parte.“Io presentai un disegno di legge per abrogarle, ma l’allora presidente Giuseppe Conte le volle mantenere. Il risultato è che quell’impianto repressivo è ancora in piedi. Poi mi sembra evidente che ci sia un buco nella sicurezza dei palazzi. E su questo si dovrebbe interrogare il ministro Piantedosi che, tra le altre cose, è stato anche prefetto di Roma”.
Il Senato si sta muovendo per rafforzare le misure sicurezza all’esterno del palazzo. E’ giusto?“Parliamo sempre di un atto non violento, a questo punto penso che delle lacune ci siano. Piantedosi farebbe bene ad occuparsi di protocolli di sicurezza anziché andare a caccia di Ong”.
Anche Stefano Bonaccini, che lei sostiene al congresso del Pd, ha parlato di “stupidità e maleducazione”.“Ripeto: neanche a me convincono queste modalità, dai blocchi stradali al lancio di vernice sui quadri, però un conto è esprimere un giudizio su questo, un conto è criminalizzare degli attivisti o giustificare l’utilizzo di misure repressive. Non mi sembra che nessuno nel Pd sia arrivato ad evocare pene esemplari”.
Dunque la protesta degli attivisti è legittima? “Le istituzioni sono forti quando sanno dialogare anche con chi le contesta. Il problema evidenziato dagli attivisti mi sembra sia sotto gli occhi di tutti. Sarebbe nostro dovere ascoltare le generazioni che esprimono preoccupazione su questi temi. Si arriva a certi livelli di provocazione proprio perché a monte è mancato l’ascolto da parte delle istituzioni”.
La Russa ha annunciato che il Senato si costituirà parte civile nel processo contro gli attivisti “Appunto. La Russa fa fatica ad entrare nel ruolo che dovrebbe ricoprire. Ci sono manifestazioni, da Predappio in giù, a cui il presidente del Senato strizza spesso l’occhio e che francamente mi sembrano molto più pericolose per la democrazia”.