Saldi invernali, via in tutta Italia: guida all’acquisto sicuro

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Iniziano i saldi nella maggior parte d’Italia. Dopo Basilicata, Sicilia e Valle d’Aosta oggi in quasi tutte le altre regioni partono gli sconti di fine stagione (qui il calendario completo). Per i consumatori è l’occasione giusta per dare una ritoccata al guardaroba o togliersi qualche sfizio senza spendere molto, ma sempre con qualche accortezza da tenere presente. Come sempre in queste occasioni, c’è sempre il rischio di acquistare la merce a prezzo pieno, abbagliati da percentuali di sconto taroccate, oppure di prendere un capo che non possiamo restituire o, ancora, di non vederci riconosciuti alcuni diritti. Ecco alcuni consigli per fare acquisti in sicurezza.

Idee chiare

È il primo consiglio che diamo, il più importante: cercate di stilare una lista di articoli che vorreste acquistare. Se sapete già dove andrete a comprarli, meglio ancora. Un inventario di questo tipo vi aiuterà a resistere alla tentazione di un acquisto impulsivo (qualcosa che magari non indosserete mai, o il decimo jeans) e soprattutto vi tutela dal rischio di falsi sconti.

Saldi a Milano e in Lombardia: sconti fino al 50% e un giro d’affari da 400 milioni

di Simone Bianchin

05 Gennaio 2023

In perlustrazione

Chi ha seguito il primo consiglio, a questo punto avrà vita più semplice. Prima dell’inizio dei saldi fate sempre un giro per i negozi che avete scelto, controllate i prezzi e se necessario prendete nota. Così facendo, quando partono le promozioni sarà semplice capire chi ha davvero abbassato i prezzi e chi no. 

Leggi chiare

In Italia esistono due normative che ci tutelano proprio dal rischio di sconti gonfiati. Uno è il decreto legislativo 114 del 1998, prevede che “lo sconto o il ribasso effettuato” debba essere espresso “in percentuale sul prezzo normale di vendita che deve essere comunque esposto”. C’è poi la direttiva europea 2019/2161, che l’Italia ha da poco recepito e che è ancora più precisa in materia: accanto alla merce in sconto, oltre alla percentuale di ribasso bisognerà indicare anche il prezzo praticato nei 30 giorni precedenti.

Occhio ai mega-sconti

L’Unione nazionale consumatori ha analizzato i dati forniti da Istat sulle percentuali medie di sconto applicate durante i saldi. In base a queste informazioni, si stima che lo sconto medio su abbigliamento e calzature sarà del 22,8%. “I dati Istat confermano che gli sconti pubblicizzati in vetrina, 70% e 50%, non sono veritieri. Per questo suggeriamo di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi improbabili” spiega il presidente di Unc Massimiliano Dona.

Come comportarsi con i resi

Comprare merce in saldo non significa dover rinunciare ai propri diritti. Se il prodotto è difettato o non conforme, entro i primi due anni il negoziante deve ripararlo o sostituirlo. Se i costi per l’esercente sarebbero troppo alti, il cliente ha diritto a una riduzione del prezzo pagato o a farsi restituire l’intera cifra. Perciò è bene conservare lo scontrino così da poterlo esibire se necessario. Chi paga con carta, nel caso di resi basta che ritrovi la transazione nel suo estratto conto. Se il prodotto non presenta difetti, invece, il cambio è a discrezione del negoziante.

Posso provarlo?

Anche se succede di rado, a volte gli esercenti non consentono di provare il capo d’abbigliamento prima di acquistarlo. È bene sapere che questo è un loro diritto. Se avete dubbi sul fatto che il vestito o il pantalone non vi vesta bene o non siano della vostra misura, evitate proprio di comprarlo.

Carta o contanti?

Che la merce sia in saldo oppure no, non cambia nulla: i commercianti sono obbligati ad accettare pagamenti digitali. Tanto che dal 30 giugno 2022, chi non adempie può essere sanzionato. Altroconsumo però avverte: attenzione a usare le carte revolving “perché i tassi applicati possono superare il 20%. Questo strumento di pagamento può essere conveniente nel solo caso di rimborso del capitale in tempi brevissimi (pochi mesi)”.