Diversi documenti riservati del periodo in cui il presidente Joe Biden era vicepresidente sono stati scoperti lo scorso autunno, a novembre, in un ufficio privato a Washington che Biden ha utilizzato dal 2017 al 2019. Uno studio al Penn Biden Center, un think tank di Washington, quando era professore onorario della University of Pennsylvania. Lo rivelano i media americano. Secondo alcune fonti i National Archives hanno portato la questione al Dipartimento di Giustizia per ulteriori indagini. A trovare i documenti, potenzialmente classificati, sono stati gli avvocati di Biden. Non si conosce il contenuto nè il perché siano stati portati nell’ufficio. Per legge, negli Stati Uniti, chiunque abbia cariche federali è tenuto a rinunciare a documenti ufficiali e documenti classificati al termine del loro servizio governativo.
La collaborazione della Casa Bianca
“La Casa Bianca sta collaborando con il Dipartimento di giustizia sulla scoperta di quelli che sembrano essere documenti dell’amministrazione Obama-Biden, incluso un piccolo numero di documenti con contrassegni classificati”, ha dichiarato Richard Sauber, consigliere speciale del presidente Biden. “La scoperta dei documenti è stata fatta dagli avvocati del presidente – ha aggiunto Sauber – e non sono stati oggetto di alcuna precedente richiesta o indagine da parte degli Archivi”. Gli avvocati del presidente li hanno scoperti mentre stavano impachettando documenti all’interno di un armadietto chiuso per liberare lo spazio dell’ufficio usato a suo tempo da Biden.
L’imbarazzo della Casa Bianca
La notizia crea imbarazzo alla Casa Bianca perché arriva mentre il dipartimento di Giustizia sta indagando sull’abbondante mole di materiale classificato scoperto nella residenza di Mar-a-Lago di Donald Trump. Nel caso di Biden si tratterebbe di una decina di documenti che si trovavano in una cartella insieme ad altre carte non classificate e che sono stati subito restituiti. Secondo la Cbs non conterrebbero comunque segreti nucleari.