“Quando ho saputo dell’arresto di Messina Denaro, il primo pensiero è stato per mio figlio Giuseppe. Tutti quelli che hanno avuto a che fare con il sequestro e la sua morte sono finiti in carcere. Mancava solo lui”. Si commuove al telefono Santino Di Matteo, il collaboratore di giustizia che per primo raccontò i segreti della strage di Capaci: per questo il 23 novembre 1993 Cosa nostra rapì suo figlio.
Elezioni regionali in Umbria, seggi riaperti. Bassa l’affluenza. Proietti sfida Tesei
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