Le Borse di oggi 14 marzo. Tregua sui mercati dopo il crac Svb. Wall Street sostiene l’Europa. L’inflazione Usa rallenta

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MILANO – Tregua sui mercati dopo la riapertura tubolenta dei mercati di ieri in seguito al fallimento di Silicon Valley Bank. Wall Street, che ieri aveva limitato le perdite, riparte in netto rialzo e permette all’Europa di consolidare il recupero. Anche titoli come First Republic, una delle banche regionali a maggior rischio di contagio per la crisi Svb, rimbalzano poderosamente. In Asia giornata in affanno per Tokyo, che segna la maggiore flessione giornaliera in tre mesi e termina a -2,19%, male anche Hong Kong che sconta il tonfo di Hsbc, che ieri ha annunciato di rilevare le attività britanniche di Silicon Valley Bank.

I riflettori dei mercati sono puntati soprattutto sulla reazione delle banche centrali alla crisi in corso. Giovedì è la volta della Banca Centrale Europea, fino a qualche giorno fa proiettata verso uno scontato rialzo di 50 punti mentre la prossima settimana sarà la volta della Fed, sotto pressione ora perché ammorbidisca la propria linea di politica monetaria. Ieri l’andamento degli swap indicava addirittura come scenario più probabile uno stop ai rialzi per l’intero 2023, cioè un deciso cambio di rotta, ma la Banca Centrale resta focalizzata anche sui dati macroeconomici. In questo senso, dall’inflazione Usa non arrivano ulteriori sorprese: a febbraio il tasso è al +6%, come da attese dei mercati.

15:26

Svb, indagini delle autorità Usa: si muovono Giustizia e Sec

Il Dipartimento di Giustizia e la Sec, la Consob americana che presiede il corretto funzionamento dei mercati, stanno indagando sul fallimento di Silicon Valley Bank. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti. Le indagini sono separate e sono alle fase preliminari. Sotto i riflettori sarebbe finita anche la vendita di azioni di Svb da parte dei suoi massimi dirigenti nei giorni precedenti al crollo. Il titolo ha perso il 60% la scorsa settimana, per poi essere fermato venerdì.

14:36

Wall Street parte in rialzo, First Republic rimbalza. L’Europa si rafforza

Wall Street parte in buon rialzo e consolida il rimbalzo dell’Europa. First Republic, una delle banche regionali travolte dal crac di Svb, vola e segna all’avvio degli scambi un rialzo del 61%. La banca è finita sotto pressione con il fallimento di Silicon Valley Bank e nelle ultime sedute ha accumulato perdite pesanti.

La Borsa americana apre in generale la seduta in positivo dopo i dati sull’inflazione negli Usa resi noti oggi. Nei primi minuti di scambi il Dow Jones registra +1,04% a 32.151 punti, il Nasdaq avanza dell’1,56% a 11.362 punti e lo S&P 500 avvia le contrattazioni a +1,36% a 3.908,23 punti. Numeri che rafforzano le Borse europee: Milano sale del 2,01%, Parigi guadagna l’1,7%, Francoforte l’1,76%.

13:45

Inflazione Usa nelle attese: +6% a febbraio

L’inflazione rallenta negli Stati Uniti. I prezzi al consumo in febbraio sono saliti del 6,0% su base annua, in linea con le attese degli analisti. Su base mensile l’aumento è stato dello 0,4%, in linea con le previsioni. In gennaio i prezzi al consumo erano saliti del 6,4%.

12:36

Borse, banche ancora deboli

Banche ancora nervose, dopo le vendite della vigilia e mentre il mercato fa i conti con il doppio fallimento nel settore bancario Usa. Le banche sono deboli ma senza il sell-off della vigilia in Europa, con un settore in flessione dello 0,58%. A Milano in coda il Banco Bpm che cede il 2,65%, male Bper (-2,38%), mentre Unicredit perde l’1,11% e Intesa lo 0,44% com Mediobanca che sale in controtendenza dell’1,08%. Gli analisti di Ubs in un report di questa mattina allargano lo sguardo sul quadro generale, sottolineando che i fallimenti contribuiranno a riscrivere la narrativa del mercato, con un outlook più sobrio per il futuro una diminuzione delle valutazioni dell’equity. Per le banche, Ubs conferma la preferenza per quelle europee rispetto a quelle Usa, grazie a valutazioni inferiori, maggiore distribuzione dei rendimenti, maggiore probabilità che la Bce tenga i tassi alti più a lungo. Sia negli Usa che in Europa, la preferenza va sulle banche più grandi rispetto alle piccole.

12:29

Ft: le società di venture capital valutano alleanza per salvare il business di SVb

Dalla fine della scorsa settimana, scrive il Financial Times, un gruppo di società di venture capital sta discutendo su come preservare parti del business della Silicon Valley Bank in modo che possa continuare a servire i clienti del settore tecnologico. Tra le società coinvolte nei colloqui figurano General Catalyst, Andreessen Horowitz e Khosla Ventures. Una delle proposte in discussione è la formazione di un consorzio con la società di investimenti privati Apollo Global Management che potrebbe fare un’offerta per alcuni rami di SVB.

11:04

Spread in calo

Lo spread tra Btp e Bund tedesco è in calo a 188 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,24% sul mercato secondario.

10:53

La produzione industriale rallenta a gennaio

A gennaio 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,7% rispetto a dicembre. Lo rileva l’Istat sottolineando che nella media del trimestre novembre-gennaio il livello della produzione diminuisce dell’1,0% rispetto ai tre mesi precedenti.  Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio 2023 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali dell’1,4% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 20 di gennaio 2022)

10:48

L’Europa oscilla con le banche

Le Borse europee girano in calo ma tengono dopo il tracollo della vigilia in scia al fallimento della californiana Silicon Valley Bank e cascata di Signature Bank. I future su Wall Street sono positivi mentre i rendimenti del Treasury si sono stabilizzati con il due anni attorno al 4% in attesa dell’inflazione americana a metà giornata.

La lente è alle prossime mosse delle banche centrali. Prima la Bce che giovedì dovrà tenere conto delle tensioni sul sistema bancario, poi la Fed. Alcune grandi banche d’affari si sono spinte a prevedere una pausa (Goldman e Natwest) e altre (Nomura) addirittura un taglio da 25 punti base nella riunione della prossima settimana.

Tra le singole Piazze nel dettaglio Milano appare più di altre nervosa mentre l’Istat stima che a gennaio la produzione industriale diminuisca dello 0,7% rispetto a dicembre. Il Ftse Mib gira a -0,11% con le banche che restano sotto scacco. In particolare Bper (-2,5%) e Fineco (-2,4%) Lo spread tra Btp e Bund risale a 193 punti con il rendimento al 4,23%. Flette anche Parigi -0,1%. Più marcato il calo di Londra (-0,5%). Mentre si ancora sopra la parità Francoforte (+0,18%). L’indice d’area, lo stoxx 600,  cede soprattutto con i titoli legati all’energia. Il petrolio finisce con il wti sotto i 73 dollari al barile (-2,7%) e brent sotto i 79 dollari al barile (-2,3%). Il gas cede il 3,95% con i Ttf ad Amsterdam sopra i 47 euro al megawattora. Per i cambi l’euro risale a 1,07 sul dollaro.

09:09

Borse europee contrastate, Milano positiva

Apertura contrastata per le principali Borse europee: a pochi minuti dall’avvio delle contrattazioni, Piazza Affari guadagna lo 0,20% con il Ftse Mib a 26.236 punti. In territorio positivo anche Francoforte (+0,22%) e Parigi (+0,10%). Debole Londra, che segna -0,11%.

09:03

Moody’s mette nel mirino sei banche

Moody’s ha messo sotto osservazione First Republic Bank e altri cinque istituti di credito statunitensi in attesa di un declassamento. La mossa è l’ennesimo segnale di preoccupazione per lo stato di salute degli istituti finanziari regionali dopo il crollo della Silicon Valley Bank.

Oltre a First Republic gli istituti messi sotto osservazione, riporta Bloomberg, sono Western Alliance Bancorp, Intrust Financial, UMB Financial, Zions e Comerica.

08:58

Lo spread apre in rialzo

Lo spread tra Btp e Bund apre in rialzo a ridosso dei 194 punti. In calo ancora il rendimento del decennale italiano al 4,15%. Più evidente sul biennale la cui flessione è di 10 punti. Lo stesso vale per il Bund tedesco (-18 punti) e l’Oat francese (-21 punti)

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