Melbourne è un Far West. Ma Verstappennon se ne cura e corre nel suo altrove. Max vince anche in Australia in una gara interrotta (anche) da tre bandiere rosse, due ripartenze sotto i semafori, la seconda a due giri dalla fine che provoca un gran caos: Sainz manda in testacoda Alonso per il 3° posto ma viene penalizzato, le due Alpine si toccano e finiscono a muro. Un’ultima partenza per una tornata dietro la safety car con ritorno alle posizioni prima degli scontri.
Verstappen, prima volta a Melbourne. Hamilton 2° e felice
Nella confusione generale, solo una cosa è chiara: la Red Bull e il suo cavaliere volano in gara e in classifica. Max leader a 69 punti: successo n° 37 in carriera, il 2° dell’anno, il primo all’Albert Park. Dietro di lui un redivivo Lewis Hamilton sulla Mercedes, che aveva osato sorpassarlo nei primi metri e si è ritrovato per qualche giro anche in testa alla corsa, ma prima dell’ultimo stop viaggiava a 8 secondi dall’olandese. Lewis: “Gara folle. Russell è stato sfortunato ma la nostra affidabilità era ottima. Il mio è un risultato straordinario, non mi aspettavo di arrivare secondo. In partenza c’è stata una bella battaglia. La nostra auto? Progetto a lungo termine. Essere qui in lotta con la Aston Martin è stato fantastico. Adesso dobbiamo continuare a lottare”.
Terzo per la terza volta in tre gare, il magico Fernando Alonso sull’Aston Martin. Lo spagnolo rimesso nel posto che gli spettava prima che Sainz lo colpisse alla seconda ripartenza: “Montagne russe di emozioni, difficile capire cosa stava succedendo alla fine”.
Hamilton e Alonso sul podio (reuters)
Sainz penalizzato: “Siamo stati derubati”
Alla fine non c’è nessuna Ferrari a punti: Carlos Sainz è 12°, per effetto della penalizzazione di 5 secondi rimediata per aver mandato in testacoda il connazionale. Peccato, perché lo spagnolo aveva fino a quel momento disputato una gara eccezionale, si era portato 4° recuperando anche una posizione rispetto al via. Carlos: “Preferisco non parlare della penalità, sennò sbaglio, voglio parlare coi commissari, adesso sento che siamo stati derubati”.
Leclerc nella ghiaia (afp)
Leclerc, la gara dura pochi metri
E’ una domenica maledetta, come tutto il week end e questo inizio di campionato, per Charles Leclerc: dura solo tre curve la gara del monegasco. Reduce da una qualifica molto nervosa, per la propria guida ma anche per incomprensioni col compagno, al via è 7°. Parte bene e prova ad attaccare l’Aston di Stroll che è davanti, si affianca all’esterno, ma lo spazio non è moltissimo, tocca con la posteriore destra l’anteriore sinistra del canadese, la rossa si gira e finisce in ghiaia. Charles ovviamente molto deluso: “Frustrato per la qualifica? No, l’avevo messa da parte, con Carlos è stato solo un problema di comunicazione. Sapevo che la gara era lunga, in curva 1 sono stato attento, in curva 3 avevo preso spazio all’esterno di Lance. Purtroppo Fernando (Alonso) ha frenato ancora di più, Lance si è messo tra Fernando e me. Non è colpa di Lance, credo sia un incidente di gara, anche se la frustrazione è grande adesso: sono tre weekend in cui tutto è andato storto, tra problemi, penalità e ora anche questo ritiro. E’ vero che la stagione è lunga ma i punti sono pochi. Dobbiamo andare avanti e recuperare da Baku”. Tra un mese.
Verstappen parte male, poi fa quello che vuole
Intanto Max fa quello che vuole. Ci provano a dargli filo da torcere: le Mercedes in partenza mettendolo dietro, prima Russell poi Hamilton. Ma l’olandese non si cura dell’affronto, sa che i giri saranno abbastanza (58) per rimettere a posto l’ordine delle cose. Niente lo tocca: le tre neutralizzazioni della gara, la prima per Leclerc in ghiaia dopo pochi metri, la seconda per Ocon (Williams) che provoca un’inspiegabile bandiera rossa per rimuovere i sassi in pista, la terza per Magnussen che rompe il cerchione e tocca il muro a due giri dalla fine. Altra bandiera rossa e ripartenza da fermi. Fantasmi del passato si aggirano in pista. Infatti succede di tutto: a parte Verstappen che resta in testa, Sainz attacca Alonso e lo fa girare, le due Alpine di Gasly e Ocon si schiacciano a muro, out anche De Vries e Sargeant. Altro stop, e lunghe discussioni per capire cosa succede. La direzione decide per la ripartenza dietro la safety per un giro a posizioni ristabilite. Tanto per vedere la gara concludersi sotto la bandiera a scacchi, nessuno può superare.
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di Stefano Zaino
Il motore tradisce Russell
Max intoccabile. Aveva già ripreso la testa appena gli è stato possibile (al giro 12, passando il 7 volte campione del mondo con disinvoltura) e non molla niente. Russell era già finito dietro penalizzato dal pit e poi dallo stop, poi la sua Mercedes lo lascia a piedi col motore in fiamme. Max è lì davanti e vola, oltre tutti e tutto: neanche un uccello, che ieri aveva risparmiato in qualifica, lo ferma. “La partenza è stata pessima, sul primo giro sono stato cauto, tanto da perdere più di quanto guadagnavo. Il passo era veloce, aspettavo si aprisse il drs per passare, poi, con queste bandiere rosse…non so. La prima, forse, poteva anche esserci, la seconda è stata un casino. Siamo sopravvissuti a tutto. Sulla gara avevamo un buon passo. Finalmente ho vinto qua”. Non solo qua.