Trentasei righe a mano per spartire un impero stimato fino a 5 miliardi. È “normale” per un simile patrimonio?
«Sembra sorprendente, ma non è infrequente che in Italia succeda», spiega l’avvocata Roberta Crivellaro, managing partner dello studio internazionale Withers. «Ci sono ragioni culturali e pesa il fatto che il nostro ordinamento limita la libertà alla sola quota disponibile», aggiunge.