A Bologna per l’Europa: la diretta. Serra: “I nostri trisnipoti diranno: ricordate quelle piazze…”

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BOLOGNA – L’Inno alla gioia, suonato dagli allievi del conservatorio, ha aperto la manifestazione “Una piazza per l’Europa” di Bologna voluta dai sindaci Matteo Lepore e Sara Funaro. Poi il video messaggio di Romano Prodi che incalza a muoversi nello spirito di Ventotene che sapeva capire il futuro: “Non c’è più tempo”. L’invito di Alessandro Bergonzoni è quello di “restare umani” al suono di una sirena anti-aerea. Un grido è quello della giornalista Francesca Mannocchi: “Dove sono su Gaza le condanne dell’Europa?”. E Gad Lerner: “Osceno il silenzio del nostro governo su Netanyahu”.

Il piazza anche Michele Serra, da una sua idea è partita la prima manifestazione per l’Europa a Roma il 15 marzo: “L’unità europea è un sogno, quando ci sarà saranno i nostri trisnipoti a dire: ricordate quelle piazze…”. Contemporaneamente gli attivisti di Potere al popolo dei dei centri sociali hanno manifestato in corteo, con scontri con le forze dell’ordine.

18:20

Le note di Paolo Fresu, inno all’Europa, chiudono la manifestazioneLa tromba di Paolo Fresu, con le note dell’Inno alla gioia, ha salutato la piazza per l’Europa di Bologna. Migliaia le persone che hanno partecipato, un’onda blu: bandiere dell’Europa e della pace, vessilli del movimento federalista europeo. Fresu durante la manifestazione ha anche suonato l’inno dell’Ucraina. “Sono appena sbarcato da Kiev ha ricordato il musicista dal palco – perché l’altro giorno ho tenuto un concerto per la pace. Ho ancora il bracciale con i colori dell’Ucraina che mi è stato regalato da una studente che mi ha detto: Vai a raccontare cosa accade veramente in questi posti”.
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18:08

Manfredi, Anci: “Vogliamo un’Europa delle comunità e delle città”Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente Anci, in video: “Questa piazza continua il sogno della grande Europa delle comunità e delle città. Abbiamo bisogno di più futuro, di più sogni e della forza di stare assieme. E questa forza non può che venire dalle città. La forza delle nostre comunità è la forza che ci deve far costruire l’Europa che noi sogniamo, dove i nostri giovani possano costruire il proprio futuro”.

18:05

Monticelli: “Vogliamo un’Europa femminista”“Vogliamo un’Europa femminista. Un’Europa capace di riconoscere il valore politico delle persone, dei corpi, delle relazioni, dei desideri”. Così la docente Rita monticelli, consigliera comunale delegata per i diritti umani. La professoressa ricorda le donne uccise dagli uomini: “Non è un caso che patriarcato e guerra si tengano per mano: condividono la stessa logica di dominio, lo stesso disprezzo per la vulnerabilità, per la pluralità. La stessa ideologia della forza. La logica che uccide le donne è la stessa che arma i confini”. E conclude: “L’ideologia ci dice: non può essere diverso. L’utopia ci dice: non è ancora, ma può essere, è possibile. Abbiamo bisogno di costruire un futuro. Un futuro che sia davvero per tutte e tutti. Un’Europa femminista, affermativa, radicalmente viva. E non ci accontenteremo di meno”

17:47

“L’Europa faccia sì che nessuno resti solo”Giovanni Melli, presidente delle Cucine popolari, ricorda che anche in Italia la povertà sta aumentando. “Siamo convinti – dice – che l’Europa abbia un ruolo fondamentale, dobbiamo ricreare lo spirito dei padri fondatori e replicare come forza della società civile che l’Europa faccia sì che nessuno resti solo o lontano da altri”.
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17:45

Voci dalla piazza: “Il sentimento di sentirsi europei si è infranto”Guido Balandi, classe ’48 e professore di diritto dell’Unione Europea per trent’anni all’Università di Ferrara. “Ho visto centinaia di studenti passare dai nostri banchi e tutti, italiani e stranieri, quando potevano viaggiare, studiare altrove, si sentivano europei. Poi, è come se fosse successo qualcosa, alla prima difficoltà – soprattutto quella economica – questo sentimento, si è infranto. Io credo che noi che nel ’68 avevamo vent’anni e così via abbiamo delle responsabilità nel non aver saputo comunicare bene e fare radicare questo senso di appartenenza nei più giovani. Eppure l’Europa, e lo so bene da professore, è il migliore dei mondi possibili, grazie alla pace. Oggi vedo in piazza più gente della mia età che ragazzi, e mi dico: perché? Ma come è possibile?”.
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17:37

“Pace significa stop all’economia di guerra”Alberto Zucchero del Portico della pace chiede che torni la politica, dice che “la pace è sexy” e chiede un applauso per Alexander Langer: “Pensiamo a un’Europa che si dia effettivi corpi civili di pace, che coinvolga tutta la popolazione. La pace significa stop all’economia di guerra, alla devastazione ambientale. La sicurezza o è di tutti o non è, è ora di riprendere in mano i nostri sogni”.
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17:35

“Abbiamo disperatamente bisogno di parlare d’Europa”Secondo Giorgia Sorrentino, dei Federalisti europei di Bologna, “noi abbiamo disperatamente bisogno di parlare d’Europa, lo vediamo proprio da queste piazze. Per troppo tempo non abbiamo parlato d’Europa, per tutti è un momento di sconfitta quando vediamo la bandiera d’Europa bruciata, mentre altrove diventa simbolo di pace”.

17:30

Hendel: “Dobbiamo fare i conti con Vladimiro e The Donald”“Dobbiamo fare i conti con Vladimiro e The Donald, definito come incrocio tra Gandhi e Pietro Gambadilegno – scherza Paolo Hendel – ha detto che la Groenlandia gli serve, speriamo che questo suo sogno resti tale, mi ha sorpreso Vladimiro, come se il lupo facesse lo sciopero della fame per la strage di agnelli a Pasqua”. L’attore apre con una battuta su Prodi (“Resti tra noi, avevo pensato di salutalo ma avevo paura che mi tirasse i capelli”). “Questa cosa è assurda” stigmatizza immediatamente, “improvvisamente Prodi e diventato Hannibal Lecter”. In chiusura Paolo Hendel sottolinea: “L’Europa che vogliamo è quella della democrazia, della libertà, dell’inclusione, dei diritti e della pace”.
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17:28

Voci dalla piazza, Giulia, 27 anni: “L’Europa è la mia passione”Giulia Antichi, 27 anni, arriva direttamente da Bruxelles per la manifestazione. Un viaggio di dieci ore in macchina con il suo compagno. E questa bandiera della pace “che pesa” la tiene da due ore. Quattro anni fa ha lasciato l’Italia per un’opportunità lavorativa migliore e da allora ha cambiato tutto: casa, amici e motto. “l’Italia è nel mio cuore, l’Europa è la mia passione. Ma ora il vento sta cambiando. Ci vogliono divisi, ma dobbiamo mostrarci forti, uniti. Difficile non interessarsi a questi temi e credere di non essere in pericolo”.
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17:26

Michele Serra: “Corriamo il rischio di un domani migliore. E vale la pena correrlo”Dal palco, la riflessione di Michele Serra: “Siamo qui, come a Roma, soprattutto per dire quello che non abbiamo. Non abbiamo una casa europea come è scritta nel Manifesto di Ventotene e nella Carta di Nizza, non abbiamo una politica estera, una comune politica economica e una difesa comune che è il contrario esatto del riarmo chiesto adesso da Von der Leyen”. Ma, ragiona, Serra, abbiamo un sogno. “La piazza di Roma e questa piazza condividono quel sogno richiamato anche da Benigni. Chi resta indifferente all’idea che l’Europa possa rafforzarsi ha rinunciato a sognare, a credere che la politica sia prima di tutto una strada del cambiamento. Il rischio che corriamo è il rischio di un domani migliore. E vale la pena correrlo”.

17:10

Voci dalla piazza, Filippo: “Manifesto per l’Ucraina”Filippo, 35 anni: “Sono bolognese ma da quando sono stato in Ucraina per portare degli aiuti vengo qui tutte le domeniche per manifestare e ricordare alle persone che in questo momento c’è un conflitto alle porte dell’Europa in un paese che vuole essere europeo e che c’è bisogno di sostenere. Anche con delle armi perché purtroppo la diplomazia è importante, è fondamentale per la pace, ma questa terra è stata attaccata dalla Russia e si potrà parlare di pace quando la Russia rientrerà nei suoi confini”.
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17:05

Pietro Manzini, giurista: “L’Europa per allargarsi non ha bisogno di invadere nessuno”Pietro Manzini, docente di diritto europeo all’Università di Bologna, cerca di rispondere alla domanda che cos’è l’Europa. “Non stiamo parlando solo di economia, non stiamo parlando di moneta e basta, ma di valori, di valori europei. Venendo qui mi è venuto anche in mente che l’Europa è quella entità che per allargarsi non ha bisogno di invadere nessuno, non ha bisogno di usare la forza, non ha bisogno di minacciare e di prendere territori di altri o di invitare il Canada a diventare il 51esimo stato degli Stati Uniti, l’Europa si allarga perché altri paesi decidono liberamente di venire con noi e condividere la nostra democrazia”.

17:02

Hajar Drissi: “La mia storia è quella di chi fa parte di questo Paese ma non può sentirsi a casa”L’attivista di “Dalla parte giusta della storia”, Hajar Drissi ricorda: “Ho chiesto di andare in Erasmus a Bruxelles mi hanno detto di no, perché non avevo il passaporto italiano. Mi hanno detto perché avevano paura di me, della mia marocchinaggine: vivo tra Bologna e Bruxelles ogni giorno lavoriamo perché l’Unione europea sia un posto migliore, la mia storia e quella di chi fa parte di questo Paese ma non può sentirsi a casa, la mia paura viene da dentro, da un governo che permette di revocare la cittadinanza dopo averla presa, dopo tutta questa fatica, ci stanno abituando a credere che l’esclusione sia protezione”. Hajar parla con Victoria Karam, cittadina italiana, ma con il solo passaporto brasiliano. E insieme ricordano l’importanza di votare “sì” al referendum dell’8 e 9 giugno. “Non una votazione qualsiasi, ma l’unico modo per dire basta, alla paura e all’attesa”.
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17:00

Beatrice Fraboni, prof di Fisica: “Difendere la libertà della scienza”Beatrice Fraboni, professoressa di Fisica all’Università di Bologna, testimonia l’importanza dell’Europa per la comunità della scienza. “L’Europa è stata preziosa perché ha dato a noi scienziati strumenti che non sono solo strumenti finanziari, ma ci hanno permesso di creare reti di ricerca oltre i confini, perché questi programmi permettono di coinvolgere anche altri stati europei, condividendo davvero la conoscenza e direzionarla in maniera più efficace verso finalità che assieme abbiamo selezionato. Bisogna tenere alta la libertà della scienza, ciascun cittadino deve difenderla per rispondere alle sfide di oggi e a quelle future”.

16:58

La studentessa italo-marocchina: “Sono cresciuta qui, inaccettabile essere trattata come ospite””Una società inclusiva è più forte, più dinamica, non possiamo accettare che chi è cresciuto qui venga trattato come ospite, io sono fieramente italo marocchina e questa è la nostra forza non la nostra debolezza, e allora viva l’Europa dell’inclusione”: sono le parole di Laila Oumoucha sul palco con la compagna di studi, all’università di Bologna, Alessandra Pisoni.
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16:55

Voci dalla piazza: “Berlinguer diceva: ci si salva insieme”Paola Arosio porta un cartello che richiama Enrico Berlinguer: “Sono venuta per una frase che suona meglio in inglese “United we stand devided we fall”. Sono molto preoccupata di quello che sta succedendo e avevo bisogno di pensiero, di intelligenza”.
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16:50

“Valori sotto attacco in Europa””Ci siamo chiesti con l’Europa e con questa piazza cosa c’entriamo? – attacca Jacopo Bencini di Italian Climate Network – C’entriamo eccome, c’entra il clima e c’entrano i valori alla base di questa Europa, presente e prospettiva. Lo dicono i dati del satellite Copernicus, il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre nel mondo”. Appelli, quelli sul clima, che cadono nel vuoto. “Siamo qui perché abbiamo risposto a una chiamata su questi valori fondativi e, lasciatemelo dire, rinnovabili e da rinnovare assieme, oggi sotto attacco anche all’interno dei nostri Paesi”.
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16:45

Scontri tra centri sociali e attivisti di Potere al popolo con la polizia Scontri tra polizia e gli attivisti di Potere al Popolo e centri sociali, che hanno manifestato contestando il riarmo in concomitanza (e contro) con la piazza per l’Europa. Gli antagonisti volevano raggiungere piazza Nettuno, dove era in corso la manifestazione promossa dai sindaci di Bologna e Firenze, ma sono stati fermati dalle forze dell’ordine. All’inizio di via Rizzoli i manifestanti avevano prima bruciato una bandiera dell’Unione europea, infine il grido: “Prendiamoci la piazza di Lepore”. Hanno quindi iniziato a fare pressione contro il cordone della celere posto a sbarrare la strada e a impedire l’accesso verso il Comune. C’è stata qualche manganellata e i giovani sono stati respinti indietro. Nessun ferito, solo slogan contro la polizia “repressiva e fascista”. Tutto è durato pochi minuti.
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16:35

Lerner: “Osceno il silenzio del nostro governo su Netanyahu”“E’ osceno il silenzio del nostro governo su Netanyahu, forse si vergognano, ma noi non possiamo tacere, vivo io stesso il ritorno dell’antisemitismo, ma noi vorremmo dire che Israele ha bisogno di sentire il nostro dissenso per cambiare”. Dal palco il giornalista Gad Lerner è diretto. E ricorda: “La casa comune europea, la cessione di sovranità viene derisa, come se si trattasse di un miraggio irraggiungibile, io voglio iscrivermi tra gli ingenui”. E ancora: “ Non basta l’economia, illudersi di salvare posti di lavoro fabbricando carri armati è un miraggio che la storia ha già visto tramutarsi in tragedia”.
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16:30

Alessandro, 22 anni: “Siamo qui perché abbiamo paura della guerra”Alessandro 22 anni studia Filologia a Firenze: “Saremmo dovuti andare anche a Roma ma c’è stata l’alluvione. Siamo qui perché abbiamo paura della guerra, e pensiamo che in questo momento serva più Europa che mai”.
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16:14

Antagonisti in corteo bruciano bandiera dell’EuropaSi sono ritrovati in un’altra piazza a Bologna, piazza San Francesco: antagonisti, esponenti di Potere al popolo e sindacati di base, Sgb. Con gli striscioni: “Non un euro per la loro guerra”, “No al riarmo”, “No a un’economia di guerra”. Poi sono partiti in corteo e in via Rizzoli, in centro a Bologna, hanno bruciato una bandiera dell’Europa.
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16:04

Francesca Mannocchi: “Dove sono su Gaza le condanne dell’Europa?”Accolta da un lungo applauso Francesca Mannocchi. La giornalista inviata sui fronti delle guerre Francesca Mannocchi inizia il suo intervento con un video. “Se fosse viva sarebbe a scuola”, dice la mamma di una bimba morta sotto i bombardamenti a Gaza. Poi altri bimbi feriti dalle bombe, mutilati, e i cittadini in fuga dall’Ucraina in treni strapieni. “Mentre parliamo, da quando Israele ha violato il secondo cessate il fuoco – ricorda Mannocchi – sono stati uccisi cento bambini palestinesi ogni giorno”. E ancora: “L’identità europea dipende anche da quello che accade in questo momento a Gaza mentre noi siamo in piazza: là due terzi delle strade sono distrutte, non ci sono più università, ci sono solo tre posti funzionanti di terapia intensiva. E’ un campo di rovine non solo di Gaza, ma del diritto internazionale”. Tutto questo “ha a che fare con noi, ci siamo già passati con la Siria, ci siamo rassegnati che le cose andassero come sono andate, poi è arrivato Putin in Ucraina, nel frattempo in Siria è morto mezzo milione di persone. Quello che accade di fianco a noi ci riguarda eticamente, riguarda i fondamenti della nostra umanità. Dove sono su Gaza le condanne dei vertici dell’Unione europea? Dove sono le condanne della presidente della Commissione europea? Del presidente del Consiglio europeo? Che continente vogliamo essere se non pensiamo che questo vada gestito politicamente? Voglio un Europa che condanna i crimini di guerra”. Conclusione amara, e vera: “Non vince nessuno se muoiono cento bambini al giorno, perdiamo tutti”.
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15:54

Funaro: “La nostra Europa non è quella che lascia morire le persone in mare”“La nostra Europa non è quella dei muri o che lascia morire le persone in mare, che fa dell’identità un’arma per dividere e non per unire, l’Europa siamo noi, tutti insieme, se dobbiamo rispondere con forza, la forza deve nascere dai governi ed essere condivisa”. Così la sindaca di Firenze Sara Funaro dal palco. “La nostra Europa non è quella che abbandona i giovani, è quella della pace, dell’identità comune e del lavoro dignitoso, è in nome di questa Europa che a Firenze abbiamo deciso di dare lo Ius Scholae simbolico, che speriamo sia solo un primo passo, a chi ci ha contestando rispondo con orgoglio: sono felice di avere la mia faccia accanto a quella di tutti i ragazzi e le ragazze, il nostro Paese è più avanti”.
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15:49

Serra: “Speriamo nell’unità europea, quando i nostri trisnipoti diranno: ma vi ricordate quelle piazze…”“Siamo stati criticati perché dicevano che non c’era una piattaforma precisa ma c’è una piattaforma ed è l’Europa. L’Europa della politica economica, della difesa comune che non è quella di armare le nazioni” è il commento di Michele Serra fuori dal palco. Il giornalista, che ha lanciato la piazza per l’Europa il 15 marzo a Roma, è presenta anche a Bologna. “Questa piazza – dice – è nata per far sentire la gente un po’ meno sola. Da un lato c’è l’Ucraina, dall’altra Trump, e Gaza che ci vede totalmente assenti con zero diplomazia, zero presenza, ed è una cosa che succede a 1000 chilometri da noi. Allora le persone sono contente se possono trovare delle piazze nelle quali mettere in comune queste preoccupazioni e anche queste speranze. Benigni l’ha chiamato il sogno e per adesso è un sogno. E’ ovvio che non c’è un governo comune europeo, però si spera che un giorno i nostri trisnipoti, intorno al 3100, quando ci sarà l’unità europea diranno: ma vi ricordate quelle piazze…”.
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15:43

Lepore: “Manderò il video di questa piazza ai sindaci di Kharkiv e di Gaza”“Per prima cosa manderò video di questa piazza così piena al sindaco di Kharkiv in Ucraina, siamo gemellate dal 1966, abbiamo mandato loro beni di prima necessità e diversi volontari sono partiti e hanno aiutato quella popolazione, quella sirena loro la sentono ogni giorno da diversi anni:
e lo manderò ai sindaci a Gaza, voglio mandare video di questa piazza allo staff del sindaco Imamoglu ingiustamente carcerato”: è l’attacco del sindaco Lepore dal palco.
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15:34

Bergonzoni fa ascoltare la sirena anti-aerea: “Restiamo umani”Sul palco l’artista Alessandro Bergonzoni che ha chiuso facendo ascoltare il suono di una sirena di guerra con l’invito: “Restiamo umani”. “È la fine del modo, non del mondo – ha detto l’artista – la miglior difesa è il ragionamento, no ai nazionalismi. Gli Stati siano congiunti agli stati d’animo, è un confine che non divide, unisce, fonda”, per questo, “propongo la sirena anti-aerea che non separi mai da noi e da 60 Paesi in guerra, dove eravamo?”. E ancora: “Sì al Ventotene, questo è il vento che io voglio, vorrei che pensassero a un esercito unico, ognuno di noi provasse un brivido all’unisono, ci allarma chi fa paura? Sì dobbiamo condividere la paura, proviamo a sentire addosso chi scappa per salvarsi”.

15:26

Prodi: “Lo spirito di Ventotene è quello di capire il futuro. Non c’è più tempo”L’ex premier Romano Prodi ha salutato la piazza in video: “Contento di essere tra voi”. Poi: “Abbiamo bisogno dell’Europa per questo sono con voi. Il mondo sta cambiando e anche quella che veniva definita la più grande democrazia del pianeta, non è più democrazia. Solo noi europei abbiamo il senso, difficile ma forte, della democrazia. Adesso però dobbiamo aver fretta perché il mondo cambia così velocemente e noi andiamo adagio. Noi abbiamo quasi il senso della stanchezza”. “Lo spirito di Ventotene – aggiunge l’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea. – non è quello della stanchezza, ma quello di capire il futuro, andare avanti anche nei momenti difficilissimi. Pensate nel ’41 cos’era l’Italia e quali novità c’erano nella testa di chi ha scritto il manifesto. Ecco, oggi cerchiamo anche noi di capire il futuro e correre verso il futuro, perché c’è fretta e non c’è più tempo”.
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15:15

L’Inno alla gioia suonato dal quintetto di ottoni del conservatorioIl quintetto del Conservatorio Martini di Bologna ha aperto la manifestazione con l’Inno alla gioia. Il silenzio, le note dell’inno europeo e poi un lungo applauso di una piazza piena a Bologna.
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15:10

In piazza la maxi bandiera della pacePiazza Nettuno a Bologna è piena, e c’è anche la maxi bandiera della pace portata dalle Cgil.
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15:00

Lepore e Funaro: “La destra si abitui alle manifestazioni di piazza”Prima di salire sul palco il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha ribadito: “Ci interessa che la società civile sia in piazza per condividere i valori della Costituzione. È arrivato il momento che il centrodestra si abitui alle manifestazioni di piazza”. Accanto, la sindaca di Firenze Sara Funaro:
“Le nostre due città non potevano essere a Roma a causa de maltempo, il messaggio che voglio mandare da questa piazza oggi è di speranza, di quell’Europa che sognava anche il nostro David Sassoli”.
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14:50

Le giunte di Bologna e Firenze riunitePrima della manifestazione, la giornata del “gemellaggio” tra Bologna e Firenze è cominciata in mattinata con la giunta congiunta delle due città, a Villa Salus, sui cambiamenti climatici e il turismo sostenibile. Proprio da questo spazio rigenerato è partita la biciclettata diretta in piazza Nettuno, in tempo per l’apertura del palco alle 15. Con foto davanti al palazzo comunale.
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14:30

Paolo Fresu: “Suonerò per difendere un’idea”Il trombettista Paolo Fresu chiuderà la manifestazione con l’Inno alla gioia. “Siamo di fronte alle spinte di una geopolitica mai vissuta prima, tra questo conflitto, quello che accade in Palestina, le iniziative di Trump e quelle di Putin – ha detto nei giorni scorsi – L’Europa resta un baluardo di democrazia, un luogo in cui ancora si esercita un umanesimo di fondo. Dobbiamo tornare a leggere un presente che si presenta dislessico, tra rabbia, disinformazione, solitudini”.
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14:30

“Noi ventenni abbiamo l’Europa come orizzonte”Emma Nicolazzi Bonati ha 21 anni, studia lettere classiche a Bologna, era in piazza a Roma con la bandiera dell’Europa e si prepara a sventolarla anche sotto il Nettuno: “Siamo nati e cresciuti europei e non vogliamo tornare indietro”.
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14:10

Quell’allievo di Altiero Spinelli che coniò il primo euro nel 1965Jacopo Di Cocco ha conosciuto Altiero Spinelli a Bologna: “Lo andavo a prendere alla Hopkins nel 1960 dove teneva un corso sulla Comunità Europea, quelli come lui ci hanno regalato 80 anni di pace”. L’articolo
Altiero Spinelli
Altiero Spinelli 

14:00

Federico Taddia presentatore della piazzaL’Interrail a 18 anni, uno dei primi studenti della generazione Erasmus: Federico Taddia si dice “un innamorato dell’Europa, dell’Europa delle opportunità” che ha potuto attraversare e raccontare. L’autore televisivo, giornalista e conduttore sarà il presentatore sul palco della piazza per l’Europa al Nettuno. Taddia ha scelto una piccola lettura sull’Europa presa da un libro di Margherita Hack. “Dal palco vorrei riuscire a dare il tono di una festa, una festa consapevole”.
<p>ANSA/Stringer</p>
ANSA/Stringer
 

13:50

L’Inno alla gioia eseguito dal quintetto del ConservatorioAd aprire “Una piazza per l’Europa” con l’Inno alla gioia tocca a un quintetto di ottoni scelto tra gli allievi del Conservatorio Martini, “un bel segnale – osserva il direttore del Conservatorio bolognese Aurelio Zarrelli – perché la costruzione della nostra identità europea passa anche dalla musica, e noi siamo sempre felici di uscire da piazza Rossini per dare il nostro contributo”. L’Inno alla gioia di Beethoven darà simbolicamente il via alla manifestazione di piazza del Nettuno con cinque allievi di varie generazioni: Riccardo Biagetti e Kristian Vignudelli (trombe), Francesco Abbondi (corno), Martina Zucchetti (trombone) e Maureen Lister (eufonio). Una piccola brass band al servizio delle parole di Schiller.
<p>Riccardo Biagetti</p>
Riccardo Biagetti
 

13:40

Verna: “I nazionalismi non hanno più senso di esistere”Anche Nicoletta Verna interverrà dal palco in piazza del Nettuno. L’ultimo romanzo della scrittrice romagnola, che vive a Firenze ormai da 25 anni, è I giorni di Vetro (Einaudi) e racconta gli anni del fascismo a Castrocaro attraverso la storia di una donna che resiste alla ferocia del suo tempo. “Il futuro dell’Europa è una questione che riguarda tutti e va risolta in modo collettivo”. Ma “difendere l’Europa non vuol dire però essere suprematisti, mettersi contro qualcun altro. Significa invece rispettare, essere consapevolmente parte di una dimensione più allargata. I nazionalismi non hanno più senso di esistere”.Verna: “Domenica io ci sarò, per una risposta collettiva ai nazionalismi senza senso”

04 Aprile 2025


13:35

Sarchi: “Ora serve lottare per i diritti”“È ora di smettere di dire ce lo chiede l’Europa e cominciare a chiedere noi all’Europa delle cose, a esigere risposte”. Alessandra Sarchi, scrittrice e storica dell’arte (il suo ultimo romanzo Il ritorno è lontano, è edito da Bompiani) ha vissuto un anno a Parigi, da studentessa. “In quel periodo sono anche stata ricoverata in ospedale e mi hanno curata benissimo — ricorda —. Godiamo di un insieme di diritti che forse diamo per scontato, invece è un modello che va difeso”. Per questo sarà oggi in piazza a Bologna.Sarchi: “La difesa comune era scritta negli atti fondativi, ora serve lottare per i diritti”

di

04 Aprile 2025


13:20

Da Serra a Prodi, da Bergonzoni a Fresu: la scaletta degli interventi Il programma degli interventi dalle 15 in piazza Nettuno a Bologna della manifestazione “Una piazza per l’Europa”Apre il quintetto di ottoni del conservatorio Martini con l’Inno alla gioia. Poi a seguire, introdotti da Federico Taddia:Romano Prodi in videoi sindaci Matteo Lepore e Sara FunaroAlessandro BergonzoniFrancesca MannocchiGad LernerJacopo Bencini (Italian Climate Network)Danila Mongardi (imprenditrice)Alessandra SarchiHajar Drissi e Victoria Karam (attivisti per la cittadinanza)Pietro Manzini (docente di Diritto europeo)Alessandra Pisoni e Laila Oumoucha (studentesse Alma Mater)Beatrice Fraboni (docente di Fisica)Paolo FresuMichele SerraAlberto Zucchero (Portico della Pace)Paolo HendelMarco MalvaldiGiorgia Sorrentino (Gioventù federalista europea)Nicoletta VernaGiorgio DirittiFrancesca Andreoli (produttrice di Vermiglio)Giovanni Melli (Cucine popolari)Kata Tutto (Comitato europeo regioni)Rita MonticelliGaetano Manfredi (presidente Anci, sindaco di Napoli)Chiuderà il pomeriggio Paolo Fresu suonando l’Inno alla gioia.

13:15

Funaro: “L’Europa è un sogno”“L’Europa è un sogno. Sta a noi, a chi amministra, spingere per avere un’unione sempre più forte, coesa, che indirizzi politiche che aiutino i territori”. Così la sindaca di Firenze, Sara Funaro, in vista della manifestazione a Bologna. In una intervista, nei giorni scorsi, Funaro ha incalzato: “È necessario che l’Europa tenga insieme le politiche strategiche di questo momento, dalla pace ai cambiamenti climatici ai dazi. Serve trovare una strategia affinché non impattino troppo. Le politiche di dazi non funzionano: non è alzando muri o mettendo paletti che si aiuta l’economia”.
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(agf)

13:10

Lepore: “Venga anche la destra”“Una piazza per la pace, per l’Europa, la libertà e i diritti umani, per il futuro, promossa da due città e dalla società civile, dalle persone che che hanno bisogno di tornare in campo e riprendersi i propri spazi per difendere la democrazia. Saremo in tanti”. Così il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, nell’atesa della piazza. Suo l’invito a partecipare anche al centrodestra”. L’intervista
<p>Eikon</p>
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