Da venerdì scatta l’obbligo del Green Pass, tamponi sotto gli 8 euro per i minorenni

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Da venerdì scatta l’obbligo del Green Pass per accedere ai primi luoghi chiusi individuati dal governo: bar e ristoranti, ma anche palestre, cinema, teatri, musei, oltre che naturalmente eventi sportivi, concerti. E urgente diventa la definizione del provvedimento con il quale il governo ha annunciato prezzi calmierati per i tamponi in modo da consentire, a chi non ha ancora fatto il vaccino, di poter comunque entrare in questi luoghi senza sobbarcarsi una spesa non indifferente che, al momento, varia da 15 a 40 euro a seconda della Regione in cui ci si trova. Per l’abbattimento del costo dei tamponi il governo ha stanziato 45 milioni di euro nel 2021.

Green Pass, dove è obbligatorio: dai ristoranti alle chiese, tutte le regole

di

Viola Giannoli

23 Luglio 2021

Al commissario per l’emergenza Figliuolo il compito di trovare un accordo con farmacisti e laboratorio forse già entro la settimana. L’obiettivo è arrivare ad un prezzo, per un test antigenico, che soprattutto per i minorenni ( tra i 12 e i 18 anni), potrebbe essere fissato tra i 6 e i 7 euro. Una cifra che potrebbe essere ulteriormente abbassata in quelle Regioni che dovessero decidere di contribuire economicamente a sostenere i costi. L’impegno del governo è quello di rendere sostenibile l’effettuazione dei tamponi soprattutto per le famiglie con figli minorenni che non hanno avuto ancora la possibilità di vaccinarsi visto che, per questa fascia d’età, le somministrazioni sono partite solo da poche settimane.

 “Il protocollo che propone alla Conferenza delle Regioni il generale Figliuolo va verso una riduzione importante del costo del tampone – conferma il presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Ci sarà un dimezzamento e per determinate categorie, e penso in particolare ai minori, questo costo si ridurrà ulteriormente e ci sarà un contributo dello Stato. In alcune regioni come in Friuli Venezia Giulia –  spiega Fedriga – abbiamo messo a disposizione delle risorse e a seguito di questo protocollo valuteremo in via definitiva, per capire quanto effettivamente sarà il costo che dovrà sopportare il cittadino. Faremo un protocollo integrativo a livello regionale dove daremo ulteriori risorse per abbattere ancora di più il costo del tampone”.

Ma c’è anche chi il vaccino non può farlo per motivi di salute, patologie che non lo consentono o chi ha maturato forti reazioni allergiche dopo la prima dose. Per alcune precise categorie di persone impossibilitate ad immunizzarsi sarà prevista una speciale esenzione all’obbligo del green pass, concessa solo dietro presentazione di certificazione medica. L’elenco delle esenzioni sarà pubblicato con ordinanza del ministero della Salute entro venerdì. Da affrontare anche il nodo delle donne incinte. Nella maggior parte dei casi i medici dei centri vaccinali non si assumono la responsabilità di somministrare le dosi ma dalla società di ginecologia e ostetricia è nuovamente partito un appello al ministero della Salute affinchè faccia chiarezza e affermi che per chi aspetta un bambino è molto più rischioso contrarre il Covid che vaccinarsi.

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