Coronavirus, l’allarme del Bambino Gesù: “Quadruplicati i ricoveri under 15. Anche pazienti di pochi mesi”

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La quarta ondata travolge l’infanzia. La violenza del Covid adesso la si legge negli occhi lucidi dei neonati che faticano a respirare, con la febbre alta e i corpicini doloranti, ricoverati all’ospedale Bambino Gesù: 15 posti letto dedicati, tre in rianimazione e altri 12 in reparto, quasi tutti pieni, da un mese a questa parte.

Covid, finisce in rianimazione col figlio di due anni. Positivi anche altri 5 familiari. Nessuno è vaccinato

di

Clemente Pistilli

11 Agosto 2021

Le migliaia di persone festanti in via del Corso sotto il pullman della nazionale campione d’Europa, i maxi assembramenti senza mascherina negli stabilimenti del litorale ai davanti ai locali più frequentati dell’ansa barocca hanno un prezzo. A pagarlo sono i più piccoli.

Il dato è allarmante. “Nell’ultimo mese – racconta il professor Alberto Villani, direttore del dipartimento di Emergenza, accettazione e pediatria generale del Bambino Gesù – abbiamo ricoverato 40 bambini positivi, contro i 10 del mese precedente”. Solo ieri c’erano 10 pazienti nei lettini dell’ospedale pediatrico. Il covid non risparmia nessuno. L’età dei malati varia dai piccolissimi di 10 mesi fino agli adolescenti di 15 anni.

“Quando arrivano ad aver necessità del ricovero – spiega Villani – hanno disturbi polmonari, uno scadimento delle condizioni generali, febbre, sensazione di malessere. Alcuni non riescono più a mangiare, ad alimentarsi correttamente”.

Dove contraggono il virus? L’80% si contagia in famiglia. “Quasi sempre anche i genitori sono positivi – aggiunge lo specialista – mentre per l’influenza è documentato che sono i bambini a veicolarne la diffusione, per il Covid si sta verificando il contrario. Il nuovo aumento dei contagi era prevedibile: le varianti trovano spazio dove non si rispettano le regole”.

I pazienti in reparto sono curati con l’ossigeno, le terapie reidratanti e i farmaci ad hoc. “Attualmente non c’è nessuno in terapia intensiva, ma la preoccupazione che il fenomeno possa allargarsi sempre di più è concreto”, ragiona Villani.

Il direttore del dipartimento di Emergenza del Bambino Gesù sottolinea l’importanza di estendere subito il diritto al vaccino anche ai bambini (5-12 anni), non soltanto e non primariamente per arrivare al più presto a una copertura omogenea del 70 per cento della popolazione.

“Ovviamente più la copertura è larga meglio è. Ma va premesso che se è stato giusto vaccinare prima gli anziani – rileva il professore – è giusto che ora vengano vaccinati i bambini: non sono cittadini di serie b e hanno tutto il diritto di essere messi nelle condizioni di proteggersi dal covid come gli altri”.

Il tempi di ricovero oscillano tra i quattro ai sette giorni. Alcuni pazienti, i più critici, “li stiamo monitorando nel tempo – afferma Villani – per tenere sotto controllo i possibili effetti a distanza sui polmoni o cardiologici”.

Accortezze rilevanti. In Italia il tasso di mortalità infantile è di 2.75 bambini su mille, contro i 3.2 della Francia, i 3.4 della Germania, i 4.2 della Gran Bretagna. “Siamo al primo posto tra i grandi Paesi – ricorda con orgoglio Villani – questo è importante ribadirlo a chi cita ad esempio quello che viene deciso sui bambini in Germania, Gran Bretagna, negli Stati Uniti. Forse loro hanno qualcosa da imparare da noi”.

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