Afghanistan, emergenza all’aeroporto di Kabul. “Donne e bambini picchiati” ai checkpoint talebani. In atto distruzione delle statue

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Terzo giorno dell’Emirato islamico. L’impegno per i diritti delle donne, controllate dalla legge islamica della sharia, lo stop alla produzione di droga e oppio, l’assicurazione che l’Afghanistan non ospiterà più combattenti di Al Qaeda e la promessa di non vendicarsi con nessuno. Sono i contenuti della prima conferenza stampa talebana che si è tenuta ieri. Finora i voli militari americani hanno evacuato “oltre mille persone, tra cui 300 cittadini statunitensi” nella sola giornata di martedì 17 agosto. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price, In tutto, finora, gli Stati Uniti hanno evacuato oltre 3 mila persone e circa 2 mila afghani titolari di visti speciali.

Afghanistan, chi comanda i talebani e tutto ciò che c’è da sapere sul conflitto

di

Gabriella Colarusso

16 Agosto 2021

Proteste a Jalalabad. I talebani sparano contro i manifestanti

I talebani avrebbero esploso colpi d’arma da fuoco sui manifestanti che in queste ore stanno protestando nella città di Jalalabad, a 150 chilometri a est della capitale. In base a quanto emerge da diversi video diffusi sulla rete dagli stessi manifestanti e dai giornalisti, i talebani hanno sparato contro la folla per disperderla. Da questa mattina, prima centinaia e in seguito migliaia di persone, hanno manifestato nelle principali vie della città, sventolando la bandiera dell’Afghanistan, issata su alcuni edifici.

Emergency: “Spari contro i civili all’aeroporto”

“La situazione a Kabul è migliorata ma resta incerta. Non ci sono conflitti a fuoco se non all’aeroporto dove anche stamattina ci sono stati conflitti a fuoco e repressione delle masse che tentavano di prendere i voli”. Lo ha detto in collegamento via Zoom Alberto Zanin, coordinatore medico del centro chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Kabul. In aeroporto, ha spiegato, “ci sono feriti da arma da fuoco perchè qualcuno sta impedendo di avvicinarsi agli aerei, anche se ci viene difficile capire chi fa che cosa. Stamattina la situazione era ancora calda, con raffiche contro i civili, ma ad ora non abbiamo ancora ricevuto feriti dall’aeroporto”. Zanin ha raccontato che nella notte “ci sono state raffiche di kalashnikov nel nostro distretto” e lo staff “resta preoccupato. Nessuno – ha sostenuto – sa dire oggi se continueranno gli scontri o le manifestazioni di dissenso, di certo c’è ancora instabilità e dall’osservazione diretta, c’è grande incertezza”.

Boris Johnson promette piano umanitario: “Giudicare i talebani da azioni e non dalle parole”

Il Regno Unito si impegna a “fare tutto il possible per prevenire una crisi umanitaria” in Afghanistan, e a “sostenere” gli afghani in fuga che negli ultimi anni hanno collaborato con l’Occidente. Lo ha detto il premier Boris Johnson aprendo un dibattito straordinario alla Camera dei Comuni, richiamata per un giorno dalle ferie estive. Johnson ha poi insistito che i 20 anni di missione militare sono stati “un successo malgrado le tante difficoltà” rispetto all’obiettivo cruciale del dopo l’11 settembre 2001 di “estirpare al Qaeda e fare il possibile per stabilizzare il Paese”.

Il primo ministro britannico ha detto a giudicare i talebani per le loro azioni, mettendo in guardia la comunità internazionale dal riconoscere “prematuramente o bilateralmente” gli estremisti islamisti. “Giudicheremo questo regime in base alle scelte che fa e dalle sue azioni piuttosto che dalle sue parole, dai suoi atteggiamenti nei confronti del terrorismo, della criminalità e della droga, nonchè dell’accesso umanitario e del diritto delle ragazze a ricevere un’istruzione”.

L’ex presidente afghano incontra i leader talebani

Hamid Karzai, presidente dell’Afghanistan dal 2004 al 2014, ha incontrato oggi a Kabul Anas Haqqani, dell’ufficio politico dei talebani. Karzai, a differenza del suo successore Ashraf Ghani fuggito da Kabul all’arrivo degli estremisti nella capitale, è rimasto nel Paese con l’intenzione di mediare col nuovo regime: “Resto per la patria”, aveva annunciato in un video sui social. L’ex leader era accompagnato dall’inviato di pace del vecchio governo Abdullah Abdullah.

Terzo giorno del regime talebano

Riaprono timidamente i negozi e circola in strada il carretto dei gelati. Lo raccontano gli inviati Al Jazeera e Bbc. “Giorno 3 del regime talebano – scrive Ali M Latifi dell’emittente qatarina – Ho camminato lungo la via principale, Shahr-e Naw, verso la nostra sede. Negozi e ristoranti sono aperti. È tornata la folla in strada (le donne sono poche), le auto e la luce. I talebani sono di meno, rispetto alle ultime 48 ore.” Bilal Sarwary, Bbc: “I famosi carretti dei gelati hanno iniziato a circolare questa mattina con la musica a tutto volume. Negli ultimi 20 anni sono stati spesso utilizzati in modo improprio per gli ordigni esplosivi, gli attacchi suicidi o come copertura per la sorveglianza dei talebani. Ma oggi, solo gelato”.

E dopo le giostre e le macchinine degli autoscontri, i talebani si fanno fotografare col gelato.

Abbattuta statua leader sciita ucciso dai talebani: stesso posto dei Budda di Bamiyan

Nella provincia di Bamiyan i talebani hanno fatto saltare in aria la statua di Abdul Ali Mazari, leader di una milizia sciita ucciso dai talebani nel 1996. Lo riferiscono Associated Press e Al Jazeera.

Mazari era un comandante della minoranza etnica Hazara, perseguitata dal regime sunnita talebano. La sua statua si trovava nel centro della provincia di Bamiyan, passata alla storia per la distruzione delle gigantesche sculture dei Budda, scolpite nella roccia, e distrutte dagli estremisti nel 2001.

Fallisce evacuazione su volo olandese: torna vuoto all’Aja

 Il caos ha impedito la notte scorsa un tentativo di evacuazione olandese dall’aeroporto di Kabul. Lo ha riferito il ministro degli Esteri olandese, Sigrid Kaag, citato dal Guardian. Un aereo militare inviato dall’Aja è dovuto quindi ripartire vuoto. Kaag ha spiegato che gli afghani che si sarebbero dovuti imbarcare sono stati bloccati all’ingresso dello scalo dalle forze americane che hanno messo in sicurezza l’aeroporto, anche se erano in possesso della documentazione necessaria. L’aereo è rimasto sulla pista solo mezz’ora e poi è ripartito senza passeggeri. “È orribile, molti erano alle entrate dell’aeroporto con le loro famiglie”, ha commentato il ministro degli Esteri.

In arrivo volo italiano con 85 afghani

Prosegue il ponte aereo per portare in Italia collaboratori afghani da Kabul. Un C130 arriverà oggi a Fiumicino con 85 a bordo. Altri due con ulteriori 150 persone decolleranno dalla capitale afghana in giornata.  “Il nostro impegno – spiega il ministro della Difesa Lorenzo Guerini – è lavorare col massimo sforzo per completare il piano di evacuazione dei collaboratori afghani, degli attivisti e di chi è esposto al pericolo”

Guardian: “Donne e bambini picchiati ai checkpoint”

I talebani hanno accettato di consentire il “passaggio sicuro” dall’Afghanistan, ai civili che stanno cercando di raggiungere un ponte aereo organizzato dagli Stati Uniti per l’uscita dalla capitale. Ma il Guardian scrive di testimonianze di botte e frustate a bambini e donne per impedire loro l’accesso all’aeroporto. Circolano immagini di un una donna e un bambino con ferite alla testa dopo essere stati picchiati nel tentativo di aggirare il posto di blocco. Lo scalo di Kabul è sotto controllo americano e circondato da checkpoint talebani.

Kabul, “Siamo nascoste da tre giorni. La paura ci tiene svegli”: la testimonianza di un’attivista

di

Barbara Schiavulli

18 Agosto 2021

Regno Unito accoglierà 20mila afghani in più anni

Il Regno Unito accoglierà circa 20 mila afghani nei prossimi anni, secondo i dettagli dello schema reso noto dal governo per mettere in salvo le categorie più a rischio di persecuzione da parte dei talebani. Lo ha annunciato il ministero dell’Interno. Il premier Boris Johnson – che nella giornata di oggi riferirà al Parlamento, richiamato durante la pausa estiva per discutere della crisi afghana – ha promesso che il Paese accoglierà fino a 5 mila afghani già quest’anno. “Abbiamo un debito di gratitudine verso tutti quelli che hanno lavorato con noi in Afghanistan per renderlo un posto migliore negli ultimi 20 anni”, ha dichiarato Johnson.

Indice di gradimento di Biden ai minimi

Dopo la crisi afghana, l’indice di gradimento del presidente Usa, Joe Biden, è sceso del 7%, al livello più basso dall’inizio del suo mandato. Secondo un sondaggio Reuters/Ipsos, condotto lunedì su scala nazionale, solo il 46% degli americani adulti approva l’operato del presidente. Il dato è in calo rispetto al 53% registrato in un sondaggio simile, risalente a venerdì scorso. La popolarità di Biden è calata con l’ingresso dei talebani a Kabul, nel fine settimana, e il ritiro frettoloso degli americani dopo 20 anni di presenza militare in Afghanistan, in un’operazione costata quasi mille miliardi di dollari ai contribuenti e migliaia di vite umane.

“In Afghanistan débacle storica degli Stati Uniti”. Biden sotto accusa anche in casa

dal nostro corrispondente

Federico Rampini

17 Agosto 2021

Il ritorno a Kandahar del cofondatore dei talebani: salutato da eroe

Il mullah Abdul Ghani Baradar,cofondatore e numero due dei talebani, è tornatoieri in Afghanistan dopo 10 anni dal Qatar, dove dirigeva l’ufficio politico del movimento. Lo ha annunciato uno dei portavoce dei talebani, Mohammad Naeem, in un messaggio su Twitter. “Una delegazione di alto livello guidata dal Mullah Baradar ha lasciato il Qatar e ha raggiunto il nostro amato Paese questo pomeriggio ed e’ atterrata all’aeroporto di Kandahar”, ha affermato il portavoce talebano. Il suo arrivo è stato salutato da una folla esultante.

Possibile presidente dell’Emirato islamico, Baradar nel 2010 è stato arrestato nel vicino Pakistan dalle forze di sicurezza locali e rilasciato nel 2018 quando gli Stati Uniti hanno intensificato gli sforzi per lasciare l’Afghanistan. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e lo stesso Baradar hanno avuto un colloquio telefonico lo scorso anno dopo che Stati Uniti e i talebani hanno firmato uno storico accordo in Qatar nel marzo 2020. Baradar ha anche incontrato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, a Tianjin, in Cina, a luglio.

Facebook e Whatsapp chiudono i profili talebani

Gli islamisti avevano creato un profilo speciale sulla piattaforma, per rispondere alle lamentele e alle richieste dei cittadini, scrive il Financial Times. “Siamo costretti a rispettare le leggi statunitensi sulle sanzioni. Ciò include il divieto di profili che si presentano come account ufficiali dei talebani”, ha dichiarato un portavoce di Whatsapp. Da parte loro, i talebani hanno criticato Facebook sulla libertà di espressione, durante la prima conferenza stampa, trasmessa ieri.

Usa, congelati miliardi di dollari della banca centrale afghana

I soldi del governo di Ghani erano depositati negli Usa. L’amministrazione Biden ha congelato le riserve della banca centrale afghana per impedire ai talebani l’accesso a miliardi di dollari. Secondo quanto rivelano fonti citate dal Washington Post, la decisione è stata presa domenica dalla segretaria al Tesoro, Janet L. Yellen e dai funzionari dell’ufficio Foreign Assets Control per il controllo dei beni stranieri. “Nessun bene della banca centrale afghana depositato negli Stati Uniti sarà messo a disposizione dei talebani”, affermano fonti governative. Questa del congelamento dei beni è la prima delle decisioni economiche che Washington dovrà prendere nei confronti dell’Afghanistan.

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