Era allettato, in una piccola baracca con il tetto in lamiera e le pareti di compensato montana sul retro della ex fabbrica abbandonata, abitata da 150 famiglie rom perfettamente integrate con il quartiere in via Melibeo, al confine tra Tor Cervara e La Rustica.
Giovedì pomeriggio si è sentito male: aveva forti dolori di stomaco, vomitava. I genitori hanno chiamato il 118, ma non c’è stato nulla da fare.
Un bambino di 13 anni, figlio di una famiglia bulgara poverissima, è morto d’improvviso, sdraiato sul letto del quale era prigioniero.
(franceschi)
“Mio figlio era paralizzato – racconta la madre – è morto all’improvviso, non voglio dire nulla”. Circa 30 giorni fa era stato operato d’appendicite al San Camillo. Dopo qualche giorno di degenza era stato dimesso ed era tornato a casa. Ieri sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato San Basilio.
Il corpo non aveva segni di violenza. La salma è stata trasferita all’istituto di Medicina legale di Tor Vergata, per un esame del medico necroscopo. “Siamo andati anche noi – aggiunge la madre – non si capisce cosa abbia avuto. È risultato negativo al Covid”, ripete la madre con quel poco di italiano che conosce, prima di richiudersi nel suo dolore.
(franceschi)