Le pagelle di Torino-Atalanta: Bremer è una sicurezza, Muriel è implacabile

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TORINO
Milinkovic-Savic 6 E’ anche sfortunato, visto che capitola al primo tiro in porta, quello di Muriel. Trasmette una costante insicurezza con le mani, ma con i piedi è l’uomo della prima impostazione anche se non sempre i suoi lanci sono precisi.
Djidji 6 Prende fiducia una partita dopo l’altra, tanto da iscriversi al lungo elenco di chi chiama Musso alla parata. Di certo, la sua rincorsa durata un’estate intera adesso si è completata con il sorpasso. Ora il titolare del centro-destra è il francese, a Izzo non restano che la panchina e la rincorsa.
Bremer 7 Chiude i buchi che gli si aprono attorno e in avvio ogni tanto va fuori giri. Ma quando ritrova la misura dopo un’estate zoppicante causa tribolazioni alla caviglia si rende pericoloso: il suo colpo di testa viene salvato in extremis da Pessina. Esce con la caviglia che gli fa di nuovo male. (29’ st Izzo 5.5 sbaglia in occasione del gol decisivo).
Rodriguez 6 Era stato preso per fare l’esterno, e si è rivelato un disastro. Da centrale difensivo riesce spesso a mascherare l’esasperante lentezza: peccato però siano guai ogni volta che Muriel e Ilicic lo puntano. Come sul gol del colombiano.
Singo 6.5 Una bella risorsa, anche quando per foga magari sbaglia un tocco in apparenza semplice. La sua spinta sulla destra si fa sentire con una certa continuità.
Lukic 5.5 Il soldato semplice del centrocampo granata non va mai oltre il compitino. Rincorre Pessina, ricuce il gioco e chiude gli spazi; ma quando si tratta di impostare va in di difficoltà. (1’ st Rincon 6 nel clima di battaglia non può che trovarsi a proprio agio. Pure troppo, visto che gli bastano 6 minuti per beccarsi il giallo).
Mandragora 6.5 Onora la fascia di capitano, combattendo e guidando i compagni. E’ il tuttocampista per eccellenza, utile nel dare una mano in difesa ma anche nel farsi vedere in area avversaria.
Aina 6.5 Parte guardingo, forse frenato anche dalla polemica settimanale a proposito dei fischi di una settimana fa contro la Cremonese. Ma quando prende fiducia ruba istantaneamente anche metri: fino al tiro su cui Musso mette una toppa.
Linetty 6 Non è un trequartista ma si adatta, incuneandosi in area e andando al tiro con pericolosità. Ha il pallone buono per il pareggio ma lo scaraventa su Palomino. Per il resto sfodera una buona partita fatta di scatti e di iniziative incoraggianti dopo il nulla assortito di un anno fa. Cala nella ripresa.
Pjaca 6 Fatica ad accendersi, l’uomo di maggior qualità di tutto il Torino. Ma quando cambia marcia apre squarci nella difesa nerazzurra, soprattutto quando nelle fasi in cui si trova di fronte Palomino. (29’ st Verdi sv).
Sanabria 5.5 Un bel colpo di testa dopo una dozzina di minuti, poi la percussione in area che si conclude con il tiro di potenza. Nella ripresa entra maggiormente nel vivo del gioco ma in un minuto spreca due occasioni ghiotte: prima calcia male una punizione dal limite poi si addormenta sull’assist al bacio di Aina. (20’ st Belotti 7 il Gallo è tornato in tempo per fare la cresta. Il tiro che vale il pareggio viene deviato da Maehle creando una parabola imprendibile per Musso. Il gol gli dà la carica).
All. Juric 7 (in panchina Paro) Paro guida dalla panchina, ma Juric si fa sentire dalla tribuna. Fra una sigaretta e l’altra, il tecnico croato lo senti urlare per tutto il primo tempo, sistemato lassù sui palchi accanto a Vagnati.

ATALANTA
Musso 7 Venti minuti di ordinaria amministrazione poi, l’esame diventa serio. Su Sanabria (due volte) e Lukic si salva con disinvoltura, ma su Aina sfodera la parata migliore della serata. Nella ripresa viene battuto dal tiro di Belotti: la deviazione di Maehle lo rende imparabile. Ma subito dopo il gol rischia grosso, beccandosi il giallo per una uscita scomposta sullo stesso Belotti.
Djimsiti 6 Limita Pjaca nel primo tempo, fatica meno quando nelle fasi della ripresa in cui cambia fascia per annullare le penetrazioni di Linetty.
Demiral 5.5 I suoi modi ruvidi (su Sanabria) gli costano il giallo a metà del primo tempo. Segno che fatica a digerire la rapidità del paraguayano che prova a sgusciargli via in tutti i modi. (38’ st Lovato sv)
Palomino 6.5 Abbassa la saracinesca un paio di volte, molto più utile per murare Linetty che per limitare Pjaca. Nella ripresa viene preso spesso in mezzo dalle rare puntate di Pjaca.
Maehle 6 Sulla destra parte bene ma quando si abbassa Aina ne approfitta per prendergli metri. Devia involontariamente, suo malgrado, il tiro di Belotti che si infila alle spalle di Musso.
Pasalic 6.5 Viene richiamato spesso e volentieri da Gasperini ma non riesce mai a trovare la posizione giusta per far male al Torino. Ma nel momento chiave serve l’assist d’oro a Piccoli.
Pessina 6.5 Lo noti perché salva (quasi) sulla linea il colpo di testa di Bremer. Ma la sua presenza pesa soprattutto nel lavoro sporco in mezzo al campo.
Gosens 5.5 Il tedesco deve sudare sette camicie per limitare Singo. E non sempre ci riesce. (38’ st Piccoli 7 entra e segna il gol della vittoria: meglio di così…).
Ilicic 5 Va a sprazzi, qualche iniziativa di qualità, ma anche troppe lunghe pause. Tanto che la pazienza di Gasperini termina prima dell’ora di gioco. (11’ st Miranchuk 6).
Malinovskyi 5.5 Un discreto lavoro di raccordo vanificato da quella bella opportunità sprecata alla mezz’ora del primo tempo quando spara alle stelle un pallone d’oro. Nella ripresa va via un paio di volte con eleganza; troppo poco. (31’ st Pezzella sv).
Muriel 6.5 Primo pallone giocato, primo supergol della stagione: parte dalla destra, si accentra e scaraventa un missile sotto la traversa. D’altra parte, quando vede il Torino il colombiano va a nozze: lo scorso anno, fra andata e ritorno, lo perforò due volte. (11’ st Lammers 6 conferma di poter diventare una freccia atalantina in più, quando sguscia via in velocità).
All. Gasperini 6.5 Le urla che giungono dal suo spogliatoio nell’intervallo testimoniano l’insoddisfazione di un allenatore che non vuol mai vedere la sua squadra messa sotto. Ma le cose per l’Atalanta si aggiusteranno soltanto nel finale.

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