Scuola, il ministro Bianchi al Meeting di Rimini: “Il personale senza Green pass sarà sospeso, nessun obbligo per gli studenti”

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“Il Paese si rimette in piedi partendo dalla sua scuola. E siamo pronti per partire in presenza. È questo è il senso della mia presenza qui a Rimini. Vengo proprio a dare questo messaggio. Questo si fa con la partecipazione di tutti i cittadini, di tutti gli attori sul campo. Visto il tema del Meeting, questo è il coraggio di una comunità, questo è il coraggio della scuola”.

Il ministro Patrizio Bianchi suona la prima ideale campanella, prima che quella vera squilli per le aule.

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Dalla kermesse di Cl, il titolare dell’Istruzione viene a confermare che “il Green Pass non è certo una misura punitiva, ma il segno di un’Europa che lavora per la sicurezza di tutti”. Bianchi lo ribadisce aggiunge: “Siamo pronti per partire in presenza. Stiamo seguendo un set di regole chiare. Tutti coloro che hanno un Green Pass saranno presenti dentro la scuola, tutti coloro che non lo avranno, come dicono le norme attuali, saranno sospesi. Docenti o operatori. Perché ragazze e ragazzi, bambine e bambini tornano nelle loro aule: ci stiamo lavorando dalla primavera. Ma non è una questione solo del governo o del ministro, c’è tutto il Paese che aspetta questo e che partecipa a questo”. 

Il  Green pass, ha chiarito, “è una misura di tutela, è la dimostrazione palese che io penso non solo a me, ma anche ai miei, ai ragazzi, ai figli di tutti noi. Il Green pass è una misura europea che ancora una volta testimonia come la persona – io – mi faccio carico di tutte le altre persone che ho a carico”.

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20 Agosto 2021

Ma non c’è scuola possibile, in presenza, senza trasporti potenziati e sicuri. Qual è la situazione, su quel fronte?  Bianchi conferma che c’è un impegno costante anche su quel fronte:  “Stiamo lavorando moltissimo con il ministro Giovanni, con le Regioni e tutti gli enti locali che hanno molto intensificato l’offerta. Noi abbiamo investito più di 800 milioni per aumentare nell’ora di punta del 20 per cento i trasporti. Non voglio dire che sono tranquillo, ma sono sicuro di come tutti gli enti locali e le province stiano lavorando per garantire il massimo di garanzia”. E per questi obiettivi , annuncia che si sta organizzando  in tutte le scuole “il Mobility Manager, per aver chiari i percorsi che fanno i ragazzi per raggiungere la scuola che sicuramente è il posto più sicuro”.

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Ma è la disomogeneità delle situazioni a richiedere risposte mirate. Bianchi si sofferma poi sul disastro che la didattica a distanza ha provocato in alcune aree del Paese, in particolare nel Mezzogiorno.

“Il nostro impegno è per una didattica che non lasci a casa nessuno”. Eppure a pagare il prezzo più alto della Dad sono stati soprattutto bambine e bambini, ragazze e ragazzi del Sud.

Bianchi condivide: “Il Covid ha esasperato le situazioni pre-esistenti, ma le ha anche messe a nudo. Ci ha messo sotto il naso ciò che dovevamo sapere. Specie nel sud. Nel sud abbiamo una dispersione che è inaccettabile, ha ricordato a tutti che per esempio c’erano istituti fatiscenti, senza spazi , o che non erano assolutamente adeguati. Appena arrivato al Ministero, ho messo 1 miliardo e 350 milioni alle Province per mettere in sicurezza ad esempio gli istituti tecnici, specie al Sud.  E ho anche posto su questi obiettivi quasi 5 miliardi che ho trovato nei Fondi europei, quest’anno li spendiamo tutti: perché non ci sono solo i fondi del Pnrr, ci sono anche i fondi strutturali e abbiamo anche negoziato i nuovi “.

Quanto all’utilizzo della mascherina da parte degli studenti sopra i sei anni, il ministro sottolinea che “sicuramente i bambini dovranno tenere la mascherina”. Poi il capitolo della fiducia nei ragazzi nell’impegno per l’immunizzazione: “Mi fido di loro, lo dimostra la risposta straordinaria che stanno dando: fra i 16 e i 19 anni siamo già a un grande livello, sopra il 60 per cento di vaccinazione”.

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