Morto Charlie Watts, il batterista dei Rolling Stones

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Morto il batterista dei Rolling Stones, Charlie Watts. Aveva 80 anni. “Per una volta, il mio tempismo è stato leggermente sbagliato” aveva detto con una punta di ironia dopo l’intervento del quale non era stata specificata la natura. Watts aveva fatto sapere di aver bisogno di riposo e di non poter prendere parte alle prove della band che inizieranno tra un paio di settimane. Non si hanno notizie più precise sulle ragioni dell’intervento chirurgico, nel 2004 gli fu diagnosticato un cancro alla gola, che era però riuscito a sconfiggere.

Grande appassionato di jazz, che continuava a suonare parallelamente alla sua attività con gli Stones, Charlie Watts era stato l’ultimo tra i componenti ad unirsi alla band. Si era fatto le ossa suonando nei locali a Londra nei primi anni Sessanta esibendosi al fianco di Alexis Korner. Fu soltanto nel gennaio del 1963 che egli si unì alla band di Jagger, Richards, Wyman e Jones, per rimanervi poi fino alla sua morte.

Lo stile

Con il suo particolarissimo timing, un tocco swing, sempre sul tempo pur apparendo sempre fuori centro, Watts era il vero punto di incrocio tra i musicisti degli Stones, libero anche di tenere il tempo a prescindere persino dal bassista Bill Wyman. Ha sempre continuato a studiare jazz, per tutta la vita, e amava dire “Non sapevo niente di R&B, per me il blues era Charlie Parker quando suonava lentamente”. Uno dei suoi modelli era il batterista e band leader americano Chico Hamilton. Andando ad abitare con Richards e Jagger nel leggendario appartamento londinese di Edith Grove, Watts verrà introdotto dagli altri Stones al blues e al rock’n’roll nascente. Keith Richards l’ha sempre stimato moltissimo, considerandolo ancora oggi “il miglior batterista con cui abbia mai suonato”.

La passione per il jazz

Accanto alla sua attività negli Stones Charlie Watts, ha pubblicato alcuni album da solista proprio in ambito jazz. La sua passione per Charlie Parker in particolare lo portò nel 1964 a realizzare un album tributo a Parker intitolato High Flying Bird. Poi nel corso degli anni Settanta ha affiancato il pianista degli Stones Ian Stewart nella band Rocket 88, con altri giovani jazzisti come Evan Parker e Courtney Pine. Poi nel corso degli anni Novanta Watts Quintet ha pubblicato una serie di album con un quintetto. Nel 2000 la collaborazione con il batterista Jim Keltner nel The Charlie Watts/Jim Keltner Project (2000), un progetto di musica tribale ed elettronica. Si segnalano anche un album live registrato nel tempio londinese del jazz, il Ronnie Scott’s, con il suo Charlie Watts Tentet. Dal vivo si è esibito nel 2010 con la ABC&D of Boogie Woogie, una formazione nella quale suonavano i suoi amici Dave Green al basso, e i pianistri Axel Zwingenberger e Ben Waters.

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