Vaccinazioni, cala la domanda, crescono le dosi e le Regioni partono con l’accesso diretto agli hub

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Domanda in netto calo e tantissime dosi a disposizione. Sono i due ingredienti principali della nuova e probabilmente ultima fase della campagna vaccinale, nella quale si apprestano ad entrare un po’ alla volta tutte le Regioni: quella dell’accesso diretto agli hub. Certe realtà, come il Lazio, hanno deciso addirittura di chiudere i sistemi di prenotazione e invitare i cittadini che volessero la somministrazione a presentarsi quando vogliono nei centri regionali. Altre si stanno muovendo o si sono già mosse per rendere il più facile possibile la vaccinazione.

Ad agosto si è visto un calo di vaccinazioni. Dall’1 al 24 sono state fatte 7,3 milioni di dosi contro i 13,3 dello stesso periodo di luglio. La differenza l’hanno fatta principalmente i richiami, visto che le prime somministrazioni sono state stabili. Le cose comunque non stanno andando male e anche l’altro ieri il commissario per l’emergenza, generale Francesco Figliuolo, ha ribadito che per fine settembre si arriverà all’80% delle persone coperte nella popolazione che può ricevere la vaccinazione (cioè esclusi i bambini da 0 a 12 anni). Oggi siamo al 67% ma ci sono ancora alcuni milioni di persone che hanno una prenotazione da qui a tutto il mese prossimo. Fatte le somministrazioni a loro l’obiettivo verrà quindi raggiunto. E però ci sono ancora categorie troppo scoperte, anche perché si ritiene che la soglia dell’80% non sarà in grado di produrre l’immunità di gregge, cioè di non far ammalare i non vaccinati perché vengono protetti da chi le somministrazioni le ha ricevute.

Per ridurre il numero dei casi gravi bisogna vaccinare ancora in particolare i quasi 4 milioni di over 60 ancora scoperti. Per questo le Regioni cercano di semplificare il più possibile l’accesso. Come detto il Lazio, la realtà con un più alto tasso di copertura, dismetterà i sistemi di prenotazione e invita chi non l’ha ancora fatto a vaccinarsi presentandosi direttamente agli hub. Dal 16 agosto Figliuolo aveva chiesto che le Regioni organizzassero l’accesso diretto per i giovani dai 12 ai 18 anni, in vista della riapertura della scuola. Il Veneto ha subito ampliato quella classe di età fino ai 25 anni, oltre ad aggiungere tutti gli over 60. Comunque, in questa come in altre realtà locali, il problema di una poca disponibilità a vaccinarsi è soprattutto chi ha tra i 40 e i 59 anni. L’Emilia-Romagna vuole aprire al più presto anche a queste persone, visto che l’idea è di fare come nel Lazio. Intanto si continuano ad usare i camper che vanno in giro nei luoghi di vacanza e villeggiatura per offrire la vaccinazione. La Toscana in questi giorni deciderà come organizzare l’accesso diretto, se cioè prevederlo oltre che per i ragazzi solo per gli over 50 o per tutti e se individuare giorni dedicati alle varie classi di età coinvolte. La Sicilia invece è una delle Regioni che hanno vaccinato di meno e quindi dispone di scorte e strutture dove vaccinare. Per questo ormai già da tempo accetta, come ad esempio anche la Calabria, chiunque si presenti agli hub per avere la somministrazione, anche se non ha prenotato. Altra Regione che si muove è la Lombardia, che oggi a chi prenota dà l’appuntamento dopo 24 ore e da settembre ridurrà il numero di hub e avvierà l’accesso diretto. La campagna vaccinale sta per imboccare l’ultima curva in tutta Italia. Poi si vedrà come verrà organizzato il nuovo circuito, quello della terza dose. Si farà certamente ma bisogna stabilire a chi e quando.

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