Elezioni, Letta a Siena corre senza il simbolo del Pd

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Una corsa senza simboli di partito. Nè quello del Pd di cui è leader né gli altri dell’alleanza che lo appoggerà, che va da Mdp-Articolo al Movimento 5 Stelle e Italia Viva. Comincia ufficialmente oggi la partita di Enrico Letta a Siena. Il segretario nazionale del Pd presenta stamani in Corte d’Appello a Firenze i fogli e il simbolo per la candidatura alle suppletive nel collegio uninominale della Camera lasciato vacante dall’ex ministro Pier Carlo Padoan, per il cui rinnovo si vota il 3 e 4 ottobre prossimi.

E subito una novità salta agli occhi: niente simbolo classico, con il nome del candidato e sotto i partiti. Solo il claim “Con Enrico Letta” bianco in un tondo rosso fegato. Simbolo nuovo, tanto che sono state raccolte le firme per depositarlo in Corte d’Appello. Certo un modo per allargare il più possibile il recinto dei consensi, tanto a sinistra quanto tra moderati e indecisi. Eppure fa un certo effetto che il segretario Pd scelga di non mostrare il suo stesso brand nel simbolo depositato, che tanti dirigenti dem hanno visto in anteprima. “Ci sta, è un collegio uninominale” fanno spallucce nel Pd toscano.

Elezioni, Letta: “Rifiutare la candidatura a Siena sarebbe stato disertare. Ora cerco l’unità più ampia possibile”

27 Luglio 2021

Niente di strano anche per i Dem senesi: “Io ne sono contento, e lo dice uno che è affezionato sia al simbolo che al partito. Quando si decide di fare un progetto nuovo, che superi sia un solo partito che una somma di partiti ma voglia andare oltre ed aprirsi a tutti, qualcosa di nuovo davvero, serve un qualcosa di diverso in cui tutti possano riconoscersi”, rivendica il segretario provinciale Andrea Valenti. Dallo staff di Letta spiegano che si tratta non di una scelta leaderistica ma dell’esigenza di rappresentare un mondo largo che si raduna intorno al nome del segretario Pd come collante.

I renziani borbottano: “Vi ricordate le polemiche per le Leopolde di Renzi senza bandiere Pd?”. Ma la campagna nel collegio senese si scalda per altro, a partire dal caso Mps-Unicredit: “È fondamentale che il governo incontri sindacati e istituzioni” invoca Letta, che ha già detto “se perdo a Siena vado a casa”. Il leader leghista Salvini, che nel collegio schiera l’imprenditore del vino Marocchesi Marzi, lo sfida: “Rimandiamolo a Parigi, sarò a Siena ogni giorno”. Il segretario dem raccoglie il guanto: “Sempre più pancia a terra nel collegio, con um

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