Afghanistan, esplosione a Kabul. Una nuvola di fumo sull’aeroporto

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Nuova esplosione nella capitale afghana: la tv Al Arabiya ha postato la foto di una nuvola di fumo che si alza nella zona dell’aeroporto di Kabul, già teatro del sanguinoso attentato kamikaze rvendicato dall’Isis-K costato la vita a circa 190 persone. Il presidente Usa Joe Biden aveva avvisato che fonti di intelligence davano come imminente un nuovo attacco contro lo scalo. 

Alcuni testimoni riferiscono di almeno un razzo che avrebbe centrato una zona residenziale nell’area di Khajeh Baghra, non lontano dall’aeroporto. Sono stati pubblicati alcuni video che mostrano un’esplosione, ma non si hanno ulteriori conferme. Alcuni media danno conto di due morti e tre feriti. Tra le persone colpite ci sarebbero donne e bambini.

Blinken: restano ancora 300 americani da evacuare

“Restano ancora 300 americani da evacuare” da Kabul. Lo afferma il segretario di stato americano, Antony Blinken.

Prelevato a casa e ucciso il cantante folk Fawad Andarabi

L’ex ministro degli Interni afgano, Masoud Andarabi, ha denunciato l’uccisione da parte dei talebani del cantante folk Fawad Andarabi. Lo riporta il Guardian citando un tweet del politico. Il “brutale omicidio”, ha riferito, è avvenuto è avvenuto ad Andarab, nella parte meridionale della provincia di Baghlan. Il musicista è stato prelevato da casa sua e colpito dai talebani. “Non ci piegheremo alla loro brutalità”, ha scritto l’ex ministro.

Bastonate e sassi sulla folla che preme per prelevare dai bancomat

 

Continuano le proteste degli afghani davanti alle banche a Kabul, chiuse da quando i talebani hanno ripreso il potere, lo scorso 15 agosto. Secondo il corrispondente di Al Jazeera, alcuni sono arrivati alle quattro di questa mattina nella speranza di ritirare soldi dal bancomat. “La folla sta iniziando a diventare turbolenta”, ha scritto su Twitter il giornalista rilanciato dal Guardian, “i talebani stanno lanciando pietre e colpiscono alcuni con dei rami, si è sentito uno sparo in aria”. Già ieri, centinaia di persone hanno protestato davanti alla banca di Kabul: tra loro molti dipendenti pubblici che non ricevono lo stipendio da tre o sei mesi e che non possono prelevare soldi né dal bancomat né dal conto corrente. I bancomat funzionano ma il prelievo è limitato a circa 200 dollari al giorno. Ieri, la Banca centrale ha ordinato di permettere ai correntisti il ritiro di 200 dollari alla settimana, parlando di una “misura temporanea”. 

Lezioni separate per studentesse e studenti nelle università

 

Il responsabile dell’Istruzione talebano ha annunciato che d’ora in avanti nell’università dell’Afghanistan le studentesse e gli studenti saranno divisi. “Continueranno a studiare in classi separate, come vuole la sharia”, ha dichiarato Abdul Baqi Haqqani secondo quanto riportato da Tolo news.

Nella provincia di Kandahar i talebani hanno vietato alle emittenti radio e televisive di trasmettere musica e voci femminili. Lo riporta l’agenzia di stampa afghana, Pajhwok.

81 studentesse afghane della Sapienza bloccate a Kabul

 

Ci sono 81 studentesse afghane iscritte all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” che erano sulla lista del Ministero della Difesa per essere trasferite in Italia ma sono rimaste bloccate a Kabul. Lo conferma il rettore dell’Università aggiungendo che con il prorettore agli affari internazionali Bruno Botta, si sta lavorando a 360 gradi “per sostenere gli studenti afghani iscritti alla Sapienza attraverso fondi con la Fondazione Roma-Sapienza”. “C’è impegno – ha detto il Rettore all’Agi – per aiutare questi studenti in difficolta’”. La notizia dell’iscrizione della lista di 81 ragazze che dovevano iniziare i corsi all’Università La Sapienza di Roma, è stata data dal prorettore in una intervista al Gr1. Le giovani afghane dovevano partire, ma a causa degli attentati degli ultimi giorni sono dovute tornare indietro.

L’Unicef: 300 mila bambini sfollati

“Non possiamo abbandonare i bambini dell’Afghanistan nel momento del bisogno”: è l’appello del direttore regionale dell’ UNICEF George Laryea-Adjei. L’organizzazione umanitaria stima che sono 300mila i bambini costretti a lasciare le loro case, in alcuni casi mentre dormivano, in seguito all’arrivo dei talebani e alla corsa a lasciare il paese. Un milione di bambini sotto i 5 anni soffrirà di malnutrizione grave, pericolosa per la vita. Oltre 4 milioni di bambini, tra cui 2,2 milioni di ragazzine, sono fuori dalla scuola. “Stanno lottando con ansie e paure: in troppi hanno assistito a scene che nessun bambino dovrebbe mai vedere”. 

 

La Russia: “L’Occidente non isoli i talebani o otterrà l’effetto di radicalizzarli di più”

La Russia intende costruire relazioni con il nuovo governo afgano sulla base dei contatti esistenti con i talebani. Lo ha detto il rappresentante speciale del presidente russo per l’Afghanistan Zamir Kabulov al Soloviev Live YouTube Show. “Il fatto che i talebani siano saliti al potere è già una realtà. E dovremo costruire relazioni con questa nuova situazione e il nuovo governo in Afghanistan”, ha detto Kabulov. Secondo il diplomatico, la Russia è “relativamente a suo agio” con i cambiamenti in Afghanistan, dal momento che è in contatto con i talebani da otto anni. Il rappresentante speciale del presidente russo per l’Afghanistan ha sottolineato che i talebani “non cercheranno di imporre la loro ideologia” ai paesi vicini dell’Afghanistan. “Ora i talebani, non solo a parole ma anche con i fatti, agiscono come un movimento politico-militare nazionale, anche se religioso, e non rappresenteranno alcuna minaccia per i loro vicini”, ha aggiunto il diplomatico che ha inoltre evidenziato che qualsiasi tentativo di isolare i talebani “radicalizzerà ulteriormente” il gruppo islamista. “Se l’Occidente, e la cosiddetta comunità globale in generale, decidesse di isolare i talebani e fare pressione su di loro, in questa situazione, temo che questo radicalizzerà il movimento stesso”, ha spiegato Kabulov. Il diplomatico ha detto che tra i profughi afgani evacuati da Kabul potrebbero nascondersi dei terroristi. “Naturalmente, questo deve essere osservato molto da vicino, perchè i terroristi e i radicalizzati possono travestirsi da rifugiati”, ha dichiarato. Allo stesso tempo, Kabulov ha osservato che la maggior parte dei rifugiati sono civili che “non si fidano dei talebani”.

Tagliate le comunicazioni al Panshir che resiste ai talebani

 

Quasi tutte le reti internet e di telecomunicazioni in Panshir sono state tagliate dai talebani. Lo riferiscono fonti locali alla Bcc. Il Panshir è la provincia nel nord est dell’Afghanistan diventata il centro della resistenza anti-talebana. Assieme a Baghlan è l’unica zona non controllata da loro. 

I talebani verso il pieno controllo dello scalo di Kabul

 

Le forze talebane hanno isolato l’aeroporto di Kabul mentre le nazioni della Nato terminano i loro voli di evacuazione dall’Afghanistan. “Stiamo aspettando il cenno finale da parte degli americani per assicurare il pieno controllo sull’aeroporto” della capitale, ha spiegato una fonte dei talebani, aggiungebdo che è già pronto un team di tecnici e d’ingegneri per gestire lo scalo.

Sabato i leader occidentali hanno promesso che cercheranno di lavorare con i talebani per consentire agli alleati locali di partire anche dopo  martedì, scadenza fissata dal presidente Usa Joe Biden per il completamento del ritiro. Le forze talebane hanno rinforzato i checkpoint perimetrali intorno all’aeroporto sabato, due giorni dopo che un attacco suicida di un gruppo affiliato allo Stato Islamico ha ucciso almeno 169 afgani e 13 militari statunitensi. Biden ha avvertito sabato che i comandanti ritengono che un altro attacco sia “altamente probabile” entro 24-36 ore.

Sebbene la maggior parte dei loro alleati avesse terminato i loro voli di evacuazione, gli Stati Uniti avevano pianificato di continuare i loro voli 24 ore su 24 fino alla scadenza, dicendo che 117.000 persone erano state evacuate da quando i talebani avevano rivendicato Kabul il 15 agosto.

Macron vuole un’area sicura

La Francia e il Regno Unito chiederanno domani alle Nazioni Unite, la creazione a Kabul di una ‘safe zone’, un’area sicura, per svolgere operazioni umanitarie dopo il ritiro delle truppe internazionale che terminerà a fine mese. Lo ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, in un’intervista al settimanale Le Journal du Dimanche.

In vista della riunione, domani, dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Cina e Russia) per discutere del dossier afghano, Londra e Parigi stanno elaborando un “progetto di risoluzione” che “mira a definire, sotto il controllo dell’Onu, una ‘safe zone’ a Kabul, che consentirà di continuare le operazioni umanitarie”, ha reso noto Macron. “Questo è molto importante. Fornirebbe un quadro alle Nazioni Unite per agire in caso di emergenza, e soprattutto permetterà di mettere tutti davanti alle proprie responsabilità e alla comunità internazionale di mantenere la pressione sui talebani”, ha aggiunto l’inquilino dell’Eliseo.

Iniziate due settimane fa con la presa di Kabul, le operazioni di evacuazione per gli afghani in fuga dal regime talebano stanno per concludersi all’aeroporto della capitale, in vista della scadenza del 31 agosto per il ritiro delle truppe americane. La Francia ha cessato le operazioni venerdì sera e il Regno Unito ieri. Il presidente francese ha annunciato, però, che sono state “avviati colloqui con i talebani” per “proteggere ed evacuare” gli afghani a rischio dopo il 31 agosto. Parigi conta sull’aiuto del Qatar che, grazie ai suoi buoni rapporti con i talebani, “ha la possibilità di organizzare operazioni di trasporto aereo”, ha precisato ieri Macron da Baghdad, dove ha partecipato a un vertice regionale. 

Il caso inglese

La Gran Bretagna stava effettuando i suoi ultimi voli di evacuazione sabato, sebbene il primo ministro Boris Johnson avesse promesso di “spostare cielo e terra” per portare più persone a rischio dai talebani alla Gran Bretagna con altri mezzi. L’ambasciatore britannico in Afghanistan, Laurie Bristow, ha dichiarato in un video dall’aeroporto di Kabul e pubblicato su Twitter che era “tempo di chiudere questa fase dell’operazione ora”. “Ma non abbiamo dimenticato le persone che devono ancora partire”, ha detto. “Continueremo a fare tutto il possibile per aiutarli. Né abbiamo dimenticato il popolo coraggioso e onesto dell’Afghanistan. Meritano di vivere in pace e sicurezza”.

Non solo talebani e Isis, i gruppi islamisti che si contendono l’Afghanistan

La bambina nata in volo

Un volo di evacuazione in Gran Bretagna è atterrato con un passeggero in più sabato dopo che l’equipaggio di cabina ha aiutato a far nascere una bambina drante il viaggio, secondo quanto riportato dai media turchi. I genitori l’hanno chiamata Havva, o Eve, ed era almeno il quarto bambino nato da madri afgane che sono entrate in travaglio durante i voli di evacuazione.

 

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