Ultimi voli per la fuga da Kabul. Razzi dell’Isis sull’aeroporto

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KABUL – Le code davanti alla Banca centrale sono chilometriche. Gli afghani si appostano la sera prima e dormono all’addiaccio per avere qualche speranza di riuscire a prelevare i loro risparmi il giorno dopo. Lungo la coda i talebani mostrano uno dei loro volti peggiori. Sparano in aria colpi di kalashnikov per disperdere la folla quando avvertono tafferugli, bastonano ferocemente la gente che si aggiunge alle file e in alcuni casi utilizzano il calcio del fucile per colpire più duramente chi non desiste.

Kabul chiude ai voli dei civili, in 100mila restano bloccati

di

Giuliano Foschini

28 Agosto 2021

Solo alle otto del mattino alle decine di centinaia di persone in attesa viene consegnato un lasciapassare. Possono entrare. Nonostante il loro impegno a ripristinare la pace e la sicurezza, sono varie le segnalazioni di uccisioni e altri abusi nelle aree sotto il controllo dei talebani.

Violenza e disperazione trovano il loro culmine a ridosso dell’aeroporto internazionale. Dopo l’attacco suicida di giovedì scorso a un gate a opera dello Stato islamico che ha ucciso almeno 169 afghani e 13 membri del servizio militare degli Stati Uniti, i talebani sono di stanza lungo una recinzione vicino alla pista principale. Stringono il cordone di sicurezza intorno allo scalo spazzando via enormi folle di afghani che speravano di fuggire dal Paese, anche quelli in possesso di un permesso per imbarcarsi sugli ultimi voli.

Si fanno riprendere dalle telecamere mostrando disperati i documenti con la speranza che qualcuno venga a raccoglierli. Ma è tutto vano. Tra i respinti, ci sono anche due afroamericani del New Jersey: non sono riusciti a raggiungere l’ambasciata americana in tempo, raccontano. Alle loro lamentele si unisce un uomo che urla in italiano: mostra la carta d’identità, ha vissuto a Canicattì in provincia di Agrigento. Ma anche per lui non c’è niente da fare.

Nell’aeroporto internazionale di Kabul, alla vigilia della scadenza del termine per il ritiro delle forze statunitensi, i cargo militari americani vanno e vengono nonostante i militanti dell’Isis abbiano lanciato una scarica di razzi. Alcuni hanno colpito condomini residenziali a circa tre chilometri dall’aeroporto, ma non sono stati segnalati feriti.

Cinque razzi hanno preso di mira lo scalo, ha detto il capitano della marina Bill Urban, un portavoce militare degli Stati Uniti, ma sono stati neutralizzati dal sistema antimissilistico C-Ram. Secondo una dichiarazione dell’Isis, diffusa dal media Amaq del gruppo, i militanti avrebbero sparato sei razzi. Ciononostante, nelle ultime 24 ore gli aerei sono decollati ogni 20 minuti circa.

L’esercito americano, ha fatto sapere la Casa Bianca, ha evacuato circa 1.200 persone su 26 voli C-17, mentre due voli della coalizione ne hanno trasportati altri 50. Il gigantesco ponte aereo iniziato il 14 agosto che terminerà oggi ha permesso l’uscita dal Paese di 122 mila persone, secondo gli ultimi dati diffusi dal Pentagono.

La minaccia terroristica resta altissima secondo il Pentagono. «Siamo in un momento particolarmente pericoloso», ha avvertito il portavoce John Kirby. «Le minacce sono ancora reali, attuali e spesso specifiche». Come rappresaglia per l’attentato di giovedì, sabato gli Stati Uniti hanno effettuato un attacco di droni nell’Afghanistan orientale uccidendo due presunti membri «di alto livello» del ramo afghano dell’Isis e ferendone un terzo.

Domenica hanno anche distrutto un veicolo carico di esplosivo per «sopprimere una minaccia imminente» dell’Isis-K contro l’aeroporto. Ma secondo un portavoce dei talebani, sarebbe stata colpita anche una casa vicina. Nove membri di una famiglia, tra cui sei bambini, sarebbero stati uccisi nel raid, secondo il canale statunitense Cnn. In totale sarebbero state 10 le vittime civili. «È in corso un’inchiesta», si è limitata a commentare la portavoce Jen Psaki. «Le grandi e potenti esplosioni in seguito alla distruzione del veicolo indicano la presenza di una grande quantità di materiale esplosivo che potrebbe aver causato ulteriori perdite», replica il Centcom.

Afghanistan, gli Usa sventano un attentato: “Colpiti kamikaze in azione”

di

Giuliano Foschini

29 Agosto 2021



«Non so che cosa succederà», commenta Ahmed che vende scarpe di pelle nel bazar, il cuore pulsante della città tornato a riempirsi di gente e rumori dopo l’attentato di giovedì. «Da quando i talebani hanno preso il potere la situazione nel Paese è tragica, ma forse ne verremo fuori. Inshallah». Mahmoud, macellaio, invece è entusiasta: «Non ho mai venduto così tanto agnello», racconta. «Oggi più di 30 chili». Ma i suoi guadagni sono gli ultimi risparmi degli afghani che fanno scorte di viveri perché non hanno più certezze sul domani.
 

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