ROMA – Sono tornati in Italia gli ultimi militari italiani della Joint evacuation task force (Jetf), impegnati nelle operazioni di evacuazione dei profughi afghani. La squadra, composta da 60 persone, ha portato con sé anche tre bambini e un interprete. Gli ultimi quattro civili afghani a essere salvati alla fine delle operazioni. Sono stati accolti all’aeroporto di Roma Ciampino con gli onori militari dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, accompagnato dal capo del Comando operativo di vertice interforze, il generale Luciano Portolano.
Nell’hub di Avezzano tra le calciatrici di Herat. “Qui possiamo giocare”
dalla nostra inviata
Alessandra Ziniti
30 Agosto 2021
“Bentornati a casa e grazie per ciò che avete fatto, per il lavoro straordinario che avete compiuto e per come l’avete fatto considerando le difficili condizioni in cui avete operato. A voi tutti va quindi il ringraziamento dell’intero Paese”, ha detto Guerini. La Jetf ha gestito sul campo le operazioni, facendo spola tra la base italiana di Alì al-Salem in Kuwait e Kabul, con velivoli da trasporto dell’Aeronautica militare. Dal 13 agosto sono stati 87 i voli effettuati nell’ambito dell’operazione Aquila Omnia e più di 5 mila le persone evacuate.
Emergenza profughi, Europa divisa sul grande esodo dall’Afghanistan
dalla nostra corrispondente
Tonia Mastrobuoni
31 Agosto 2021
Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha espresso un “plauso unanime” all’attività svolta in queste settimane dai militari italiani. “Anche in questa occasione hanno manifestato grande professionalità e abnegazione da tutti riconosciuti, dalle forze alleate e dalla popolazione afghana, sia nei vent’anni della missione, sia nelle modalità con cui hanno condotto le operazioni di rientro e di esfiltrazione di coloro che avevano collaborato con le istituzioni italiane”, ha affermato il presidente del Comitato, il senatore Adolfo Urso, che ha precisato che “nessun equipaggiamento militare italiano è rimasto nel campo”.