Covid, Mattarella: “Non si invochi la libertà per non vaccinarsi, si mette a rischio la salute altrui. La violenza va sanzionata”

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“Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione perché quell’invocazione” corrisponde a “mettere al rischio la salute altrui”. È il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il tema della salute come bene pubblico, dice durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Pavia, “richiama alla responsabilità sociale e in questo periodo al dovere, morale e civico della vaccinazione. È lo strumento che in grande velocità la comunità scientifica ci ha consegnato per sconfiggere il virus e sta consentendo di superarne le conseguenze non solo di salute ma anche economiche e sociali”.

Il capo dello Stato ribadisce l’importanza dei vaccini come “dovere civico e morale”. E condanna le ultime aggressioni avvenute in piazza: “Non posso non dire una parola sulla violenza e le minacce che affiorano in questo periodo, contro medici, scienziati e giornalisti e persone delle istituzioni, fenomeni allarmanti e gravi che vanno contrastati con fermezza, anche sanzionando con doveroso rigore per tutelare coloro che hanno adottato comportamenti responsabili. Questa responsabilità, che merita un apprezzamento costante, ha consentito la ripresa gli atenei in presenza; le scuole riaprono e contiamo che riaprano in regolare condizione, l’economia è ripartita”. Precisa poi: “L’economia è ripartita, il governo ha fatto presente che i dati della ripresa economica sono di straordinario carattere positivo. Questo è possibile perché contrastiamo la pandemia con comportamenti responsabili, con la vaccinazione, con la prudenza che non contrasta con la normalità della vita”.

Vaccini, Salvini vota contro l’obbligo. Zaia e Fontana favorevoli

di

Matteo Pucciarelli.

03 Settembre 2021

Il discorso del presidente della Repubblica sui sposta sui giovani e sul loro futuro: il rettore “ci ha ricordato le ragioni che hanno spinto i Visconti a istituire questo ateneo, la terribile pestilenza che seguì alla guerra, all’assedio, le sofferenze. L’investimento intelligente, lungimirante sui giovani e sulla loro formazione. Questa medesima scelta, criterio, intuizione è quella che ha compiuto l’Ue con il Next generation, quella è stata la spinta che ha permesso di impegnare un grande progetto europeo, che ha raccolto i Paesi per il futuro dei giovani”. L’occasione dei 660 anni dell’Università di Pavia, ha anche consentito al capo dello Stato di soffermarsi sul tema della formazione universitaria che, oggi, vede l’Italia in ritardo sul resto d’Europa: “Questo è uno dei doveri dell’oggi, ampliare la base di coloro che partecipano alla conoscenza, di renderla completa, senza esclusioni. È inaccettabile il divario di percentuale di laureati fra il nostro Paese e la media europea. Questa esigenza va sottolineata oggi con maggior convinzione, dopo quello che abbiamo attraversato con la pandemia e i debiti che abbiamo con la scienza e della ricerca”, conclude Mattarella.

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