Rdc, Giorgetti: “Va trasformato in lavoro di cittadinanza”. Conte a Meloni: “Vergogno attacco da politici con stipendi da privilegiati”

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Si accende il dibattito politico sul reddito di cittadinanza. “Dobbiamo cominciare a ragionare di lavoro di cittadinanza. La Costituzione italiana recita che è il lavoro che ci rende pienamente cittadini. Lo sforzo è di trasformare il reddito di cittadinanza in lavoro di cittadinanza”. È la posizione del ministro leghista dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, espressa a margine della sua visita al supersalone alla Fiera di Rho (Milano). La Lega era nella maggioranza di governo quando il provvedimento fu approvato. Ora Giorgetti chiede uno sforzo per modificarlo non per abolirlo come invece sostiene il leader del suo partito Matteo Salvini, tanto da voler presentare in autunno un emendamento a sua firma per eliminare uno dei pilastri del M5S e dell’ex premier. Ma questa mattina precisa: con il premier Draghi, “ci sentiamo quasi tutti i giorni. Parliamo anche di Reddito di cittadinanza che ha portato solo problemi: lavoro nero e disoccupazione. Lavoreremo per modificarlo o cancellarlo”. Giuseppe Conte attacca: “In questi giorni assistiamo a una campagna vergognosa contro il reddito di cittadinanza. Trovo vigliaccio e folle che esponenti politici, per giunta con trattamenti economici privilegiati, chiedano di abrogare una misura di civiltà nei confronti di chi non ha nulla”.

Reddito di cittadinanza, Meloni: “È il metadone dello Stato”. Replica Orlando: “Non sa cos’è la povertà”

05 Settembre 2021

Anche ieri il reddito di cittadinanza è stato al centro di un botta e risposta tra la leader di Fratelli d’Italia contraria al sostegno targato M5S che lo ha definito “il metadone di Stato” e il ministro dem del Lavoro, Andrea Orlando, che ha apprezzato le parole di Giorgia Meloni e ha risposto secco: “Lei non sa cos’è la povertà”. Sempre ieri Conte aveva ribadito la volontà di modificare il reddito di cittadinanza considerandolo necessario e criticando l’espressione di Meloni (“è volgare”). Oggi interviene ancora. Parlare di abrogazione del reddito di cittadinanza significa fare “un ragionamento ed avere un comportamento vigliacco, fare un’aggressione vigliacca. Stiamo parlando anche di pensionati e di una platea di beneficiari che non ha di che mangiare. Spesso viene utilizzato l’argomento degli abusi: se anche ce ne fosse stato qualcuno non è normale abrogarlo, chiudere la questione per questo. Io dico però che si può migliorarlo, in Germania hanno impiegato tanto tempo per metterlo a punto. Ma ora, dopo un anno di Covid, dire di abrogarlo è folle e vigliacco – ha osservato il capo del M5S – Se venisse cancellato sarebbe la rottura di un patto di lealtà e di una logica di sostegno e collaborazione: ma il Movimento sosterrà il governo dal momento che Draghi ha confermato che condivide la misura”, ha detto a l’Aria che tira su La7.

Per il leader di Italia viva Matteo Renzi, è giusto “combattere la povertà, ma questo sistema non funziona e crea sprechi, ci sono molte persone che stanno truffando lo Stato prendendo il reddito senza averne titolo – ha dettoa “Coffee break”, su La7 – Io sono per voltare pagina e spero che ci pensi il governo Draghi, altrimenti si andrà al referendum per chiedere ai cittadini”, ha aggiunto.

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