Usa, obbligo di vaccino per 100 milioni di lavoratori. Biden: “Siamo stati pazienti, ora basta”

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NEW YORK – “Siamo stati pazienti. Ora basta”. Joe Biden non ne può più: “Abbiamo gli strumenti per combattere il Covid-19 ma una minoranza di americani, sostenuta da una minoranza di funzionari di governo, continua a creare problemi”. E in un discorso alla nazione pronunciato giovedì, quando in America era già tardo pomeriggio, vara nuove misure antiCovid, per la prima volta davvero restrittive. Con due ordini esecutivi impone infatti il vaccino a tutti i lavoratori federali e anche ai contractor –   coloro che fanno affari con il governo, impiegati di aziende cui sono affidati gli appalti – senza più l’alternativa del tampone. E vara nuovi obblighi pure per le aziende: il dipartimento del lavoro chiederà ai privati con oltre 100 dipendenti di rendere obbligatorio vaccino o almeno test per i loro dipendenti.

Chi non si adegua pagherà caro: addirittura fino a 14mila dollari. Le nuove misure complessivamente interesseranno almeno 100 milioni di lavoratori, oltre i due terzi della forza lavoro americana. Sono solo due dei sei punti studiati dall’amministrazione per contrastare l’evolversi della variante Delta negli Stati Uniti. Un vero colpo di reni, nel tentativo di fermare il virus. Accompagnato pure dall’appello al mondo privato affinché impongano anche loro il vaccino ai dipendenti, con l’obiettivo di tenere aperte le scuole attraverso l’obbligatorietà della mascherina cui pure ancora si oppongono i governatori di diversi stati. Biden ha parlato del “booster”, sì, insomma, la terza dose, annunciando che sarà  disponibile a fine mese.

Evidentemente, il presidente non può più evitare di pronunciare la temuta M-word – “mandate“, obbligatorio cioè, invisa a quella parte di paese convinta che la propria libertà personale non debba essere limitata dall’alto – da cui finora si era tenuto lontano. Tanto più che negli stati del Sud più restii al vaccino, nell’ultima settimana i contagi sono saliti vertiginosamente. Superando i numeri di un anno fa, quando ancora non c’era il siero a disposizione: più 300 per cento, 1,14 milioni di nuovi malati rispetto ai 287,235 del 2020.

A risentirne è pure l’occupazione, aumentata ad agosto di sole 235 mila unità invece delle 720 mila attese: con conseguente calo dei consumi. Nonostante lo sforzo dell’amministrazione e l’abbondanza di sieri, qui il numero di vaccinati resta basso: solo il 53,3 è totalmente immunizzato, il 62,7 per cento ha ricevuto una dose. Dopo la disfatta afghana il gradimento di Biden risente ora anche della recrudescenza del virus. Secondo Gallup per la prima volta dalla sua elezione, il 42 per cento degli intervistati giudica insoddisfacente le sue azioni anti virus. Tanto da costringerlo alla stretta di ieri. Lanciando un appello pure ai privati; affinché incoraggino o obblighino i dipendenti ad immunizzarsi. “Il settore privato abbia un ruolo in questa battaglia. Insieme alla scuola”.

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