I dati settimanali, dopo quasi due mesi i ricoveri diminuiscono

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Calano per la prima volta dopo sette settimane di crescita sia i ricoveri ordinari per Covid che quelli in terapia intensiva. Non solo, anche i decessi tornano a diminuire. La curva in discesa dei casi ha dunque finalmente inciso anche sull’occupazione dei posti letto negli ospedali e sui casi così gravi da portare al decesso. Nella settimana che si è chiusa ieri le Regioni hanno trovato 35.005 nuovi positivi, contro i 41.226 dei sette giorni tra il 30 agosto e il 5 settembre. Si tratta di una riduzione del 15%, cioè più accentuata di quella della settimana precedente (-9,7%). Segno probabilmente che si è imboccata la strada della discesa. Ci sarà però da vedere, tra una ventina di giorni, che effetto avranno le riaperture delle scuole sull’andamento del contagio. Secondo molti esperti si vedrà certamente una ripresa dei casi ma si spera che sia contenuta grazie al vaccino. Era dal periodo a cavallo tra luglio e agosto che non si scendeva sotto i 40mila casi settimanali.

La riduzione dei contagi arriva in una settimana di relativa stabilità dei tamponi. Sono infatti stati 1 milione e 933mila contro 1 milione e 901mila del periodo precedente.

Calo importante in Sardegna e Sicilia

Tutte le Regioni hanno dati in discesa, salgono soltanto le due Province autonome, che comunque hanno dati assoluti bassi. Bolzano passa da 448 a 521 casi (+73, +16,2%), Trento da 201 a 226 (+25, +12,4%). La riduzione più importante, Molise a parte, riguarda due realtà che sono state in crisi, cioè la Sardegna e la Sicilia, che è tuttora in zona gialla. Ecco i dati: il Molise passa da 109 a 61 casi (-48, -44%), la Sardegna da 1.650 a 933 (-717, -43,4%), la Sicilia da 8.600 a 6.252 (-2.348, -27,3%), la Puglia da 1.554 a 1.211 (-343, -22%), la Basilicata da 361 a 289 (-72, -19,9%), l’Umbria da 688 a 555 (-133, -19,3%), la Toscana da 3.457 a 2.802 (-655, -18,9%), il Veneto da 4.292 a 3.771  (-521, -12,1%), la Liguria da 888 a 784 (-104, -11,7%), la Calabria da 1.904 a 1.688 (-216, -11,3%), l’Emilia-Romagna da 3.676 a 3.264 (-412, -11,2%), il Lazio da 2.609 a 2.362 (-247, -9,4%), la Valle d’Aosta da 22 a 20 (-2,-9%), le Marche da 1.023 a 943 (-80, -7,8%), il Friuli Venezia Giulia da 872 a 823 (-49, -5,6%), la Lombardia da 3.835 a 3.644 (-209, -5,4%), il Piemonte da 1.598 a 1.537 (-61, -3,8%), la Campania da 2.827 a 2.726 (-101, -3,5%), l’Abruzzo da 612 a 592 (-20, -3,2%)

Si liberano i reparti

Dopo quasi due mesi anche l’occupazione dei letti comincia a scendere. Se si considerano tutti i posti a disposizione dei malati Covid, cioè dei reparti ordinari e delle terapie intensive, ieri erano 4.672 quelli occupati. Domenica scorsa erano 4.788. C’è stato quindi un calo di 116 posi (-2,4%). Era dal 25 luglio che il dato era in salita. Per quanto riguarda invece le terapie intensive, ieri assistevano 559 malati Covid contro i 572 del 5 agosto. In questo caso i posti impegnati in meno sono 13 (il 2,2%). Si tratta di una riduzione contenuta ma che comunque dà un segnale, visto che i reparti di rianimazione vedevano crescere i loro pazienti sempre dal 25 luglio.

In una settimana 20 decessi in meno

Ieri il totale dei decessi è salito a 129.919. Significa che nella scorsa settimana sono morte per il Covid 404 persone. Anche questo dato è in riduzione, visto che nei sette giorni precedente avevano perso la vita in 422. Erano settimane che si osservava un aumento.

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