Consumatori, ecco come “tutelarsi” dagli aumenti delle bollette

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Roma. Per gli esperti di energia non ci sono dubbi: con la liberalizzazione dei mercati e la fase di transizione verso la green economy (prevista dall’Unione europea entro il 2050), i costi per imprese e famiglie attraverseranno una fase di alta volatilità. Tradotto, significa che ci potranno essere momenti di grande discesa ma anche di picchi notevoli per i costi delle bollette di elettricità e gas.

Ragion per cui, diventa fondamentale trovare il modo per mettersi al riparo – il più possibile – dalle oscillazioni dei prezzi, così come diventa altrettanto prioritario individuare bene il momento in cui sottoscrivere un nuovo contratto o cambiare fornitore di luce e gas. Ma come fare?

Cingolani: “La bolletta elettrica verso un aumento del 40% per cento a ottobre”

di

Luca Pagni

13 Settembre 2021

Ovviamente, bisogna innanzi tutti distinguere tra piccoli utenti e imprese. Per quest’ultime il mercato è completamente liberalizzato da oltre 15 anni. Questo significa che da tempo possono non solo scegliersi l’operatore con cui sottoscrivere il contratto, ma anche trattare il tipo di fornitura. Le imprese, in sostanza, possono accordarsi per pagare una certa cifra fissa – solitamente per 2 o 3 anni – indipendentemente dalle oscllazioni sul mercato delle materie prime. Ovviamente più il consumo di energia è grande, maggiore sarà la possibilità di trattare. 

I problemi possono nascere quando il contratto va in scadenza in un periodo di prezzi elevati come quello che stiano attraversando. In questo caso, una possibile strada per mettersi al riparo arriva da quelli che vengono definiti Power Purchase Agreement (Ppa), in pratica contratti di periodi anche più lunghi (almeno di 5 anni ma arrivano spesso fino a 10) con fornitori di energia rinnovabile. Sono di due tipi, “virtuali” e concreti. Nel primo caso, l’energia verde che si acquista passa attraverso la rete di distribuzione, mentre nel secondo c’è un collegamento diretto tra l’impianto (fotovoltaico o eolico) che produce energia e il cliente. E’ la versione più avanzata dell’impianto che una azienda gestisce in proprio, magari coprendo il tetto di pannelli solari: con un Ppa è il fornitore che si accolla tutti i costi dell’impianto e la gestione di permessi e burocrazie varie.

Per il piccolo consumatore il discorso è più complesso. Innanzi tutto, va detto che per utenti domestici e famiglie (ma anche per chi ha una partita Iva con una sua piccola attività) il mercato non è stato ancora completamente liberalizzato. Lo sarà solo a partire dal primo gennaio del 2023. Cosa significa? In sostanza, solo per quella data scatterà l’obbligo per tutti gli utenti di sottoscrivere un contratto sul libero mercato. Bisognerà, cioè, scegliersi un fornitore: si potrà rimanere anche con il fornitore attuale, ma bisognerà accordarsi per un nuovo contratto.

In Italia, il 45% degli utenti domestici non ha mai cambiato fornitore dopo il primo contratto sottoscritto. Ma sarebbe bene che cominciasse a considerare i contratti di fornitura di energia alla stregua dei contratti della telefonia mobile: si cambia in base alle offerte di mercato e alla convenienza del momento.

Sul mercato ci sono decine di offerte da parte di operatori, grandi e piccoli. Il modo più facile per mettersi al riparo dalle violente oscillazioni dei prezzi è approfittare delle offerte con prezzi bloccati per almeno due anni. L’ideale è sottoscriverli in un periodo di tariffe basse. Diventa un problema per chi ha un contratto in scadenza in periodi come l’attuale, perché passati i due anni dell’offerta gli operatori li adeguano ai prezzi di mercato. Sono convenienti, ovviamente, anche le offerte con sconti che in qusti anni sono arrivati anche al 20%: ma è sempre bene ricordarsi che l’offerta ha un periodo limitato, al termine del quale l’operatore si adegua al mercato.

Ma come orientarsi tra le varie offerte, tenendo conto che la bolletta è composta da una serie di voci, alcune fisse e soltanto una parte variabili (non oltre il 40%): ed è solo su quest’ultima che il fornitore può formulare le sue offerte. In rete ci sono molti comparatori (sul tipo delle assicurazioni per le auto, per intenderci). Ma si può fare affidamento sullo strumento messo a disposizione dall’Arera, l’Autorità per l’energia: si chiama ilportaleofferte.it e raccoglie, confrontandole tra loro, tutte le offerti presenti sul mercato sia per le’elettricità che per il gas naturale.

Ma l’importante è ricordarsi sempre quanto tempo dura l’offerta per evitare sorprese e cominciare per tempo a capire se non se ne trova sul mecato una più conveniente. Con tutta probabilità, a partire dal 2023, succederà come per le assicurazioni, con le compagnie che sono obbligate a concludere il contratto e chiedere se lo si vuole rinnovare.

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