Champions, Liverpool-Milan 3-2: i rossoneri si illudono un tempo, Salah e Henderson li ribaltano

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LIVERPOOL – Il nuovo Milan, in Italia spesso coraggioso ai limiti dell’incoscienza, in Europa non è solo un simulacro del glorioso passato. L’iniziazione è stata imperfetta, perché si è chiusa con la sconfitta. Però la squadra novella non si è lasciata inghiottire dal tempio di Anfield, dove ha celebrato il ritorno in Champions, dopo il noto settennio alla periferia dell’impero, con una serata dalla trama emozionante. Sopravvissuta alla bell’e meglio a un quarto d’ora di assedio totale del travolgente Liverpool – un gol su autorete di Tomori provocata da Alexander-Arnold, un rigore parato dall’eccellente Maignan allo stesso Salah con successiva respinta bis su Diogo Jota, dieci tiri tutti pericolosi – ha assistito grata all’altrui sperpero, favorito anche dal doppio muro Tomori-Kjaer, che in assenza dell’adeguata copertura di Kessié e Bennacer ha compensato l’evidente affanno difensivo dei terzini Calabria ed Hernandez.

<<La cronaca della gara>>

Liverpool scatenato, ma quelle crepe difensive…

Poi ha intravisto le crepe nella fin troppo gioiosa macchina offensiva di Klopp, sguarnita al contropiede manovrato. Così, al tramonto del primo tempo che aveva rischiato di trasformarsi in trauma da psicoanalisi, ha ribaltato la situazione in due soli minuti: quasi identici gli assalti consecutivi, condotti in forze e in superiorità numerica come da copione abbondantemente sperimentato in Serie A. Come in un moto d’orgoglio, vi ha preso parte l’intero attacco, temporaneamente orfano di Ibrahimovic e privo anche di Giroud rimasto in panchina per un’ora, causa postumi da Covid. Nello specifico è stato Rebic, centravanti vice del vice, a infilzare Alisson per l’1-1, mentre il 2-1 lo ha segnato con modalità rugbistiche Diaz, sospingendo il pallone oltre meta al culmine dell’avvolgente azione Leao-Hernandez-Rebic-Hernandez. 

Salah si fa perdonare, poi la zampata di Henderson

A quel punto, quale che fosse l’esito della partita, il battesimo poteva dirsi celebrato con dignità, anche se il secondo tempo ha confermato il vaticinio di Paolo Maldini prima del fischio d’inizio: “Sappiamo di non essere ancora al livello delle più forti”. Una zampata di Salah, smarcato in area da Origi, e un destro al volo da fuori area di Henderson hanno infatti prodotto il congruo 3-2 finale.  Che il sorteggio si fosse divertito a proporre, come primo avversario del ciclo aperto ieri, proprio il Liverpool – battuto 14 anni fa nell’ultima Coppa Campioni vinta e alzata da Maldini capitano al cielo di Atene – era parso un presagio al Maldini dirigente: migliore ordalìa non può esserci, aveva argomentato. In effetti gli apprendisti stregati, dallo stadio e dalle mille trappole di un torneo per lo più ignoto, sono parsi a lungo fuscelli al vento, dentro il tempio avvolto dal celebre frastuono magico. 
Il resto lo ha fatto la Champions, terreno diverso dalla serie A: più veloce nel ritmo e più sorprendente nella tattica.

L’importanza di una rosa ampia

Klopp ha argomentato il concetto, rinunciando a due pilastri come il difensore stilista Van Dijk e il velocista artista Mané: non li ha certo sostituiti con due pivelli – Gomez e Origi, l’eroe della Champions 2019 con la doppietta in semifinale e il 2-0 in finale – ma la mossa è sembrata anche un messaggio ai tifosi, scettici sul mercato dei proprietari americani, che hanno ingaggiato il solo Konate (pure lui in panchina), a fronte delle razzie dei due club di Manchester. Lo stratega tedesco ha comunque pescato nella ripresa gente come Mané e Thiago Alcantara. Pioli, che del suo non si lamenta affatto, ha invece inserito Giroud, Florenzi, Tonali (molto solido, peccato che la febbre gli abbia impedito di giocare dal principio) e nel finale Maldini jr: mossa che indica la volontà di chiudere in attacco. Ad Anfield: non è un dettaglio.

Liverpool-Milan 3-2 (1-2)
LIVERPOOL (4-3-3):
Alisson, Alexander-Arnold, Gomez, Matip, Robertson, Henderson (39′ st Milner),   Fabinho, Keita (26′ st Thiago Alcßntara), Salah (39′ st Oxlade-Chamberlain), Jota (26′ st Jones),  Origi (13′ st Mané). (13 Adrißn; 62 Kelleher; 4 Van Dijk; 5 Konaté; 18 Minamino; 21 Tsimikas; 47 Phillips). All.:Klopp
MILAN (4-2-3-1): Maignan, Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez, Bennacer (26′ st  Tonali), Kessie, Saelemaekers (17′ st  Florenzi),  Brahim Diaz, Leao (17′ st Giroud), Rebic (38′ st Maldini). (1 Tatarusanu; 96 Jungdal; 5 Ballo; 13 Romagnoli; 20 Kalulu; 46 Gabbia). All.: Pioli.
Arbitro: Marciniak (Pol)
Reti: nel pt 9′ aut. Tomori, 42′ Rebic, 44′  Brahim Diaz; nel st 4′ Salah, 24′ Henderson.
Angoli: 15-2
Recupero: 1′ e 5′.
Ammoniti: Bennacer per fallo di mano in area, Brahim Diaz per gioco scorretto e Milner.
Note: nel primo tempo Maignan para rigore a Salah

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