Napoli chiede lavoro. Manfredi prende il volo, M5s in calo ma primi

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Manfredi ce la farà al primo turno? O sarà Bassolino a fare un balzo in avanti? L’incognita delle liste cancellate dalla compagine di Maresca accende un’appendice di riflessione sulla partita di Napoli. “Sono ipotesi che, in teoria, poggiano entrambe su un fondamento. Ma è davvero difficile prevederne gli esiti, se l’eliminazione di quelle formazioni sarà definitivamente confermata”, spiega Lorenzo Pregliasco, il co- fondatore di YouTrend che per Gedi ha elaborato il sondaggio sulle amministrative, valutando anche gradimento dei leader nazionali da Napoli (tabelle e grafici nella pagina politica dell’edizione nazionale oggi; e allo speciale digitale di Repubblica, all’indirizzo larep.it/sfidasindaci).

Napoli, Manfredi vola con il 48% ma è record di indecisi e astenuti

di

Conchita Sannino

16 Settembre 2021



L’ex ministro in corsa per il centrosinistra è in testa con il 48,2 per cento, avanti di 22 punti rispetto all’ex pm Catello Maresca ( al 26,2: ma non erano state ancora depennate le sue formazioni). Ecco Bassolino al 17,4 e Alessandra Clemente sul 7,4. La distanza tra i primi sfidanti si amplia nella domanda sul secondo turno: al professor Manfredi il 69,2 per cento, al magistrato in aspettativa il 30,8. Mentre, tra i partiti, sarebbero in vetta i 5 Stelle: in forte calo, ma al 28%. Seguiti dal Pd al 15,4.

Interessante la lista di priorità per i cittadini. Il tema che vince: lavoro. Viene prima della vivibilità, dei trasporti, della sicurezza. E un capitolo a parte, neanche a dirlo, riguarda l’eterna incompiuta Bagnoli. Da “trasformare in zona verde in cui vivere e abitare”, dice il 64% di intervistati.

Dottor Pregliasco, Napoli si avvia al ballottaggio Manfredi-Maresca. Ma dopo la cancellazione di quelle 4 liste a destra, cosa cambia?
“È un elemento che ovviamente può innescare dinamiche imprevedibili. Da un lato, potrebbe favorire il centrosinistra verso una chiusura al primo turno. Dall’altro lato, numero e profili dei candidati in campo possono aprire ad altre soluzioni”.

La più probabile?
“Ad esempio, non mi stupirebbe che Bassolino guadagnasse ancora un po’ di spazio, addirittura andando al ballottaggio. Si tratta dell’unico candidato che vanta un forte apporto personale. Basti dire che l’ex sindaco è avanti di oltre 5 punti rispetto alle liste. Un elemento personale che pesa”.

Perché, secondo lei, dopo tante stagioni?
“Sta giocando molto sull’immagine del politico istituzionale, di lunga esperienza, si è creato un’immagine di outsider. Il che potrebbe sorprendere visto che ha amministrato a lungo. Credo in ogni caso, a prescindere da come finirà, che Bassolino riuscirà a raccogliere una discreta quota di voti disgiunti, o di voti espressi solo sul candidato sindaco”.

Andando ai temi su cui i cittadini chiedono forte attenzione, primeggia ovviamente il lavoro.
“È la città in cui questa voce assorbe in assoluto il maggior numero di risposte dei cittadini: quasi il 46 per cento. Non sorprende naturalmente: siamo nella Napoli dell’emergenza occupazione…”.

Delle vertenze dure, vedi Whirlpool. E anche della pioggia di reddito di cittadinanza.
“Crisi che la fase post pandemia ha accentuato, aggravato. Ma sulla sequenza dei temi che più preoccupano i cittadini – ricordando che ciascuno poteva dare fino a tre opzioni di risposta – ricordiamo che subito dopo il lavoro, i napoletani mettono la manutenzione delle strade e la viabilità, al 33 per cento; il trasporto pubblico, sempre al 30. Tra il 30 e l’11 per cento, poi, un’ampia fascia di intervistati chiedono: la tutela dell’ambiente, la sicurezza contro la criminalità, il welfare per le famiglie, e il rilancio del turismo”.

Interessante è anche la risposta su Bagnoli. Per un’ampia maggioranza deve diventare polmone verde e qualità di vita.
“Per il 64 per cento, la scelta migliore è infatti “finire di bonificare l’area per trasformarla in una zona verde in cui vivere e abitare”. Il restante 36 pensa invece a un rilancio per creare nuovi posti di lavoro”.

Pregliasco, c’è anche il voto politico. Conferma che il M5s qui mantiene le posizioni?
“La capitale del Mezzogiorno è l’unica, se si eccettua il cantiere in corso nella capitale, in cui il M5S mantiene un risultato importante: il 28 per cento. Non è certo l’exploit delle politiche, ma è un radicamento importante rispetto a territori in cui i pentastellati sono ora marginali”.

E poi c’è il capitolo Conte. Che con la capitale del Sud coltiva una vera e propria liason.
“Napoli è la metropoli in cui l’ex premier Conte riscuote un gradimento non solo superiore al 50 per cento, ma addirittura di poco superiore a quello di Draghi. Ed è una enorme differenza rispetto alle altre grandi città in cui l’attuale presidente del Consiglio è distanziatissimo, anche 30 punti più su rispetto all’attuale leader del Movimento”.

E questo avrà un peso per il Comune?
“Non si tratta mai di una conseguenza matematica. Ma credo che possa incidere”.

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