In Russia le elezioni meno libere in 20 anni. “Putin ha paura di noi”

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MOSCA – La notizia della rimozione dell’applicazione “Voto intelligente” da Google e Apple piomba come una doccia fredda, ma Ruslan Shaveddinov resta ottimista. “Le nostre liste sono già su ogni ferro da stiro disponibile”, assicura a Repubblica usando un’espressione russa che equivale a “Sono virali”. “Le hanno già scaricate centinaia di migliaia di persone. Se passeranno parola e andranno tutte alle urne, assesteremo un duro colpo al Cremlino”.

Russia, al via le elezioni parlamentari. Ma gli oppositori sono in carcere o in esilio

dalla nostra inviata

Rosalba Castelletti

17 Settembre 2021

Il collaboratore dell’oppositore in carcere Aleksej Navalnyj è lo stratega della piattaforma che punta a minare il dominio del partito al potere Russia Unita alla maratona elettorale di tre giorni che si è aperta ieri e culminerà domani per rinnovare la Duma, la Camera bassa del Parlamento. Per ogni circoscrizione, l’app “Voto intelligente” suggerisce il candidato che ha più probabilità di battere il partito al potere, indipendentemente che sia un liberale, nazionalista o stalinista. “Non importa se ci piace o meno”, continua Shaveddinov parlando via Telegram dal suo esilio. “Lo scopo è distruggere il monopolio di Russia Unita”.

Un’impresa non facile. Il voto che cade a metà del quarto mandato presidenziale di Vladimir Putin è considerato il meno trasparente del suo ventennio al potere. Grazie a un ampio arsenale di leggi repressive e a uno stillicidio quotidiano di provvedimenti punitivi, la stampa indipendente è stata imbavagliata e la maggior parte degli oppositori è stata esclusa dalle candidature e spesso non ha avuto altra scelta che il carcere o l’esilio.

Russia, raffica di leggi anti-dissenso. Il Cremlino vuole blindare le elezioni

dalla nostra inviata

Rosalba Castelletti

27 Dicembre 2020

Le autorità hanno blindato le elezioni con una febbrilità che rasenta l’isteria. Hanno schierato i ministri degli Esteri e della Difesa Serghej Lavrov e Serghej Shojgu come capilista di Russia Unita, crollata al livello di fiducia più basso di sempre: uno scarso 29%. Per creare una parvenza di pluralismo, hanno promosso nuove formazioni come il Partito della Crescita, co-guidato dal cantante dei Leningrad Serghej Shnurov, o Russia Giusta-Per la verità, co-presieduto dallo scrittore Zakhar Prilepin.

Per sottrarre voti ai candidati sgraditi, hanno iscritto nelle liste “cloni” come i due Boris Vishnevskij che, non solo hanno preso il nome e il cognome del capofila di Jabloko a San Pietroburgo, ma hanno anche cambiato aspetto per mimarne la fisionomia. E hanno organizzato i consueti “caroselli” di bus per portare i fedelissimi a votare, come 600mila nuovi cittadini russi delle regioni separatiste ucraine di Donetsk e Lugansk, o fatto pressione su dipendenti statali che ieri hanno creato inusuali serpentoni ai seggi dopo essere stati costretti a votare dai loro superiori prima di recarsi in ufficio.

Il voto è stato spalmato su tre giorni per evitare assembramenti in pandemia. Ma il timore è che sia un pretesto per brogli, più difficili da monitorare dopo che le webcam installate nei seggi dieci anni fa sono state rimosse. Ne è convinto Grigorij Melkonjants, copresidente di Golos, l’unica organizzazione indipendente che monitora il voto disertato persino dagli osservatori Osce. Anche il voto elettronico in 7 regioni, a cui ha fatto ricorso Putin in quarantena per un focolaio di Covid nel suo entourage, è visto come un possibile strumento di frodi.

Le elezioni sono cruciali perché il Parlamento eletto sarà in carica nel 2024 quando Vladimir Putin dovrà decidere se candidarsi per la quinta volta al Cremlino, grazie alla riforma costituzionale del 2020 che ne ha “azzerato” i mandati, o avviare una rischiosa transizione che gli permetta di ritagliarsi una posizione di potere.

Esclusi possibili rivali, l’unico interrogativo è se Russia Unita – che nella Duma uscente detiene 343 seggi su 450 – riuscirà a mantenere la maggioranza di due terzi necessaria a emendare la Costituzione o se l’artefice del Voto intelligente Shaveddinov riuscirà a rosicchiare consensi. Per sei mesi ha guidato un team di cinque persone che, con l’aiuto di esperti regionali, ha esaminato la storia delle circoscrizioni e i profili dei vari candidati per compilare le liste più efficaci. “Considerato che oltre a eleggere la Duma, si vota per rinnovare nove governatori, 39 Parlamenti regionali e 11 consigli municipali, abbiamo stilato un totale 1.300 raccomandazioni”, spiega il 25enne, vittima esemplare della recente ondata di repressione.

Russia, la politologa Stanovaja: “L’arresto di Navalnyj è solo l’inizio. Il 2021 sarà l’anno della stretta anti-dissenso”

di

Rosalba Castelletti

19 Gennaio 2021

Arrestato più volte durante i cortei, nel dicembre 2019 è stato prelevato con la forza dalla sua abitazione e spedito a fare il servizio militare oltre il Circolo Polare Artico nell’arcipelago Novaja Zemlja infestato da orsi polari affamati dov’era costretto a sciogliere blocchi di neve per bere o a comunicare con familiari, colleghi e con la fidanzata Kira Jarmish, nonché portavoce di Navalnyj, solo per corrispondenza.

“Ho perso un anno della mia vita in questo confino forzato, ma al rientro mi sono rituffato nel lavoro. Sono tornato a Mosca poco prima che Navalnyj rientrasse dalla sua convalescenza in Germania seguita al tentato avvelenamento da Novichok. E poi sono seguiti il suo arresto, la condanna, i pestaggi dei manifestanti”. Quando poi i seguaci di Navalnyj sono stati marchiati come “estremisti” alla stregua dei terroristi di Al Qaeda, come tanti Ruslan è emigrato all’estero da dove, insieme a Leonid Volkov, capo dello staff e braccio destro di Navalnyj, conduce un appuntamento settimanale su YouTube.

“Anche se Aleksej è in carcere e quasi tutti i suoi più stretti collaboratori siamo in esilio, continuiamo a operare come sempre. Oltre che al nostro principale progetto, il Voto intelligente, continuiamo a diffondere le nostre inchieste anti-corruzione”, assicura. “Grazie a Internet, possiamo farlo da qualsiasi luogo”.

Vince la strategia di Navalnyj: il partito di Putin beffato a Mosca

Rosalba Castelletti

09 Settembre 2019

Oggi il progetto principale è il Voto intelligente. Secondo i politologi, questa strategia potrebbe privare Russia Unita di una ventina scarsa di voti, perlopiù a vantaggio del Partito Comunista che fa parte della cosiddetta “opposizione sistemica” ammessa da sempre in Parlamento e allineata con il Cremlino.

Nonostante questa scarsa prospettiva, le autorità hanno lanciato un’offensiva a tappeto: dopo averla bloccata, hanno ordinato ai motori di ricerca di eliminare l’app dai risultati e a Google e Apple di rimuoverla dai loro “store” e sospeso l’accesso a Google Docs dove erano state diffuse le indicazioni di voto. “Ma la gente continua ad accedere grazie alle reti private Vpn”.

Effetto Navalnyj sulle elezioni locali in Russia, due vittorie simboliche per l’opposizione

Rosalba Castelletti

14 Settembre 2020

Shaveddinov allontana anche le preoccupazioni sulla possibile fuga di dati degli utenti dell’app: “È uno spauracchio inventato dal Cremlino. Non chiediamo alcuna informazione. Bisogna solo inserire la propria residenza per scoprire quale candidato votare”. E liquida come “polemiche da bolla di sapone di Facebook” le proteste di chi, come Marina Litvinovich, storica attivista per i diritti dei detenuti, candidata nelle file di Jabloko, ha definito un “grave errore” l’endorsement a suo scapito della rivale 28enne Anastasija Brjukhanova nel suo distretto moscovita. “I nostri suggerimenti non hanno nulla a che fare con le simpatie politiche. Quello che conta è umiliare Russia Unita. Non dobbiamo dividerci. Il nostro nemico è lo stesso”.

La repressione, insiste, è senza precedenti. “Non c’è mai stato nella Russia moderna un numero così alto di detenuti politici. Ma il malcontento cresce. Putin ha paura, altrimenti consentirebbe elezioni trasparenti. Non ha più nulla da offrire se non intimidazioni e pugno duro. La battaglia non è persa. È una maratona e nessuno può dire quanto manca al traguardo”.

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