Germania, aperte le le urne per le prime elezioni senza Merkel. Record di indecisi

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Oltre sessanta milioni di tedeschi sono chiamati oggi alle urne – si vota dalle 8 alle 18 – per le elezioni dei primati. Sarà la prima volta che Angela Merkel non si ripresenta come candidata dei conservatori, la prima volta che il vincitore delle elezioni dovrà vedersela probabilmente con tre invece che con due partiti, nella formazione del nuovo governo. Ed è anche record di voto per posta e di indecisi: almeno il 40% dei tedeschi potrebbero aver votato da casa; nel 2017 era stato il 28,6%. Alla vigilia di un appuntamento storico con le urne, infine, quasi il 40% dei tedeschi era ancora indeciso su chi votare.

Negli ultimi sondaggi il favorito Olaf Scholz (Spd) è stato quasi raggiunto dal rivale, il candidato della Cdu/Csu Armin Laschet: i due sono rispettivamente al 25-26% e al 22-25%. I Verdi sono al 16-17%, la Fdp al 10,5-12%, l’Afd al 10% e la Linke tra il 5-6%. Scholz e Laschet, se il risultato fosse così sul filo, potrebbero entrambi ambire a formare una coalizione di governo. Dal voto di oggi potrebbe emergere uno “scenario dei due cancellieri”, dunque incerto per le prossime settimane o più probabilmente per i prossimi mesi. 

Elezioni in Germania, Scholz e Laschet sul filo: per l’Europa c’è il rischio di un ritorno all’austerità

dalla nostra corrispondente

Tonia Mastrobuoni

25 Settembre 2021

Quattro anni fa i conservatori ancora guidati da Merkel avevano preso il 32,9% dei voti, la Spd il 20,5%, l’Afd entrò per la prima volta nel Bundestag con il 12,6% e divenne la forza politica più forte all’opposizione, la Fdp incassò il 10,7%, la Linke il 9,2% e i Verdi l’8,9%.

La buona notizia è che il muro verso l’ultradestra Afd, con cui tutti gli altri partiti hanno giurato di non coalizzarsi, sembra stia funzionando. Il partito di Alice Weidel e Tino Chrupalla ha perso quasi tre punti rispetto alle ultime elezioni ed è lacerato da lotte intestine che potrebbero sfociare in un “putsch” contro i vertici moderati, nei prossimi mesi. E all’ultima manifestazione pre elettorale a Berlino il partito si è presentato ancora una volta come il braccio politico di un movimento eversivo di no vax, complottisti e neonazisti che sta infestando da mesi i canali Telegram di messaggi violenti. In piazza sono stati letti inviti a “occupare gli uffici elettorali” e a combattere “la dittatura del coronavirus”. Per ora è un fenomeno marginale, ma anche i servizi segreti interni mettono in guardia dalla radicalizzazione di questi gruppi.

Oggi si vota anche nel Meclemburgo-Pomerania per il rinnovo del parlamentino regionale e anche qui la Spd è avanti nei sondaggi. La governatrice Manuela Schwesig può contare su uno stellare 40% di consensi nei sondaggi; la Cdu, con cui l’ex ministra governa attualmente, è crollata al 15%. Non è scontato che Schwesig confermi la grande coalizione attuale.

Germania, il falco liberale Lindner ago della bilancia che punta alle Finanze

dal nostro inviato

Giampaolo Cadalanu

24 Settembre 2021

A Berlino si vota per il sindaco, e anche qui la socialdemocratica Franziska Giffey è avanti nei sondaggi, e non è detto che prosegua la coalizione dell’attuale sindaco Michael Mueller con i Verdi e la Linke. E un referendum deciderà se i colossi dell’immobiliare che hanno più di tremila appartamenti potranno essere espropriati.

Lamy e il voto tedesco: “Berlino non affronterà i nodi del futuro. Italia e Francia dovranno sistemare i conti”

dalla nostra corrispondente

Anais Ginori

25 Settembre 2021

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dal nostro inviato

Giampaolo Cadalanu

25 Settembre 2021

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