BOLOGNA – Maurizio Landini è pronto all’incontro di domani a Palazzo Chigi, scalda i motori alla tre giorni della Cgil a Bologna. E da quel palco stamattina incalza: “Io mi aspetto che Draghi indichi un calendario preciso per affrontare ed entrare nel merito” delle varie questioni e riforme aperte. “Mi auguro – aggiunge – che oltre le dichiarazioni, la volontà di aprire un confronto sia vero e ci metta nelle condizioni di farlo”. Poi la battuta provocatoria a chi gli chiede se i sindacati si vedranno per un caffè prima di salire da Draghi: “Non possiamo prenderci il caffè prima di entrare a Palazzo Chigi perché dobbiamo fare il tampone”.
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil sono stati convocati dal premier sul tema della sicurezza sul lavoro. Ma è chiaro che l’aspettativa è che il confronto si allarghi, si discuta del Patto per la ripresa del Paese. “Vogliamo fare un protocollo sugli investimenti del Pnrr – insiste Landini – per poter discutere degli investimenti” previsti dal Piano e delle ricadute anche occupazionali. “Vogliamo essere coinvolti nelle decisioni, partecipare e non solo essere informati”.
All’iniziativa del sindacato intitolata Futura, che si chiude oggi, avevano partecipato già Enrico Letta, Giuseppe Conte da remoto), Romano Prodi e il presidente dell’Inps Tridico con la sua sferzata sui salari sotto soglia.
Tridico: “2 milioni di lavoratori pagati 6 euro all’ora”. Prodi: “Serve unità sindacale”
di
Silvia Bignami
25 Settembre 2021
Tema che Landini ovviamente riprende: “C’è bisogno di far crescere i salari. Abbiamo il problema di salari bassi e non di salari minimi. Dall’altro lato, c’è il tema di come rafforziamo la contrattazione collettiva ed i contratti nazionali di lavoro. Senza legge di rappresentanza, questo Paese ha dovuto fare i conti con una crescita infinita di contratti pirata ed un livello di precarietà senza precedenti”.