Napoli all’esame Cagliari per tenersi la vetta, il bluff di De Laurentiis per sognare in grande

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NAPOLI – Luciano Spalletti ha il pregio di parlare chiaro, nella maniera più diretta possibile. “La stagione è molto lunga e la differenza alla distanza sarà fatta in primis dalla profondità degli organici, nella difficile lotta che ci aspetta per le zone alte della classifica”. L’allenatore toscano lo aveva rimarcato alla vigilia del campionato e diede all’epoca l’idea di alludere tutt’al più alla volata per un posto in zona Champions: l’obiettivo dichiarato del suo Napoli. Invece dopo appena 5 giornate quel ragionamento ha già acquistato per gli azzurri una valenza ben più ambiziosa, oltre che sorprendente. Insigne e compagni sono infatti a punteggio pieno, davanti solo il Milan (che ha una partita in più), indietro Inter e Roma. Forse non ci sono ancora gli estremi per sdoganare in pubblico la parola scudetto e sicuramente la capolista avrà bisogno di superare altre prove del nove, a cominciare dal posticipo di stasera allo stadio Maradona contro il Cagliari.

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Pasquale Tina

25 Settembre 2021

Il bluff di De Laurentiis

Ma avanza ora il sospetto che il low profile estivo di Aurelio De Laurentiis sia servito per tenere celato un bluff. Da una parte infatti il presidente aveva sventolato la bandiera a mezz’asta dell’austerity e ventilato lo spettro di un inevitabile ridimensionamento per risanare i conti, mentre dall’altra si è tenuto strettissimi i suoi big e ha scelto come successore di Gattuso un allenatore assai ambizioso: evidentemente poco compatibile con un progetto nella teoria in fase calante.

Nessun big via

Spalletti si era infatti presentato con un’affermazione solo parzialmente da aziendalista. “Capisco bene le esigenze economiche del mio nuovo club, ma per la permanenza di Koulibaly sono pronto a incatenarmi e sarei molto contento di  avere al mio fianco in questa avventura pure Insigne”. Poi il tecnico ha alzato il tiro e negli ultimi giorni del mercato non s’è accontentato di aver trattenuto nello stupore generale tutti i suoi big, ma ha messo il veto perfino sulle cessioni di Ounas e Petagna. “Ho bisogno di loro”. Passi che don Luciano ci abbia provato, in pochi si aspettavano invece che De Laurentiis lo avrebbe assecondato fino in fondo: rinunciando a snellire il monte ingaggi e mettendo a disposizione del suo allenatore anche Frank Zambo Anguissa, la pedina che mancava per completare il mosaico della squadra.

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Giuseppe Antonio Perrelli

25 Settembre 2021

Riecco Mertens

A centrocampo il Napoli aveva delle carenze ed è li che la società è stata molto brava a intervenire in extremis, mettendo a segno un bel colpo nelle ultime ore del mercato. Spalletti si è così potuto presentare al via con un organico eccellente dalla cintola in su e con qualche pecca legata soltanto alla penuria di esterni difensivi, che però potrebbe essere ridimensionata con il recupero di Ghoulam. Per il resto gli azzurri hanno una copertura doppia in tutti i ruoli e di fatto due squadre su cui fare affidamento, con il valore aggiunto di un attacco in cui il potenziale di titolari e presunte seconde linee quasi si equivale. Lozano, Politano, Ounas e Petagna non sono solo gli scudieri di Osimhen e Insigne. In più c’è Mertens, il capocannoniere all time del club, convocato e subito in panchina contro il Cagliari dopo essersi lasciato alle spalle l’infortunio.

Difesa blindata

Il reparto offensivo del Napoli ha un potenziale senza dubbio da scudetto, ma sta facendo dei passi avanti anche il centrocampo con Anguissa, Fabian Ruiz, Elmas, Zielinski e il recuperato Demme (Lobotka rientrerà dopo la sosta). Porta blindata ad alti livelli con l’alternanza tra Ospina e Meret. Resta in teoria l’anello più debole della difesa, che però dopo 5 giornate ha subito appena 2 gol ed è per adesso la migliore del campionato. Spalletti ha già utilizzato 21 giocatori e punta sulle due alternative in ogni ruolo per arrivare fino in fondo. “Sarà decisiva la profondità dell’organico”, aveva detto infatti già dall’inizio, quando ammiccava alla zona Champions e teneva invece nascosto – chissà – il bluff scudetto.  

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