Superlega, non è finita: l’Uefa ritira le sanzioni

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La guerra continua. La Superlega segna forse il primo, vero punto da quel 20 aprile in cui si manifestò al mondo: stavolta a piegarsi è la Uefa, che ieri ha ritirato le sanzioni contro le 9 società separatiste che le avevano patteggiate nei mesi scorsi. E ha annullato i procedimenti contro Real Madrid, Barcellona e Juventus, con cui l’iter era già sospeso.

Andrea Agnelli: “Nella Superlega tre valori essenziali per la stabilità del calcio”

di

Domenico Marchese

27 Settembre 2021

Una mossa per evitare confilitti con il tribunale di Madrid

La mossa del presidente Ceferin mira di fatto a evitare conflitti con il tribunale di Madrid, che a Nyon aveva dato un ultimatum: il giudice Manuel Luiz de Lara aveva scritto in una disposizione che “il mantenimento dei procedimenti disciplinari, anche in una situazione di sospensione provvisoria, manifesta di per sé gli effetti delle pratiche anti-concorrenziali che l’ordine delle misure cautelari adottato cerca di fermare”. La Uefa ha valutato che, se non avesse ritirato le sanzioni, avrebbe rischiato di invalidare gli accordi già sottoscritti con i club sanzionati a Champions League in corso.

Riforma Champions League, la Superlega frena i piani dell’Uefa

18 Agosto 2021

Sarà decisiva la pronuncia della Corte di giustizia europea

Rimane tuttavia teso il clima con le tre società rimaste sull’Aventino, Juventus, Real e Barcellona, e la controversia legale appare ancora lunga. Anche perché quella di ieri è solo una partita, la “finale” si gioca altrove: alla Corte di giustizia europea, che dovrà pronunciarsi sul tema dell’abuso di posizione dominante contestato dalla Superlega alla Uefa. Entrambe sono convinte di avere argomenti molto convincenti per assicurarsi una partita da cui dipende il futuro del calcio europeo: da parte Uefa ricordano di non aver mai impedito a nessuno di costituirsi in una Superlega, ma solo di aver escluso una partecipazione alle loro competizioni per chi avesse aderito. Dal 17 ottobre le audizioni, ma bisogna aspettarsi tempi lunghi.
 

Tetto a ingaggi e rose, soldi ai club in regola: l’Uefa ripensa il calcio

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Enrico Curro’

19 Agosto 2021

Real Madrid, Barcellona e Juventus credono ancora nel loro progetto

Una cosa è certa: Real, Barcellona e Juventus sono ancora in trincea. Non è affatto casuale se la parola “Superlega” ieri è tornata in un documento a firma Andrea Agnelli: la lettera agli azionisti, a corredo del bilancio chiuso con un rosso di 210 milioni, è quasi un manifesto degli obiettivi futuri. O, a voler guardare con un occhio più attento, il primo passo verso un tavolo di trattativa. Perché in quella lettera Agnelli affronta il tema della pandemia e della crisi dei club, si spende contro «le grandi istituzioni del calcio, diventate dei broker, distributori del prodotto e percettori e distributori dei proventi». Sintetizzando, «obsolete impalcature di sistema». Ma torna anche a puntare forte sulla Superlega che “ha valori essenziali per la stabilità del calcio”. Ad esempio “una struttura per il controllo dei costi”, “impegno a solidarietà e mutualità”, e un “nuovo paradigma meritocratico”. Quasi la base su cui imbastire un dialogo per una riforma condivisa che punti a far sì che alle coppe anno per anno ci si possa qualificare grazie ai risultati conquistati nelle coppe europee. Era a base dell’antica riforma delle coppe pensata anni fa da Agnelli e Ceferin. Prima di una rottura rumorosa e insanabile, che adesso ognuno racconta come un tradimento subito.

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