A Berlino si tratta: governo a Natale. Verdi e liberali in “attesa di inviti”

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BERLINO – Ormai il destino del leader della Cdu Armin Laschet è appeso a un filo. Il risultato peggiore della storia che la Cdu ha incassato alle elezioni di domenica – il 24,1% – e la vera e propria disfatta nelle regioni dell’Est ha spinto una fetta del partito ad aumentare le pressioni perché il presidente dei conservatori si dimetta. Anche dagli storici alleati, i bavaresi della Csu, è arrivato ieri un sinistro sparo di avvertimento. L’ex ministro Alexander Dobrindt ha definito il tracollo di Cdu/Csu “una delle più inutili sconfitte degli ultimi decenni”. E il capogruppo dei cristianosociali ha anche aggiunto che i colloqui con i Verdi e i Liberali per un governo Giamaica a guida Laschet non devono “piegare” il partito. Anche il leader, Markus Soeder, ha detto di non volere un accordo “a ogni costo”. Il governatore della Baviera scalpita per andare all’opposizione per poter tentare la corsa alla cancelleria tra quattro anni.

Qualche politico locale della Cdu come Ellen Demuth ha formulato già la richiesta di un passo indietro al suo leader: “Eviti altri danni alla Cdu e si ritiri”. E l’associazione giovanile della Cdu in Sassonia gli ha chiesto di lasciare. Il governatore della regione dove l’Afd è diventata il primo partito, Michael Kretschmer, ha parlato di un “terremoto” e ha sottolineato che gli elettori non hanno incoronato Laschet: “La Cdu/Csu non è la prima scelta”.

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dal nostro corrispondente

Tonia Mastrobuoni

27 Settembre 2021

Ma Laschet si aggrappa alla possibilità di riuscire a diventare cancelliere come un naufrago alla scialuppa. “È un politico che lotta sempre fino alla fine”, giura chi lo conosce bene. Ed è chiaro che la lunga telefonata nella sera elettorale con il numero uno della Fdp Christian Lindner deve averlo convinto che possa avere qualche possibilità di vincere l’ultima, disperata sfida della sua carriera: formare un’alleanza di governo. Ieri, dopo una burrascosa mattinata di vertici con il partito e con i governatori, Laschet ha confermato di voler tentare di sondare liberali e verdi per un esecutivo Giamaica, pur essendo arrivato secondo. “Conta la maggioranza in Parlamento”, ha sottolineato. Ma sono stati in pochi ad appoggiarlo nella riunione a porte chiuse con la presidenza della Cdu, riporta una fonte: il ministro della Salute Jens Spahn e la collega della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer. Il primo punta a diventare capogruppo, la seconda a continuare a fare la ministra.

Tra i Verdi, secondo un sondaggio Forsa, appena il 7% preferirebbe entrare in un governo Giamaica. E si vocifera che l’offerta che Laschet starebbe facendo agli ambientalisti, tra l’altro, è la presidenza della Repubblica. Ragiona una fonte che “a febbraio si vota e un governo Giamaica potrebbe avere la maggioranza all’assemblea parlamentare e nominare un candidato dei Verdi”. Basterà? Paradossalmente la debolezza di Laschet potrebbe convincere sia i Verdi sia i Liberali a sceglierlo come cancelliere, proprio per le concessioni maggiori che potrebbero strappare a un leader Cdu ormai pronto a tutto pur di restare in sella. Ecco perché i maggiorenti hanno cominciato a piantare vistosi paletti.

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dalla nostra corrispondente

Tonia Mastrobuoni

26 Settembre 2021

Intanto c’è aria di resa dei conti anche tra i Verdi, ma più in sordina. Secondo alcuni media tedeschi il vicecancelliere di un eventuale governo partecipato dagli ambientalisti potrebbe essere essere Robert Habeck, e non l’ex spitzenkandidatin Annalena Baerbock che ha incassato un risultato – il 14,8% – al di sotto della aspettative. E il co-presidente dei Verdi, rafforzato dal mandato diretto al Bundestag in un collegio difficile, vorrebbe anche diventare ministro delle Finanze.

Ma la Wilhelmstrasse è contesa dal leader della Fdp, Christian Lindner, con cui i Verdi hanno cominciato ieri dei negoziati a parte, prima ancora di vedere i candidati alla cancelleria Scholz e Laschet. Lindner ha rivelato che “abbiamo deciso di avviare le pre-esplorazioni con i Verdi”. E ha aggiunto che “siamo aperti a inviti della Cdu/Csu e Spd per ulteriori colloqui”, ma che lo scopo di queste prime esplorazioni, viste “le grandissime differenze nei contenuti” è quello di “verificare se vi sia un centro comune”. Saranno loro, di fatto, a decidere da chi sarà governata la Germania nei prossimi anni. Ma nella riunione della Cdu, Angela Merkel ha invitato ad accorciare i tempi per le trattative. L’Europa non può fermarsi in una fase così cruciale per aspettare Berlino.

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dal nostro corrispondente

Claudio Tito

26 Settembre 2021

Intanto Olaf Scholz ha ribadito ieri che la vittoria della Spd, che ha preso il 25,7%, significa che i cittadini “hanno detto chi deve formare il prossimo governo”. Il leader dei socialdemocratici ha ribadito di puntare a una coalizione “semaforo”, rosso-verde-gialla, con i Liberali e i Verdi e ha promesso un governo prima di Natale. Ma la strada è lunga.

 

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dal nostro inviato

Giampaolo Cadalanu

26 Settembre 2021

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