Amministrative, ecco i Comuni dove i 5S sostengono la destra

Read More

In teoria è un partito che per il futuro – almeno nelle intenzioni di Giuseppe Conte – punta tutto sul fronte progressista con Pd e Leu, nella realtà invece distinguo, imbarazzi e addirittura corteggiamenti con la destra raccontano molto spesso un altro M5S. Più simile a quello pre-secondo governo Conte, restio a prendere posizione quando il Movimento stesso non è della partita.

Archiviate le vittorie di Napoli e Bologna in coabitazione con i dem, su Roma e Torino le distanze restano tante. Virginia Raggi ne sta facendo una questione di orgoglio, né con Enrico Michetti né con Roberto Gualtieri. Ma lo stesso sta avvenendo sotto la Mole. La sindaca uscente Chiara Appendino e la candidata Valentina Sganga nicchiano, eppure dare una indicazione potrebbe dare una bella mano a Stefano Lo Russo del Pd. I verdi torinesi, che andavano in coalizione con i 5 Stelle, hanno deciso che appoggeranno il centrosinistra. Sintetizzandone il motivo, per “fermare i sovranisti”. Eppure nonostante anche le recenti cronache con la destra vicinissima al mondo neofascista che assalta la sede di un sindacato, permane una logica di equidistanza.

A Trieste – terza città più importante al voto domenica e lunedì – il Movimento ha smentito il ministro Stefano Patuanelli, fautore di un appoggio al secondo turno del candidato progressista. “Pur criticando fermamente l’operato a tratti arrogante e antidemocratico di questa giunta non daremo indicazioni di voto ai propri elettori in vista del prossimo ballottaggio. Vogliamo così riconfermare la nostra coerenza e ribadire di essere l’alternativa concreta alla vecchia politica”, è la nota dei 5 Stelle triestini.

Ballottaggio Trieste, Russo: “Un campo largo con Pd e 5S per battere la destra e le brutte nostalgie del passato”

di

Giovanna Casadio

12 Ottobre 2021

A Cattolica invece, in provincia di Rimi, si va ancora oltre. Al ballottaggio vanno M5S e Pd. Il candidato dei primi, Mariano Gennari, si è spinto fino a chiedere direttamente un appoggio della destra. Questo perché “non possiamo ridare in mano il nostro comune nuovamente al Pd. Se così non fosse fareste tornare nuovamente a casa nostra un sistema di sinistra che non ci permetterà più di fare scelte autonome, con la vittoria di Rimini saremo in mano loro e della regione per qualsiasi scelta. Vi rammento cos’è il Partito Democratico in particolare per Cattolica: sudditanza, bugie, debito, cause ed immobilismo”. Un appello non solo ‘ideologico’ ma anche programmatico, con un finale che sa tanto di Cetto Laqualunque: “Attingo dal programma del centrodestra un primo argomento: alla prima giunta utile toglierò la pista ciclabile da via Del Prete, via Matteotti” eccetera eccetera. Vincere a ogni costo insomma, anche disconoscendo le piste ciclabili, must storico di sempre di tutte le amministrazioni 5 Stelle.

Ed è vero che invece altrove l’accordo col Pd c’è stato (apparentamento a Latina, idem a Caserta) ma in generale ogni territorio fa un po’ per conto proprio. Non considerando qual è l’indicazione strategica del proprio presidente.

Related articles

You may also be interested in

Headline

Never Miss A Story

Get our Weekly recap with the latest news, articles and resources.
Cookie policy

We use our own and third party cookies to allow us to understand how the site is used and to support our marketing campaigns.