Travolta da un pallet carico di materiale plastico, nel magazzino dell’azienda in cui era impiegata. E morta dopo oltre un mese di sofferenze in ospedale. Non ce l’ha fatta Tiziana Bruschi, ventiseiesima vittima sul lavoro in Toscana dall’inizio dell’anno. La donna, 58 anni, è rimasta schiacciata da un pancale caduto da un’altezza di circa tre metri. L’infortunio lo scorso 2 settembre, nel magazzino della Sistema srl di Scandicci, impresa specializzata nello stampaggio di materie plastiche e componenti per auto. Due giorni fa la notizia della sua morte, nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Careggi.
Luana D’Orazio, morta per aumentare la produzione dell’8%: chiuse le indagini
di
Luca Serranò
06 Ottobre 2021
Secondo quanto ricostruito, Tiziana stava lavorando come sempre all’interno del magazzino, quando il pesante pallet carico di materiale le è caduto addosso. Una pedana issata su uno scaffale a circa tre metri di altezza, che sarebbe precipitata perché urtata da un altro lavoratore. Un collega a bordo di un muletto, che in quel momento – stando a quanto accertato finora – stava sistemando alcuni pancali su quello stesso ripiano.
Ieri la pm Ornella Galeotti ha conferito l’incarico per l’autopsia, eseguita dalla dottoressa Beatrice Defraia. Il titolare dell’azienda, un 56enne difeso dall’avvocato Antonio Voce, già indagato per lesioni colpose gravissime, dovrà ora rispondere di omicidio colposo. I familiari della donna, assistiti dall’avvocato Marco Zanobini e dallo studio Bicchierai e Bizzarri, vogliono vederci chiaro: possibile che quel pallet non dovesse essere ancorato in maniera più stabile?
A Campi Bisenzio un altro morto sul lavoro. “Sconvolti” dicono sindacati e proprietà
di
Andrea Vivaldi
18 Settembre 2021
Quel che è certo è che la morte di Tiziana arriva dopo una lunga scia di tragedie sul lavoro in Toscana. L’ultima, in ordine di tempo, quella di Giuseppe Siino, operaio di 48 anni schiacciato da un rullo in una fabbrica di moquette, la Alma di Campi Bisenzio. Mentre la procura di Prato ha da poco chiuso le indagini sulla morte di Luana D’Orazio, la giovane mamma di 22 anni che lo scorso 3 maggio finì stritolata da un orditoio a Montemurlo (Prato), per l’accusa a causa di una manomissione del macchinario.