di Vladimiro Polchi
Una barca di legno rotta, con a bordo 140 migranti e 15 cadaveri, diretta verso le coste dell’Europa. Un breve video, pubblicato sul sito del Libya Observer, mostra i corpi sul ponte della barca e alcuni uomini che ne estraggono altri da due boccaporti. Le immagini terribili potrebbero urtare la sensibilità di molti. Ma Repubblica ha scelto di mostrarle per ricordare che le tragedie del mare non si fermano.
«La rotta del Mediterraneo centrale – ricorda Christopher Hein, docente di politiche di immigrazione e asilo all’università Luiss Guido Carli e direttore per 25 anni del Consiglio italiano rifugiati (Cir) – resta la più pericolosa del mondo. Da gennaio scorso si contano 1187 morti e dispersi. È calata solo l’attenzione internazionale. E si rischia che non faccia più notizia o che ci si “abitui”. I naufragi però non sono eventi naturali, sono la conseguenza dell’incapacità politica di trovare una soluzione».
L’analisi Flussi migratori, ora preoccupa anche la rotta jonica. Ancora sbarchi a Lampedusa e navi disperse di Alessandra Ziniti
Video Twitter – The Libya Observer