NAPOLI – La fuga a punteggio pieno del Napoli continua e ha le fondamenta sempre più solide di una differenza reti extra large, che è un inno all’equilibrio pressoché perfetto trovato dalla capolista nelle prime 8 giornate del campionato: 19 gol fatti e appena 3 subiti. Spalletti mette in sicurezza le partite con la miglior difesa della Serie A e poi se le prende grazie al talento dei suoi attaccanti, che hanno obbligato alla resa (1-0) anche il Torino nell’aspra battaglia di ieri pomeriggio allo stadio Maradona. A deciderla è stato il perentorio terzo tempo nel finale del solito Osimhen, che ha finalizzato di testa una tambureggiante azione iniziata da Mertens. Sono già 24 i punti messi insieme in classifica dagli azzurri, alla cui scia è riuscito finora ad aggrapparsi solamente il Milan: in ritardo di due lunghezze.
Gara iniziata con segnali preoccupanti
Ma questa volta il Napoli ha visto le streghe e non solo per l’inedita divisa nera con cui è scesa in campo la squadra di Spalletti: griffata da Armani in vista della ricorrenza di Halloween. La capolista è stata infatti costretta a metabolizzare durante la sfida una serie di difficoltà che avrebbero steso un gigante: il rigore mancato nel primo tempo da Insigne (terzo errore dal dischetto in campionato su 5 tentativi), il gol annullato dal Var a Di Lorenzo per un millimetrico fuorigioco e il palo di Lozano in avvio della ripresa. Perfino i 30 mila tifosi del Maradona hanno dato l’impressione d’essersi arresi ai segnali di un pomeriggio maledetto e hanno tirato un enorme sospiro di sollievo quando Ospina si è opposto al destro ravvicinato di Brekalo: nella sortita più pericolosa dello scorbutico Torino di Juric. Proprio i riflessi del portiere colombiano e la solidità di una difesa finora quasi insuperabile, invece, hanno dato agli azzurri la forza per provarci ostinatamente di nuovo: cogliendo in extremis il premio della vittoria.
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Ci pensa ancora una volta Osimhen
Il match winner per il Napoli è stato ancora una volta Osimhen, al quinto centro in 7 partite (una l’ha saltata per squalifica) del suo straordinario avvio di campionato. “Questo è il gol più importante della mia carriera, perché ci ha regalato altri tre punti fondamentali”, ha esultato dopo il fischio finale il centravanti nigeriano, portato fisicamente in trionfo da compagni di squadra e tifosi. Dopo il suo prepotente stacco di testa al Maradona sono scomparsi i raccattapalle e ci sono state scintille tra le due panchine, durante il recupero. Juric all’improvviso aveva fretta e allora Spalletti gli ha ricordato che per tutto il resto della sfida erano stati i giocatori del Torino a perder tempo: un piccolo momento di tensione, ricomposto comunque negli spogliatoi. La partita è stata bella e maschia: giusto che si sia conclusa senza ombre.
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E anche Insigne ritrova il sorriso
Il gol di Osimhen ha restituito il sorriso anche a Insigne, che continua a inciampare sul dischetto e ha complicato con il suo errore il pomeriggio del Napoli. “Non abbiamo nulla da rimproverargli, il nostro rigorista continuerà a essere lui”, l’ha prontamente rincuorato Spalletti. Il Torino e le streghe hanno messo paura al Maradona, ma non sono riusciti a fermare la capolista.
Napoli-Torino 1-0 (0-0).
Napoli (4-2-3-1): Ospina, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui, Ruiz, Anguissa, Politano (14′ st Lozano – 44′ st Juan Jesus), Zielinski (25′ st Mertens), Insigne (25′ st Elmas), Osimhen. (1 Meret, 12 Marfella, 59 Zanoli, 31 Ghoulam, 4 Demme, 68 Lobotka, 37 Petagna). All.: Spalletti.
Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic, Djidji, Bremer, Rodriguez (21′ st Buongiorno), singo, Linetty (21′ st Pobega), Mandragora (8′ pt Kone – 44′ st Warming), Aina, Lukic, Brekalo, Sanabria (21′ st Belotti). (1 Berisha, 27 Vojvoda, 5 Izzo, 15 Ansaldi, 6 Zima, 8 Baselli, 7 Zaza). All.: Juric.
Arbitro: Sacchi di Macerata.
Reti: nel st 35′ Osimhen.
Angoli: 4 a 3 per il Napoli.
Recupero: 2′ e 6′.
Ammoniti: Rodriguez, Linetty, Pobega, Koulibaly, Anguissa per gioco falloso; Milinkovic-Savic per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 30 mila.