Tragedia sul set: l’arma caricata con proiettili veri, Baldwin non lo sapeva

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C’erano proiettili veri nella pistola usata sul set di ‘Rust’ e che ha ucciso la direttrice della fotografia Halyna Hutchins. Lo riportano i media americani, citando i documenti della polizia.
L’arma di scena era stata consegnata ad Alec Baldwin da un assistente, che gli aveva detto che era sicura da usare. L’assistente e Baldwin non sapevano che nella pistola c’erano munizioni vere. Ma dagli accertamenti filtrano altri particolari sulla sicurezza del set.

I protocolli standard, da quanto riportano i media americani, inclusi i controlli sulla pistola, pare non fossero rispettati in pieno e già nei giorni precedenti all’incidente almeno un operatore si era lamentato con un manager di produzione sulla sicurezza delle pistole sul set. Sabato scorso la controfigura di Alec Baldwin aveva sparato accidentalmente due colpi dopo che gli era stato detto che la pistola non aveva alcuna munizione, neanche a salve.

Dovevano essere infatti colpi esplosi a salve, letteralmente tutto fumo e niente pallottole. Invece, quelli sparati giovedì sul set del film western dall’attore (e produttore della pellicola) Baldwin in un ranch di Santa Fe, in New Mexico, hanno ucciso Halyna Hutchins, la direttrice della fotografia, di 42 anni appena. E ferito il regista (e autore della sceneggiatura insieme a Baldwin) Joel Souza, 48 anni, inizialmente dato da alcune fonti in fin di vita. Una notizia, quest’ultima, smentita però da una delle attrici del cast, Frances Fisher. Attaccando il sito del Daily Beast che lo scriveva ha infatti affermato: “Non abbonatevi a certa roba. Joel è già uscito dall’ospedale”.

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Ma com’è stato possibile un incidente così grave? Secondo la prima ricostruzione fornita dagli investigatori al locale Albuquerque Journal, contrariamente alla consuetudine che affida il compito al “maestro d’armi” del set, l’arma era stata caricata proprio dall’attore 63enne. Che però secondo alcuni testimoni nei concitati momenti successivi all’incidente è stato sentito gridare: “Perché mi avete dato una pistola ‘scottante’?” (cioè carica). La dinamica non è chiara, anche se le ultime rivelazioni chiariscono la completa estraneità dell’attore.

Baldwin stava forse provando una scena subito prima del ciak. O forse, l’azione era già stata data. Fatto sta che ha compiuto il gesto di “scaricare” quello che quasi certamente era un revolver facendo partire i due colpi. Non sappiamo però se, come ipotizza Cnn, la parola “scaricare” usata dagli agenti significa che Baldwin ha sparato con l’intento di esaurire i colpi nella pistola, ipotesi più plausibile avendo colpito due persone. O se invece aveva aperto il revolver per tirar fuori i proiettili. Proiettili veri, si sa ora.

“Non ho parole per esprimere il mio shock e il dolore per il tragico incidente che ha preso la vita di Halyna: moglie, madre e ammirata collega. Sto cooperando con la polizia per capire come sia potuto accadere” geme su Twitter l’attore, visto dai giornalisti in lacrime davanti all’ufficio dello sceriffo locale dove è stato interrogato per diverse ore, salvo essere poi rilasciato senza nessuna incriminazione a suo carico. Il film è stato interrotto. La produzione insiste: l’arma era caricata a salve. Ma gli esperti notano che l’innesco c’è sempre e contiene comunque una minima parte di polvere da sparo necessaria a produrre l’esplosione.

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Altre disgrazie del genere sono già accadute. Nel 1984 l’attore 26enne Jon-Erik Hexum si puntò per gioco una pistola caricata a salve alla tempia e tirò il grilletto sul set della serie tv Cover Up: il contraccolpo provocò danni talmente gravi da ucciderlo in pochi giorni. Nel 1993 morì altrettanto tragicamente pure Brandon Lee, il figlio 28enne del maestro di arti marziali Bruce. A ucciderlo sul set del film Il Corvo – poi diventato di culto proprio per la tragedia cui è legato – fu un proiettile rimasto nella Smith&Wesson caricata a salve, maneggiata dal collega Michael Massee. Le telecamere continuarono a riprendere per diversi minuti prima che qualcuno si accorgesse che il giovane, colpito all’addome, non respirava più.

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