In seimila al 14esimo corteo No Green Pass. Corteo fermato mentre marcia verso la Cgil. Nel caos anche neonazi ed ex Br

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Al via, in anticipo, a Milano il quattordicesimo corteo non autorizzato No Green Pass: questa puntata è collegata a quella di ieri a Trieste (“Trieste chiama Milano risponde”). E’ partito da Piazza Fontana, poi, dopo una breve interruzione, si è diretto verso via Larga. Secondo la Questura sono almeno seimila, ma c’è chi parla anche di diecimila persone. Presenti una ventina di naziskin Dora. Il corteo è  transitato in serata alle spalle piazza San Babila per dirigersi in corso Venezia provocando la deviazione di una ventina di mezzi di superficie, tra tram e autobus di linea. La manifestazione ha provocato notevoli ingorghi nel traffico privato diretto verso il centro.

In testa al corteo, a reggere lo striscione di apertura, l’ex brigatista Paolo Maurizio Ferrari. Dopo aver percorso corso Buenos Aires hanno raggiunto piazzale Loreto dove hanno bloccato il traffico di tutti i viali che, dalla periferia, portano verso il centro città. Qui un giornalista del Tg5 che si era collegato per una diretta è stato insultato e gli è stato impedito di fare il suo lavoro.

Dopo aver percorso corso 22 marzo ed essere giunto in piazza 5 giornate, il corteo  si è trovato le forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa all’imbocco di corso di Porta Vittoria, decise ad impedire l’ingresso della manifestazione nei paraggi di alcuni obiettivi sensibili come la sede della Cgil (presidiata dai rappresentanti del sindacato), il tribunale o la Prefettura.

Alcuni dei manifestanti hanno cercato di forzare il blocco, respinti dagli agenti. Prima che gli animi si scaldassero ulteriormente, una parte del corteo si è rimessa in moto lungo viale Bianca Maria in direzione Porta Venezia, per poi virare verso via Corridoni e tornare verso piazza Duomo. La protesta si è conclusa in piazza Duomo con le forze dell’ordine a difesa della Galleria Vittorio Emanuele.

Sugli striscioni che aprivano la manifestazione la scritta “Lavoratori contro green pass … è obbligo vaccinale … ora e sempre resistenza”. Tra gli slogan urlati, “Draghi Draghi dimissioni” e “Giù le mani dal lavoro … Giù le mani dai bambini”.

Non è mancata, ovviamente, il riferimento a Nunzia Schillirò: alcuni manifestanti, mutuando il motto grillino, hanno esposto una maglietta con la foto della vicequestora no green pass in divisa con sotto la scritta “onestà”.

La Questura: “Seimila manifestanti”

Milano, in seimila al quattordicesimo corteo No Green Pass

Si aggira attorno a diecimila il numero di manifestanti del corteo milanese contro il Green pass. I contestatori dopo essere passati da piazza del Duomo hanno imboccato corso Vittorio Emanuele verso piazza San Babila. Da lì hanno preso corso Venezia attraversando la cerchia dei Navigli dove era stato disposto un imponente presidio di forze dell’ordine a protezione degli uffici pubblici quali la vicina Prefettura.

“Milano registra la massiccia presenza di almeno 6.000 manifestanti che partecipano all’iniziativa No Green Pass”. Lo ha reso noto la Questura in una nota. “Come di consueto – si leggeva ancora – la manifestazione non è stata preavvisata”. “Il dispositivo di ordine pubblico predisposto dalla Questura di Milano sta monitorando l’iniziativa che, partita da Piazza Fontana verso le ore 17,20, sta comportando ricadute negative per il traffico e le attività del centro cittadino”.

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