Giovani uccisi a Ercolano, il camionista ha esploso 11 colpi. La Procura: “Condotta senza giustificazione”

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È stato fermato nella notte il camionista di 53 anni Vincenzo Palumbo, l’uomo che a Ercolano ha sparato a due ragazzi scambiandoli per ladri. L’accusa è duplice omicidio volontario. L’uomo ha esploso 11 colpi di pistola, una Beretta calibro 40, 5 dei quali hanno colpito l’auto dei ragazzi. Dalle immagini della viseosorveglianza, sottolinea la Procura, emerge che tutti i proiettili sono stati esplosi mentre l’auto si allontanava dalla villetta. Le vittime, ricordano gli inquirenti, “erano entrambe incensurate, non detenevano armi da fuoco o di altro genere, né strumenti atti ad offendere. Nessun altro elemento risulta acquisito per ipotizzare che si trovassero in quel luogo per commettere furti o altri reati”.

Due ragazzi uccisi senza ragione, dunque. Le indagini sono condotte dai pm Luciano D’Angelo e Daniela Varone. Gli accertamenti condotti dalla compagnia dei carabinieri di Torre del Greco, è la tesi dei pubblici ministeri, “contraddicono allo stato la tesi difensiva”.

La ricostruzione

Palumbo ha sostenuto di essere stato svegliato dal sistema di allarme della sua abitazione e di aver impugnato la pistola (legalmente detenuta) che aveva preso l’abitudine di lasciare sotto il letto da quando, il 4 settembre scorso, aveva subito un furto in casa. Precipitatosi sul terrazzo della villetta, l’uomo afferma di aver visto un giovane in fuga dalla sua proprietà, in via Marsiglia a Ercolano, alle pendici del Vesuvio. Alle sue grida, questi sarebbe fuggito su una Fiat Panda di colore bianco che lo aspettava con il motore acceso. A quel punto, Palumbo dice di aver sparato 4 o cinque volte.

Ma questa ricostruzione si scontra con quella emersa dalla visione dei filmati e dalle verifiche degli investigatori. “La dinamica dei fatti, la sequenza e la direzione dei colpi esplosi – scrive la Procura – appare rivelare una condotta intenzionalmente e senza giustificazione rivolta a cagionare la morte” dei due incolpevoli ragazzi. Un omicidio volontario, quindi. E con questa accusa, nelle prossime ore, l’autotrasportatore dovrà comparire davanti al giudice per l’udienza di convalida del fermo.

Le scuse

“Il mio assistito è enormemente dispiaciuto del tragico epilogo, chiede scusa ai familiari. È profondamente addolorato. Si resta in attesa che le Autorità Giudiziarie facciano il loro decorso”, afferma l’avvocato Francesco Pepe, che lo difende con l’avvocato Fioravante De Rosa.

(ansa)

Le vittime sono Giuseppe Fusella 26 anni e Tullio Pagliaro, 27 anni, due ragazzi che abitavano a Portici, a poca distanza l’uno dall’altro, ed erano a chiacchierare in auto nei pressi della villetta in via Marsiglia dopo aver trascorso una serata in compagnia di amici per vedere in televisione la partita del Napoli contro il Bologna.

Il lutto cittadino

“L’uccisione di due giovani ragazzi Giuseppe e Tullio, due bravi ragazzi, due persone perbene, ha sconvolto la nostra comunità -scrive su Facebook  il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo, che ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali – Anche io, come tanti, sono stato travolto e rimasto incredulo dalla notizia. Sono andato a casa dei genitori di Giuseppe, ed ho parlato a telefono con il papa’ di Tullio. E’ impossibile descrivere l’atrocità di un dolore tanto crudele come quello di non vedere più un figlio perché ammazzato con dei colpi di arma da fuoco per cause incredibili ed assurde. Saremo a fianco delle famiglie di Giuseppe e Tullio nel dolore -aggiunge – ma anche nella ricerca della verità dei fatti e nella richiesta di giustizia per due uccisioni di vittime innocenti strappate all’affetto dei genitori, delle sorelle e del fratello e di quanti, parenti ed amici, gli volevano bene – conclude – Proclameremo il lutto cittadino, perché il dolore per la uccisione di due ragazzi perbene ed innocenti avvolge una intera comunità quale è la nostra città. Poi ci sarà il momento dei perché e dei per come sia potuta accadere questa immane tragedia e noi ci saremo”.

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